La Boschi a Reggio: è giusto ascoltare la gente, ma dico "sì" al rigassificatore di Gioia Tauro FOTO

La Boschi a Reggio: è giusto ascoltare la gente, ma dico “sì” al rigassificatore di Gioia Tauro FOTO

mario meliado

La Boschi a Reggio: è giusto ascoltare la gente, ma dico “sì” al rigassificatore di Gioia Tauro FOTO

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sabato 10 Settembre 2022 - 07:15

Quanto all' "abbraccio" alla deputata Dieni, «noi coerenti nella scelta terzopolista: non siamo certo con Cinquestelle. E Federica è stata molto coraggiosa»

REGGIO CALABRIA – Doppio appuntamento reggino per l’ex ministro Maria Elena Boschi.
Il volto femminile del renzismo è capolista alla Camera nel proporzionale anche in Calabria, e a Reggio ha concluso la sua “due giorni” calabrese.

“Meb” inaugura la sede elettorale del Terzo polo

Un paio gli appuntamenti ufficiali. L’inaugurazione della sede elettorale lungo corso Matteotti, la “via Marina Alta”, di quel polo centrista risultante di Azione e Italia viva che s’è poi voluto chiamare “Italia sul serio”; e a seguire il bagno di folla all’È Hotel.

Tutto con un’ampia scorta di dirigenti, candidati e dirigenti-candidati: il coordinatore regionale di Italia Viva Ernesto Magorno, senatore uscente e che stavolta invece segue “Meb” – come la chiamano amici ed estimatori – nel listone bloccato per Montecitorio; il segretario regionale di Azione ed ex sindaco di Taurianova Fabio Scionti, nella prima sindacatura Falcomatà anche consigliere metropolitano delegato, capolista sempre al proporzionale per Palazzo Madama; il consigliere metropolitano delegato allo Sport e consigliere comunale di Reggio Calabria Giovanni Latella, candidato alla Camera all’uninominale nel collegio Reggio-Locri; entrambi i sindaci facenti funzioni, il renziano Paolo Brunetti (Reggio città) e il calendiano Carmelo Versace (MetroCity).

Ma poi vedi parecchi altri soggetti da sempre impegnati in politica, dall’ex Bova-boy Massimiliano Tramontana a Tonino Serranò, già consigliere comunale reggino, passando per l’ex sindaco di Gerace Pino Varacalli.

Gli appuntamenti ‘ufficiosi’ del capogruppo uscente di Iv a Montecitorio sono però molti ma molti di più: si va da incontri con importanti imprenditori (collettori di voti, ma anche significativi portatori sani di rilevanti ambizioni politiche) all’incontro coi colleghi delle imprese antiracket, dalla visita al porto di Gioia Tauro a quella ai Bronzi di Riace custoditi al Museo nazionale archeologico della Magna Grecia.
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare: il senso ultimo di questa campagna elettorale “flash” a ritmi però forsennati, probabilmente, è anche questo.

Attesa estenuante

Fatto sta che il calendario fittissimo porta fisiologicamente a micro-ritardi che s’accumulano progressivamente, un grande ‘classico’ di tutte le campagne elettorali; e quindi la Boschi alla sede elettorale dei terzisti arriva con un ritardo monstre e dopo le interviste di rito ha sì e no il tempo di tagliare il nastro per l’inaugurazione.

La precede, curiosamente, un camiddhu iper-locale e molto pittoresco che, oltre a chiedere qualche moneta a tutti, si fa accompagnare tra gli altri da un percussionista con una maglietta verdissima su cui campeggia la significativa scritta Chiudi col razzismo, ti apre un mondo.
Difficile che lo slogan abbia la piena approvazione dei dirigenti di un soggetto politico che fino a qualche settimana fa aveva chiuso un’intesa col Partito democratico e, dopo il 25 settembre, in caso di vittoria del centrodestra non esclude affatto d’allearcisi in chiave governativa.

A caccia di un enigmatico legame con la Calabria

Boschi non si sottrae ai cronisti. E spiega il significato della sua candidatura in una Calabria che la ricorda più che altro per il corteo per sostenere la giovanissima vittima del branco a Melito Porto Salvo o per alcune iniziative a sfondo legalitario a San Luca.

«Cosa m’aspetto dalla Calabria? Che dia fiducia a noi di Italia sul serio. Abbiamo messo in piedi una squadra di donne e uomini molto in gamba, a cominciare dal mio ‘compagno d’avventure’ Ernesto Magorno, che ha rappresentato molto bene questo territorio in Parlamento. E unendo le forze speriamo d’avere ancor più capacità d’incidere, per questa comunità che se lo merita. Però io capovolgerei la domanda: io penso di dovermi mettere a disposizione di quel che la Calabria s’aspetta da me… Questa è dunque una fase d’ascolto, dai Bronzi di Riace alla Sanità, dalla condizione delle strade al porto di Gioia Tauro».

Stando all’ex ministro, sono diverse le realizzazioni messe in campo a favore della Calabria ai tempi del governo Renzi – che vantava tra i ministri, oltre alla Boschi, lo stesso Carlo Calenda –, «anche salvaguardando svariati posti di lavoro al porto di Gioia. Certo le cose sono molto cambiate, oggi abbiamo visto un sito portuale che è un’eccellenza italiana: ci è stato chiesto d’insistere molto sul tasto dell’intermodalità, per collegarlo ancora meglio alle diverse reti trasportistiche d’Italia e in particolare alla rete ferroviaria».

