Questo luogo si trova nel punto di nascita del torrente Monforte Bagheria, in un'area molto impervia. Qui non si superano mai i +25°C
Nel cuore dei Monti Peloritani, a pochi passi da Messina, si nasconde un gioiello naturalistico che sembra appartenere a un’epoca lontana. Stiamo parlando della Forra Umida di Pizzo Bottino. Questo angolo incontaminato, raggiungibile attraverso sentieri immersi nella macchia mediterranea e i boschi misti di queste montagne, rappresenta una destinazione imperdibile per gli amanti della natura e per chi cerca un rifugio dalla calura estiva. La sua unicità deriva dalla presenza di una cascata che, con il suo flusso incessante, crea un microclima fresco e umido, rendendo questo luogo un’oasi dove il calore estivo sembra non arrivare mai.

Lì dove il microclima rimane fresco tutto l’anno
Questo luogo si trova nel punto di nascita del torrente Monforte Bagheria, nella sezione alta del Vallone Ficarazze, nel comune di Monforte Sangiorgio, ai piedi del versante settentrionale (lato tirrenico) di Pizzo Bottino. Arrivarci non è per nulla facile se non si è esperti camminatori fra sentieri di montagna. Proprio qui il 18 agosto 2017 è stata rinvenuta una postazione di circa 1000 esemplari per opera del Club dei Ricercatori. Si tratta infatti della più alta concentrazione attualmente conosciuta in Sicilia, e probabilmente d’Italia. L’incredibile ritrovamento è peraltro stato testimoniato da questo bellissimo video, girato diversi anni fa da tempostretto, con la partecipazione dell’associazione Camminare i Peloritani, diretta da Padre Giovanni Lombardo e Pasquale D’Andrea (grandi conoscitori dei Peloritani), sempre in prima linea.
Dentro questa forra l’acqua che precipita dalle rocce crea un effetto di nebulizzazione, riempiendo l’aria di minuscole goccioline che rinfrescano l’ambiente circostante. Questo fenomeno naturale mantiene la forra costantemente fresca, anche durante le torride giornate estive siciliane, quando le temperature altrove possono superare i +35°C. La nebbiolina generata dalla cascata non solo abbassa la temperatura percepita, ma contribuisce a creare un’atmosfera quasi magica, dove il suono dell’acqua che scorre si mescola al canto degli uccelli e al fruscio delle foglie.

La felce gigante: un fossile vivente
Uno degli elementi più affascinanti della Forra Umida di Pizzo Bottino è la presenza della felce gigante (Woodwardia radicans), una pianta rara considerata un vero e proprio fossile vivente. Questa specie, che può raggiungere dimensioni impressionanti con fronde lunghe fino a 3 metri, è un relitto della vegetazione subtropicale del Terziario, sopravvissuta alle glaciazioni grazie a microclimi favorevoli come quello della forra. La felce gigante prospera in questo ambiente umido e ombreggiato, trovando le condizioni ideali per il suo sviluppo. La sua presenza non è solo un tesoro botanico, ma anche un simbolo della straordinaria capacità della natura di preservare tracce di epoche remote. Studi recenti hanno persino evidenziato la capacità di questa felce di assorbire sostanze tossiche, come l’arsenico, rendendola non solo affascinante ma anche ecologicamente preziosa.

Per la tutela di questo luogo sarebbe stato meglio omettere la sua posizione e localizzazione, che invece è descritta fin nei minimi particolari.
Speriamo bene per questo prezioso e delicato gioiello della Natura: i barbari, purtroppo, sono sempre in agguato.