Michele Limosani e Nicola Barbalace, in una nota congiunta, sostengono che le città ed il territorio devono essere governati in modo virtuoso per non pregiudicare lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia ambientale
Le città consumano il 75% dell’energia prodotta a livello globale e generano l’80% delle emissioni di gas serra nell’atmosfera; in un’ottica di rispetto degli obiettivi al 2020 fissati dall’UE, che prevedono una riduzione di emissioni del 20% rispetto al 1990, un aumento del 20% dell’efficienza energetica e impongono che almeno il 20% del fabbisogno energetico sia coperto da energia rinnovabile, è necessario che le città ed il territorio siano governati in modo virtuoso per non pregiudicare lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia ambientale.
In questa prospettiva la regione Sicilia deve cogliere la sfida europea di rilancio degli obiettivi al 2030 del Pacchetto Clima-Energia, come quello del 27% di energia da fonti rinnovabili, coniugando le esigenze energetiche ed ambientali con quelle economiche (PIL, infrastrutture) e sociali (nuova occupazione, formazione, ricerca) attraverso una strategia energetica basata su quattro, conseguenti, macro-obiettivi.
Il primo sarà quello di favorire lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili incrementando, ad esempio, l’utilizzo diffuso, a fini elettrici ma anche termici, della risorsa solare e la produzione energetica da biomassa preveniente da risorse forestali locali, da potature e cura del verde pubblico e privato o da biodigestione di frazioni umide. Il secondo obiettivo, quello di aumentare il livello di efficienza energetica negli usi finali, si dovrà perseguire, attuando, con maggiore forza, anche le politiche per il contenimento e la riduzione dei consumi negli edifici pubblici e nelle grandi strutture energivore, come gli ospedali e i grandi esercizi commerciali. Di primaria importanza l’efficientamento del settore dei trasporti con la promozione della mobilità alternativa e sostenibile elettrica o a idrogeno, settori nei quali la Sicilia presenta anche eccellenze nel campo della ricerca.
Per centrare il terzo obiettivo, quello di potenziamento in chiave sostenibile delle infrastrutture energetiche, si dovrà mirare alla promozione del modello basato sulla generazione diffusa e sullo sviluppo delle smart grid. Ultimo proposito, ormai chiaro, è quello di promuovere la Green Economy incentivando lo sviluppo delle filiere energetiche locali, promuovendo la ricerca e favorendo, a differenza di quanto avvenuto fino a qualche anno fa, fra le diverse opzioni tecnologiche, quelle che presentano maggiori ritorni, per l’economia, l’industria e la finanza locali, negli anni di esercizio degli impianti e non solo nel periodo, molto breve, di loro realizzazione.
Serve una regia regionale, un governo capace, in grado di elaborare un piano in cui gli obiettivi vengano declinati in interventi puntuali, con la determinazione delle risorse finanziarie e con politiche in grado di favorire la collaborazione tra le città metropolitane, i centri di ricerca universitari, l’ENEA, il CNR, il sistema produttivo regionale. Occorre adoperarsi alla creazione di un quadro di conoscenza e di consapevolezza, condiviso da Pubblica Amministrazione e operatori economici, potenziando l’azione di interlocuzione con tutti i portatori di interesse. In tutte le fasi di sviluppo del piano per l’energia, poi, occorrerà realizzare azioni di informazione e di coinvolgimento anche nei confronti dei cittadini, al fine di accrescerne la consapevolezza riguardo a consumi, potenzialità di risparmio, possibilità per l’economia locale e l’occupazione. Su questi temi si gioca la partita della sostenibilità ambientale, energetica e sociale della politica Regionale.
Michele Limosani
Nicola Barbalace
