Jiu Jitsu, l'ex atleta e istruttrice Catalfamo: "Mettersi in gioco e accettare le sconfitte"

Jiu Jitsu, l’ex atleta e istruttrice Catalfamo: “Mettersi in gioco e accettare le sconfitte”

Piero Genovese

Jiu Jitsu, l’ex atleta e istruttrice Catalfamo: “Mettersi in gioco e accettare le sconfitte”

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sabato 07 Maggio 2022 - 06:45

A tu per tu con la cintura nera e istruttrice Cristina Catalfamo del Rolling Jiu Jitsu di Santo Stefano: "La disciplina è grande maestra di vita"

SANTO STEFANO DI CAMASTRA – “Pazienza, costanza e perseveranza. E vivere la disciplina come un’opportunità. È in fondo anch’esso un percorso interiore contro l’unico vero nemico rappresentato dall’ego di ognuno di noi”. Sono parole di Cristina Catalfamo, barcellonese ex atleta ed oggi istruttrice alla Rolling Jiu Jitsu di Santo Stefano di Camastra.

Tra i risultati più significativi che annovera l’unica cintura nera femminile della disciplina c’è la vittoria all’Open di Parigi; l’oro, i due bronzi e i due argenti agli europei di Lisbona; i tre podi nelle gare della Federazione Italiana Grappling Mixed Martial Arts; il bronzo ai mondiali di Las Vegas e il titolo italiano ottenuto nel corso delle gare di Coppa Italia nella categoria Serie A Veterans.

La formazione in Brasile

Su questo percorso nuovo, da istruttrice, i viaggi in Brasile, come la stessa ex atleta spiega “sono stati fondamentali nel mio percorso di comprensione e conoscenza della disciplina che stavo praticando. Non tanto il mio primo viaggio a Rio quanto i miei successivi viaggi a San Paolo quando ero già cintura viola. Ho scelto l’Accademia del maestro Marco Barbosa e per 4 anni sono andata sempre lì e ci rimanevo un mese circa alla volta. Seguivo tutti i giorni le sue lezioni e posso affermare che è stato per me l’uomo che mi ha insegnato i concetti del jiujitsu, non solo le tecniche”.

I consigli a chi si affaccia alla disciplina

A chi pratica Jiu Jitsu a livello agonistico la Catalfamo consiglia di “mettersi in gioco, di provarci accettando anche e soprattutto le sconfitte, saranno certamente dei lottatori migliori. Consigliare di essere costanti, ripetere centinaia di volte le tecniche e mantenere il corpo sano mi sembra sottinteso”.

Per quanto riguarda i valori che la disciplina trasmette – prosegue Catalfamo – se sai recepirne gli insegnamenti, il jiu jitsu è un grande maestro di vita. Essere sconfitti è importante ad esempio. Quanto si impara da una sconfitta? Sta poi all’individuo fare tesoro di tutto. Se riesce a farti diventare una persona migliore oltre che un bravo lottatore forse abbiamo capito l’essenza del jiu jitsu”.

I risultati della Rolling di Santo Stefano

“Risultati del team Rolling di Santo Stefano? Devo dire che sono soddisfatta. Podio a Potenza, Bologna, Pistoia, Napoli, oro a Catania. Il nostro “picciriddu” del team è molto presente sui tatami d’Italia. Ma i suoi compagni sono lì ad allenarsi con lui. Sono tutti fondamentali l’uno per l’altro. Se starà bene fisicamente parteciperà al Campionato italiano di Firenze a fine maggio”. Catalfamo precisa infine che “essere l’unica donna cintura nera in Sicilia tra tanti uomini non mi intimidisce, anzi è stimolante”.

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