Progetto e gestione del territorio: dalle politiche di prevenzione alla redazione di un nuovo PRG

Progetto e gestione del territorio: dalle politiche di prevenzione alla redazione di un nuovo PRG

Progetto e gestione del territorio: dalle politiche di prevenzione alla redazione di un nuovo PRG

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domenica 29 Gennaio 2012 - 12:12

Tanti spunti emersi dal confronto organizzato dal IV quartiere. I cittadini hanno espresso ai tecnici tutte le loro preoccupazioni

Un momento di confronto cui hanno preso parte cittadini, intervenuti soprattutto nella prima fase del dibattito per presentare le proprie preoccupazioni ai tanti tecnici e rappresentanti istituzionali presente, e tanti addetti ai lavori, i quali, ciascuno per la propria parte, ha appunto fornito un contributo al dibattito . Dopo l’intervento di apertura del presidente Quero e la proiezione del video con cui è stato presentato il lavoro svolto dagli ultimi tre anni dal quartiere in collaborazione con il geologo Gambino, la parola è stata data ai presenti.

All’inizio dell’assemblea una delegazione dei lavoratori Servirail ha chiesto di intervenire per sensibilizzare i presenti cittadini e politici, a sposare la loro vertenza, sostenendo la protesta che da quasi 60 giorni stanno portando avanti con il presidio allestito al binario1 della stazione centrale. Parole che hanno trovato pieno appoggio da parte del consiglio di quartiere, il quale ha informato di aver inviato ai parlamentari messinesi, già nei giorni scorsi, un ordine del giorno di sostegno alla vicenda.

La parola è dunque passata all’amministratore del condominio la residenza Dott.Brigandì, ha richiesto ai presenti se la collina e il torrente Trapani siano sicuri e se la situazione in sospeso si bloccherà:chiaramente espressioni di legittima preoccupazione. L’associazione “Italia Nostra” con la prof. Signorino ha puntato l’attenzione sull’etica dei cittadini e sul recupero del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico, mentre il Wwf, con Anna Giordano, ha richiesto, tra le altre proposte, di abolire l’.art. 2 della L.17/94, il famoso silenzio assenso. In rappresentanza di Unicoop, Libetti ha difeso le ragioni dei costruttori, ponendo l’attenzione sullo strumento urbanistico vigente che ha permesso di aggredire zone prima non edificabili.
Spazio poi alle organizzazioni sindacali. Daniele David Filea Cgil, Genovese Cisl e Ocenano Cgil, hanno ribadito la necessità della programmazione, della realizzazione di opere di urbanizzazione preliminarmente alle costruzioni, esprimendo apprezzamento per il documento della circoscrizione, ottima base, un progetto per discutere della città. Interventi importanti (vedi altro articolo) da parte del Comitato Tirone e il comitato costruttori di futuro per Pompei che hanno espresso la loro vicinanza alle battaglie condotte di concerto con il consiglio.

Per l’ANCE Giovani,la Dott.ssa Gemelli rivendica la buona volontà dei costruttori di domani di costruire meglio. Il presidente Russo della V Circ. è intervenuto invece in rappresentanza delle altre circoscrizioni, condividendo il metodo scelto per dialogare con i cittadini e le istituzioni: “la politica e la tecnica – ha dichiarato – hanno abdicato in passato al loro ruolo di indirizzo e hanno effettuato scelte sconsiderate.
Prima degli interventi finali di Genio civile, Azienda delle Foreste, dirigente Pianificazione Urbanistica e Assessore Politiche al Territorio, si sono avvicendati interventi di Ordine Arch.,Reset,Officina delle Idee,dell’agronomo PRof.Giaimi, di Federico Algna Noisiamomessina( pedonalizzazione del centro). L’on Ardizzone, presenti anche Genovese e Rinaldi, è intervenuto rivendicando la sua azione politica per il piano paesaggistico.

