Paulesu abbandona il tavolo tecnico con Edipower: "Non ci hanno ascoltato"

Paulesu abbandona il tavolo tecnico con Edipower: “Non ci hanno ascoltato”

Giovanni Passalacqua

Paulesu abbandona il tavolo tecnico con Edipower: “Non ci hanno ascoltato”

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mercoledì 18 Marzo 2015 - 13:10

Il presidente del consiglio comunale di San Filippo del Mela parla dell'incontro di stamattina all'assessorato alle attività produttive sul progetto di riconversione della centrale Edipower. Ma non solo...

Il tema dell'ambientalismo è sempre attuale nella valle del Mela. Ne abbiamo discusso con Gavino Paulesu, presidente del consiglio comunale di San Filippo del Mela, uno dei Comuni più interessati dal problema delle emissioni industriali.

Stamattina, presso l'assessorato alle attività produttive a Palermo, c'è stata la riunione in cui A2A avrebbe dovuto presentare il piano di riconversione della centrale Edipower. Com'è andata? “Il progetto” – spiega Paulesu – “è stato presentato nel contesto di un tavolo tecnico da noi richiesto. Il Comune di San Filippo del Mela ha inizialmente espresso una pregiudiziale sull'opportunità e la validità tecnico-giuridica della procedura, chiedendo di discuterla prima dell'avvio della presentazione del progetto, senza A2A; questa richiesta non è stata accolta. Abbiamo richiesto allora la presenza dell'assessore alle attività produttive, Lidia Vancheri, ma anche qui abbiamo ricevuto risposta negativa. Constatata l'impossibilità di ottenere ulteriori chiarimenti, la delegazione comunale ha deciso di abbandonare i lavori e di non assistere ad alcuna presentazione, che nel frattempo sarà andata avanti. In passato, la sottoscrizione di un protocollo d'intesa – in teoria privo di valore legale – è tornata indietro come un boomerang quando abbiamo deciso di intraprendere azioni legali in difesa dei nostri interessi; non vogliamo che accada la stessa cosa”.

A tal proposito, spesso si denuncia il fatto che le istituzioni siano conniventi ai poteri industriali. “C'è molto populismo, e la gente parla troppo di temi che non conosce. Per quel che ci riguarda abbiamo le idee chiare. Ad esempio, sul tema CSS i proprietari di Edipower, A2A, non hanno ancora le idee chiare sul futuro. Si parla, oltre che del combustibile solido secondario, anche di riconversione a energia solare e a biomasse; ma, come abbiamo visto, le sorti di questo progetto – e la stessa possibilità che il suo iter giunga a termine – sono ancora tutte da verificare”.

Come giudica la richiesta di convocazione del consiglio comunale da parte dei 4 consiglieri della vostra maggioranza e la successiva querelle tra loro e il suo vice, Caterina Brisbano? “Le mie posizioni sono le stesse contenute nel comunicato emesso dalla Brisbano; non si capisce dunque a cosa serva un'azione del genere, visto anche che si sapeva da tempo della riunione di stamattina in regione. Ovviamente, non si è perso tempo ad accusare la consigliera di ogni nefandezza, senza nemmeno ascoltare le sue ragioni. C'è troppa demagogia, troppa superficialità, e poca voglia di ascoltare pareri diversi dal nostro”.