Gioia Tauro? «Sì all’intermodalità, ma pure al rigassificatore»

Ma vista la ricchezza-portualità, proprio i centristi-terzopolisti per parte loro hanno chiesto al presidente dell’Autorità di sistema portuale Andrea Agostinelli di «fare il massimo per contribuire a rendere Gioia e tutta la rete portuale del Sud Italia un grande hub per le energie rinnovabili».

Già. Ma non s’era detto che Matteo Renzi sposa l’abbraccio praticamente a ogni forma d’energia, dall’eolico al carbone “pulito”, dal gas fino al nucleare? Ecco che parlare di Gioia Tauro e d’energia richiama quel disperato bisogno di un gas che la Russia ci nega per via del conflitto con l’Ucraina e dunque quel rigassificatore che su scala nazionale tantissimi vorrebbero proprio lì e che invece proprio lì in tantissimi vedono come la peste…

“Meb” è decisamente favorevole ad avviare il rigassificatore, così come la forza politica d’appartenenza. Non lo smentisce di certo; ma, come sempre, pur nel confermare questo trend non molto gradito alla gente della Piana di Gioia Tauro ‘ci sa fare’.
«Come in tutti i casi, credo sia giusto parlare coi cittadini – la prende un po’ larga l’ex ministro – e anche aiutarli a vincere quelle preoccupazioni che, inizialmente, diciamoci la verità!, sono anche comprensibili…».
…Insomma, sì: toccasse a “Italia sul serio” decidere, il rigassificatore si farebbe oggi stesso. «È giusto discuterne; lo dice chi ha introdotto per legge il débat public, sul modello francese. Però al tempo stesso, quando siamo stati al Governo, ci siamo assunti la responsabilità delle scelte: ci sono delle opere che servono ai cittadini di questo territorio in primis, ma servono all’intero Paese. Lo diciamo a Piombino …e lo diciamo anche a Gioia Tauro».

Del resto, i terzisti sono decisamente favorevoli anche al Ponte sullo Stretto, insieme pure all’Alta velocità, alla modernizzazione e miglioramento della rete viaria. «Ci sono delle ricette che già abbiamo visto funzionare bene e adesso vogliamo replicare ovunque sia possibile: per esempio, il funzionamento delle Zone economiche speciali. Abbiamo faticato tanto per avere le Zes; adesso serve accenderne il motore».

Col Pd negli Enti; ma poi…

Inevitabili, tuttavia, alcune considerazioni più strettamente politiche.
Per esempio, sull’inedito caso in base al quale, pur essendo il sindaco della città e metropolitano (sospeso) Giuseppe Falcomatà un uomo del Partito democratico e della coalizione di centrosinistra, nominando Brunetti e Versace ha temporaneamente consegnato a un altro schieramento politico le chiavi di entrambi gli Enti, almeno sulla carta. «Sono state scelte sicuramente le persone più capaci e competenti, s’è scelto il meglio per questo territorio e per questa comunità a prescindere dalle appartenenze. Dopodiché non è l’unico caso – così “Meb”, comparando in realtà due casi evidentemente molto distanti tra loro –: proprio in Toscana noi governiamo la Regione insieme al Pd ma poi ci presentiamo divisi alle Politiche, com’è ovvio».

L’abbraccio all’ex-M5S? «Noi coerenti, la Dieni coraggiosa»

Ma poi c’è l’altra questione: il mantra di Renzi è stato per lunghi anni “mai con Cinquestelle” (in questo, poi emulato da Calenda). L’aretina di Montevarchi, donna-in-politica di grande esperienza, come interpreta le “braccia aperte” alla deputata uscente reggina Federica Dieni, per due legislature in seno a Cinquestelle? «Beh, non siamo andati noi con Cinquestelle… ma è un’esponente pentastellata che è venuta da noi – è la spiegazione della Boschi –. L’onorevole Dieni ha fatto una scelta molto coraggiosa, uscendo dal Movimento Cinquestelle proprio per la mancata condivisione della ‘rottura’ col governo Draghi. E con molta generosità sta facendo campagna elettorale qui con noi. Dopodiché, Iv è stato l’unico partito coerente: fin dal primo momento abbiamo detto che saremmo andati alle elezioni da soli, senza centrosinistra né Cinquestelle perché noi siamo alternativi a tutto questo».

Seconda tappa, l’abbraccio coi sostenitori

La giornata reggina, e del resto l’intera “48 ore” in Calabria, si chiude in un dibattito più largo e disteso anche nei tempi.

Per Federica Dieni è il momento giusto per argomentare: «Ho intrapreso questa scelta perché voglio intraprendere un percorso politico serio. E già dal punto di vista umano sono stata accolta nel migliore dei modi: non era scontato».

Tra gli interventi, a precedere quello della parlamentare reggina quelli di Versace e di Brunetti che ha richiamato la propria forte volontà di far incontrare l’ex ministro e gli imprenditori reggini antiracket. «Per me era una cosa troppo importante, perché – ha scandito il sindaco facente funzioni – dev’essere chiaro che noi i voti della ‘ndrangheta non li vogliamo».

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Un commento

  1. …ARTICOLO TROPPO LUNGO … NON L’HO LETTO … però esprimo la mia posizione contraria ai Rigassificatori … dobbiamo restare ai metanodotti ed evitare questi nuovi impianti che respirano precarietà di esistenza … sarebbero soldi buttati via e con costi di approvvigionamento insostenibili dall’economia italiana …

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