L’Arch. Luciano Marabello ha invece insistito sulla trasparenza nei procedimenti urbanistici, che devono scaturire da concorsi anche per la progettazione, perseguendo qualità e tecnica. Chiamato in causa per dare risposte, in particolare ai cittadini residenti del Torrente Trapani Alto, l’Ing Sciacca ha ribadito la necessità di interventi di urbanizzazione,di strade, di consolidamento del versante e di ampliamento del collettore del torrente. L’Arch. Aveni ha posto la sua attenzione sulla cosiddetta “Terra di Mezzo”, le colline E’ lì che va indirizzata la cura dell’uomo,recuperando anche quelle attività agricole abbandonate che possono aiutare la prevenzione per la messa in sicurezza del territorio. L’Ing Caminiti ha difeso le ragioni del Dip. da lui diretto, anticipando al proposta dell’Assessore Corvaja in cons comunale che indirizzerà il dip. a sovrapporre la carta delle suscettività al PRG.Dove ci sono criticità si azzereranno gli indici di edificabilità. Infine l’Assessore Corvaja ha illustrato la proposta appena accennata, chiedendo un impegno di tutti per la stesura del nuovo PRG. Da lì passa, a suo dire, il rilancio della città.

3 commenti

  1. Non è azzardato affermare che il nuovo PRG e i diversi piani regolatori del nostro affaccio al mare,zona falcata e porto,insieme al governo delle nostra lunghissima costa e del demanio marittimo,incideranno sul futuro di Messina,quello sociale,economico,civile e morale. Faremo come oggi i cavoli nostri,vivendo egoisticamente in anarchica, o diventeremo una comunità che fa della convivenza civile un valore?
    Se amiamo i nostri figli e la nostra splendida area dello stretto di Messina,che madre natura ci ha donato,scegliamo di custodirlo e valorizzarlo questo territorio.

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  2. I nuneri dati dalla Gazzetta del Sud sulle lottizzazioni e sulle conseguenti lettere di diffida alle ditte risultanti inadempienti per le mancate o carenti opere di urbanizzazione e per l’evasione dei relativi oneri,sono allarmanti e danno ragione a chi,anche dai commenti di Tempo Stretto,ha criticato duramente la gestione dei dipartimenti dell’Urbanistica nei due decenni antecedenti alla guida Corvaja-Caminiti.Dal 1979 ad oggi su 231 lottizzazioni ben 104 NON SONO MAI STATE AUTORIZZATE e solo per 24,il 10%, l’istruttoria è positiva e le opere di urbanizzazione realizzate,infine per 41 l’iter istruttorio è in corso.Le ditte interessate alle diffide sono 62,da 20 si attende la cessione delle opere,mentre per ben 42 ditte le opere di urbanizzazione mancano di collaudo o questo è negativo per gravi inadempienze.In parole povere si è permesso a chi ha
    costruito di non cedere un mm2 di superficie alla comunità messinese per strade,giardini,fogne,illuminazione,scuole,parcheggi,insomma quelle opere che migliorano la qualità della convivenza civile.FU UNA PACCHIA COSTRUIRE A MESSINA, SPERIAMO FINISCA PRESTO.

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  3. No ponte = si all’edilizia. Palazzinari le colline Messina tornarno nelle vostre mani.Sono tanti, ma tanti bei soldoni…altro che ponte.
    Sulle sabbiose ed instabili colline di Messina si riavvia la costruzione di palazzi e palazzoni.
    Vince l’ambientalismo alla messinese…. nessuna struttura ricettiva, barche sulla spiaggia sopra orribili carrelloni, migliaia di palazzoni realizzati sopra sabbiose ed instabili colline ect.ect.
    Forse si potevano realizzare approdi per il diporto, con relative officine e strutture ricettive, si poteva recuperare la zona falcata, unica e stupenda, in mezzo al mare, con il forte, la lanterna e tanto da recuperare, a partire dalla grandiosa fortificazione.
    Si poteva promuovere l’area di Ganzirri e Torre Faro, magari realizzando sulla base del pilone un’area di ristoro…..
    ed organizzare escursioni per osservare l’area naturale sulle rive dei due pantani, si possono osservare una gran varietà di uccelli acquatici e di piante….ect.ect.
    Forse….ma è un’altro modo di vedere il nostro ambiente che è prezioso e può dare ricchi frutti nel turismo nel diporto ect….intanto questa ricchezza è abbandonata, ignorata, violentata….mentre le proteste sono organizzate ed orientate contro il nulla…

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