La "fabbrica" di Daniele, tornato a Messina per investire nel digitale

La “fabbrica” di Daniele, tornato a Messina per investire nel digitale

Giuseppe Fontana

La “fabbrica” di Daniele, tornato a Messina per investire nel digitale

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domenica 07 Novembre 2021 - 07:00

Torinese di nascita ma messinese d'adozione, il 39enne viaggia, studia e poi torna in Sicilia: "Qui posto ideale per sviluppare imprese"

Ci sono siciliani costretti ad andare via, che sia per volontà propria o per necessità, e ci sono quelli che, invece, tornano. Oltre loro, c’è anche chi della Sicilia si innamora e siciliano lo diventa praticamente d’adozione, dopo aver vissuto un periodo in questa terra che tanto sa dare a chi riesce ad amarla davvero. La storia di Daniele Vinci è praticamente così. È quella di un ragazzo catapultato dagli eventi dal nord, da Torino, alle spiagge nostrane durante l’infanzia. Qui, nel messinese, vive dieci anni, per poi decidere di andare via per arricchire il proprio bagaglio culturale, per studiare e inseguire i suoi sogni, cercando la sua strada. E questa arriva e si chiama digital marketing. Ma la storia di Daniele, 39 anni, poi cambia. Qualcosa lo porta a voler tornare, a voler esplorare e capire fino in fondo le possibilità che quella terra che ha amato può dare. Daniele torna e fonda qui la sua “fabbrica”, il Vinci Group, in cui si circonda di professionisti per nutrire un ambizioso progetto: diventare la prima fabbrica digitale del Sud.

Daniele, sei un messinese d’adozione. Come sei finito in Sicilia e cosa ti ha lasciato dentro la tua infanzia qui?

Sono arrivato in Sicilia a 9 anni. La mia infanzia è trascorsa molto velocemente tra Sicilia e Calabria. Di quegli anni mi è rimasto il sapore “mediterraneo” del mare, del cibo condito e delle granite a colazione. Ma soprattutto lo “slow life style” che è la parte buona del nostro senso di procrastinare, meglio conosciuto come l’ozio creativo per citare un sociologo, il professor Domenico De Masi.

Dopo la scuola, studio e lavoro in giro per l’Italia. Qual è stato il tuo percorso?

Sono partito a 19 anni per Roma con l’idea di lavorare come regista pubblicitario. Ho frequentato la migliore scuola di cinema a Cinecittà e dopo un anno ho puntato sul percorso universitario. Da lì, la laurea in comunicazione pubblicitaria e marketing e poi la specializzazione in analisi dei dati per il marketing alla Sapienza di Roma. Avevo già ricevuto proposte di dottorato e di percorsi aziendali, ma ho scelto di continuare il percorso formativo in Toscana con 3 Master, di cui uno ricevuto come premio per aver avuto la migliore idea di Business nel 2009 con “Spesa 2.0”, quando ancora non si sentiva parlare né di delivery food, né di spesa online.

E oggi, il ritorno qui, in terra messinese. Come funziona la tua “fabbrica”?

La mia fabbrica vuole essere un modello di produzione di business digitali ad alta redditività, investendo come imprenditore su progetti di mia proprietà. Ad esempio, sto lavorando ad un portale di Matematica che sfrutterà il machine learning e l’intelligenza artificiale per facilitare l’apprendimento. In più fornire a terzi l’analisi, produzione e sviluppo dei loro progetti accompagnandoli alla digitalizzazione. Ho immaginato una fabbrica perché mi piace l’idea di vari reparti produttivi di una “filiera industriale” come quella digitale, che oggi vale qualche centinaia di miliardi di euro in tutto il mondo.

Cosa ti ha spinto a tornare e quali sono le opportunità che hai intravisto a distanza?

Il richiamo del suddetto “slow life style” con tutte le sue contraddizioni. Sono convinto che il posto ideale per sviluppare imprese digitali oggi sia il Sud Italia. Avendo vissuto in varie parti del Paese e anche all’estero posso dire che lo stile di vita perfetto non esiste in nessun luogo. Ci sono luoghi con servizi pubblici eccellenti, ma con scarsa socialità o con estremismi faziosi. Come luoghi molto ricchi, ma poveri di rapporti umani. Quello che conta è potersi sentire bene ed avere la capacità di vivere un luogo cercando di non farsi travolgere dai suoi paradossi. Ho sempre visto enormi potenzialità di talenti, dopo il mio percorso sono riuscito a materializzare, a capire meglio cosa si possa fare. Qui è pieno di giovani e meno giovani che hanno una capacità innata di sviluppare idee e trovare soluzioni “smart”. Per cui riuscire ad incanalare le idee dentro un percorso di “industria digitale” è ciò che reputo possa contribuire al nuovo rinascimento meridionale. Mancano servizi, manca il tessuto sociale, ma è anche vero che l’impoverimento è dovuto ad un’emorragia di menti che vanno via perché non trovano adatto a loro questo sistema. Se però iniziamo a “cucire” e tessere in maniera spontanea il territorio e le persone, allora si possono creare delle opportunità. Lo dico con cognizione di causa, avendo sperimentato sulla mia pelle con grande vantaggio la collaborazione con persone e colleghi e portato risultati eccellenti. Quindi, lo dico e lo faccio per primo e ci sto riuscendo.

Cosa vuoi dire ai ragazzi che, come hai fatto tu in passato, cercano la propria strada, che sia lontano da Messina o nella propria terra?

Direi quello che dico sempre quando faccio formazione aziendale: ognuno di noi ha una capacità. Non possiamo tutti essere imprenditori, ma possiamo e dobbiamo comprendere che oggi il web è un vero supporto per creare e connettersi per riuscire anche a lavorare. Sai qual è stato il titolo della mia tesi di Laurea nel 2007? L’alternativa internet per chi non ha alternativa. In un periodo di forti cambiamenti nel mondo del lavoro, io insisto affinché le persone inizino a conoscere come possano sfruttare la loro attitudine e le proprie capacità per trarre profitto dal web. Comprendo che non è semplice, ma è l’unica vera strada percorribile che oggi offre opportunità non convenzionali. Vuoi un esempio banale? Lo sai che su Eatsy ci sono persone che guadagnano 10mila euro al mese vendendo “fiocchi nascita” fatti a mano? Ecco, questo deve far comprendere come ci sia spazio per ogni competenza o capacità pratica. È facile? No. È alla portata di tutti? Neanche. Ma se si ha voglia di scoprirlo e si ha la capacità di essere costanti, compresi i momenti di sconforto, allora ti assicuro che si possono ottenere quei risultati anche vendendo francobolli online.

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