“Il nostro territorio è fortemente industrializzato” – continua Paulesu – “e di questo bisogna tenere conto. Il fenomeno va gestito, e le leggi attuali danno già utili indicazioni. Ad esempio, soprattutto dopo l'incendio del serbatoio della raffineria, chiederemo l'applicazione di due punti: la delocalizzazione dei serbatoi vicini alle abitazioni ad Archi, come prevede la legge Seveso, e l'eliminazione del transito dei mezzi pesanti che trasportano merci pericolose lungo la strada Nazionale, attraverso un percorso ad hoc. Anche le prescrizioni AIA sono estremamente restrittive. Tuttavia, si fa molta speculazione sulle industrie della zona, c'è un certo ambientalismo un po' superficiale, molto propagandistico e poco concreto. Ad esempio, nessuna associazione ambientalista ha sostenuto l'azione di Zero Waste, che ha chiesto all'Unione Europea di rivedere il decreto Clini – che ha permesso l'utilizzo del CSS, prima considerato rifiuto speciale; e nessuna associazione ambientalista ha appoggiato la denuncia che ha permesso il sequestro del pilone 40 dell'elettrodotto Terna, nonostante questa, al momento, sia stata l'unica azione dagli effetti concreti. Il comune di San Filippo del Mela ha perso due ricorsi, al TAR e al Consiglio di Stato, contro Terna. Quali azioni concrete hanno fatto le associazioni locali?”

Anche i dati forniti dalle istituzioni non vengono ritenuti credibili da buona parte dei cittadini e dalle stesse associazioni. “E, per questo, c'è stato chi ha addirittura posizionato una centralina indipendente sul campanile della chiesa di Archi. Tuttavia, quella centralina è caduta nel dimenticatoio, forse perché ha confermato i dati ufficiali Arpa, e il fatto che le emissioni fossero nella norma”.

Ma quali sono i poteri dei comuni nei confronti di grandi aziende e grandi opere che si installano nel territorio? “Dipende dal livello da cui arriva l'autorizzazione, a seconda dell'estensione del progetto; ma di solito, nelle varie fasi che precedono l'autorizzazione di un progetto, i comuni interessati possono mandare dei tecnici comunali che studiano il problema e possono porre dei vincoli, basandosi sulle leggi esistenti. In questo modo, ad esempio, i tecnici del nostro comune hanno stravolto l'attuale AIA della centrale Edipower, dimostrando che le tecnologie che si volevano adottare – anche per ridurre l'impatto ambientale – non erano le migliori disponibili sul mercato. Bisognerebbe capire l'importanza della competenza: argomenti tecnici vanno trattati in maniera scientifica e rigorosa, e se non si hanno gli strumenti per comprenderli bisogna affidarsi agli esperti, valutandone la credibilità. Le richieste, fatte alle amministrazioni da molti politici e ambientalisti, di “schierarsi contro” non hanno alcuna utilità: si tratta di semplici atti di indirizzo, che esprimono una posizione; ottimi per chi vuol fare propaganda, ma privi di ripercussioni pratiche”.

Qual è l'utilità dei vari SIN, AERCA, SIC ecc? “Praticamente nessuna. A fronte degli 85 milioni necessari per le sole bonifiche del territorio, sono arrivati solo 4 milioni di finanziamenti del SIN nel 2011; ma la regione, che si era impegnata a presentare il progetto di bonifica, non l'ha mai fatto, e il tempo utile per ottenere il finanziamento è scaduto. D'altra parte, alla regione ci sono organismi tecnici di valutazione che si riuniscono senza conoscere l'oggetto della loro riunione, come è successo alla convocazione del 24 febbraio all'ARS. La burocrazia è uno dei nemici principali dell'amministratore, che non riuscirà mai a spiegare ai cittadini le ragioni di certe assurdità. Tuttavia, funziona così, e un buon amministratore deve avere l'onestà, morale e intellettuale, di non vendere sogni ai propri elettori”.

Quale futuro si prospetta per la zona industriale della valle del Mela? “La RAM è una delle poche aziende che è rimasta in piedi nonostante la crisi: bisogna vigilare affinché le norme di sicurezza e di impatto ambientale siano rispettate. Sulla centrale Edipower valuteremo le proposte: se la riconversione si rivelerà fumo negli occhi, non permetteremo ai proprietari di abbandonare il territorio senza bonificare e risanare; nessuna amministrazione, in Italia, ci è mai riuscita”.

Giovanni Passalacqua

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