Quattro medici alla sbarra per due casi del 2022, la morte di Giuseppe Taranto e quella di Giuseppa Barca
MESSINA – Sarà il processo a stabilire se nella morte di Giuseppe Taranto e di Giuseppa Barca ci sono responsabilità dei medici del Papardo che hanno assistito il 58enne di Barcellona, spirato l’11 settembre 2022 dopo un intervento nel reparto di Cardiochirurgia e donna morta il 25 settembre settembre successivo per una infezione batterica dopo l’intervento di sostituzione di una valvola mitralica.
L’udienza
Il giudice per le indagini preliminari di Messina Salvatore Pugliese ha infatti stabilito che ci sono gli estremi per il dibattimento di primo grado ed ha rinvito a giudizio tutti gli indagati. Ad occuparsi del caso sarà il giudice monocratico a partire dal prossimo 1 ottobre.
Il processo
Il ruolo da chiarire è quello di due dirigenti medici e due direttori di strutture. I difensori, gli avvocati Salvatore Silvestro, Giuseppe Ventura Spagnolo, Salvatore Lincon, Bonaventura Candido e Adriana La Manna, avevano chiesto il non luogo a procedere nei confronti dei loro assistiti: non ci sarebbero i presupposti per la condanna, visto che non è secondo loro concretamente ritracciabile la responsabilità individuale. Citato come responsabile civile l’ospedale, assistito dall’avvocata Nicoletta Milicia, che aveva invocato l’esclusione dell’azienda, che non ha partecipato con le garanzie di legge agli accertamenti tecnici irripetibili. Richiesta al momento rigettata dal giudice.
La trafila in 3 ospedali
Giuseppe Taranto il 19 agosto 2022 si era recato al pronto soccorso di Milazzo dove gli era stato diagnosticato un infarto. Era stato quindi trasferito a Patti nel reparto di Cardiologia per una coronografia che, raccontano i familiari nella denuncia, aveva evidenziato la necessità di impiantare tre by-pass. Era stato perciò trasferito all’ospedale Papardo, dove però avrebbe contratto una infezione. La stessa riscontrata su Concetta Barca.

Nel 2021 al Papardo, terapia intensiva, a mio padre è venuta la febbre dopo quasi due settimane che era lì ..fu operato la seconda settimana di tracheotomia nonostante qualche giorno prima avesse contratto questa febbre di cui gli stessi non conoscevano di che batterio si trattasse. Dopo 3 giorni dalla operazione alla trachea, mio papà,che non avrebbe mai e poi mai dovuto prendere alcuna infezione, è morto!
I dubbi sull’infezione contratta da mio padre sono stati tanti. In quei momenti il dolore vince e non si pensa a fare autopsia o altro. Dopo aver appreso di quanto è successo negli anni a seguire , beh i dubbi che avevo si sono fatti sempre più forti! Spero che si faccia giustizia e si accertino le eventuali responsabilità.