La Giornata Mondiale dell’Autismo a Messina

La Giornata Mondiale dell’Autismo a Messina

Emanuela Giorgianni

La Giornata Mondiale dell’Autismo a Messina

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mercoledì 03 Aprile 2019 - 08:43

Riuniti, a Piazza Municipio, genitori, insegnanti, autorità e ragazzi speciali per parlare di autismo, dei suoi limiti e delle sue possibilità, di quanto è stato fatto e quanto c’è ancora fortemente da fare. E a concludere il tutto l’esibizione, a Palazzo Zanca, dei ragazzi dell’Orchestra del Mondo Nuovo.

Piazza Municipio, cartelloni, con su scritto “Messina si illumina di Blu”, “I ragazzi autistici sono abbandonati dalle Istituzioni”, ricoprono il Monumento ai Caduti, e un sottofondo musicale accoglie i presenti che aumentano pian piano.

È la Giornata Mondiale dell’Autismo. A partecipare all’evento, patrocinato dal Comune di Messina e dal Centro Servizi per il Volontariato, sono i ragazzi autistici, le famiglie, gli insegnanti, gli studenti e le autorità, per condividere un messaggio comune: la necessità di conoscere e fare sempre di più.

“Oggi è una giornata speciale, come sono speciali i nostri ragazzi, vogliamo ascoltare loro e le loro famiglie, manifestare i loro problemi ed esigenze. Non è un confronto con le autorità, quello lo lasciamo ad altri momenti, vogliamo solo testimoniare cosa viviamo ogni giorno e l’importante contatto con gli insegnanti, che necessita di continuità, poiché nelle scuole troviamo il nostro futuro”. Con queste parole apre l’evento Pino Currò, Coordinatore del Tavolo Tecnico Autismo.

Moltissime sono, infatti, le scuole presenti e i loro fantastici insegnanti: Ainis, Antonello, Basile, Caio Duilio, Catalfamo, Farina, Jaci, Minutoli, Nautico.

E l’Assessore Alessandra Calafiore, in rappresentanza delle Istituzioni, riconosce il bisogno di un maggiore sostegno e conferma l’impegno nel farlo. “Abbiamo seguito, passo dopo passo, insieme, la costruzione di questa giornata. Sappiamo di dover fare tanto per questa tematica, interventi seri ed effettivi e promozione di iniziative e attività sul territorio, con l’amministrazione ci stiamo muovendo per realizzare il tutto”.

La musica sarà la grande protagonista della giornata, il linguaggio universale capace di arrivare a tutti, e le parole lasciano, subito, posto ad essa, con una originalissima reinterpretazione della Canzone del Maggio di Fabrizio De André, realizzata da Pino Currò e Nino Mantineo, ex Assessore alla politica sociale, grazie al quale tanto è stato fatto per l’autismo. È la loro “Canzone del 2 Aprile”.

Padre Nino Basile, Direttore della Caritas diocesana, porta, poi, i saluti dell’Arcivescovo, e sottolinea la coincidenza del 2 aprile come giornata dell’autismo con la celebrazione di San Francesco di Paola, il quale ha attraversato lo stretto sul suo mantello. “Ci dimostra che tutto nella vita è possibile se ci si crede, dunque rivolgo queste parole alle istituzioni e alle famiglie dei ragazzi speciali, ribandendo l’impegno della Caritas accanto a loro per conseguire qualsiasi obiettivo”.

Le difficoltà e i problemi da affrontare non sono, però, pochi. Salvatore Potenzone, Presidente Associazione Nati per la Vita, chiede all’Amministrazione di poter confermare il rapporto di aiuto, sostegno e concordia portato avanti da quella precedente, soprattutto per quanto riguarda la presenza dell’Assistente all’autonomia e alla comunicazione, figura fondamentale per i ragazzi, che va assolutamente mantenuta, lasciando spazio all’accorato appello di Liliana Garuda in difesa del suo ruolo e del suo lavoro. “In pochi conoscono il nostro lavoro: è nostro compito facilitare la comunicazione del bimbo con chi ruota intorno a lui, cerchiamo di rendere riconoscibili le abitudini e più accettabili le novità e i cambiamenti, assistiamo la loro autonomia per far sì che agiscano indipendentemente. È un lavoro attento, specializzato, vanno considerati i punti di forza e le difficoltà di ogni singolo bimbo. Se dai un biscotto a un bambino devi considerare tutte le variabili, ogni gesto va attenzionato con criterio, non puoi dare un biscotto dopo una crisi o offrirne uno al giorno, si va a creare una routine che può generare problemi. Non c’è soddisfazione maggiore per me di vedere il mio bimbo crescere e raggiungere diversi obiettivi, ma ho paura non ce la faccia se viene privato del mio accompagnamento. Dico questo non perché mi sento onnipotente, ma perché credo che chi mi sostituirà dall’anno prossimo non potrà fare lo stesso, non è una guerra vergognosa tra i lavoratori, la sola necessità per i bimbi di ricevere tutti gli aiuti possibili, lasciando ad ogni lavoratore il suo ruolo. Sosteneteci e combattete al nostro fianco!”

Si cerca l’aiuto da parte delle autorità, non l’indifferenza; l’attenzione verso questi ragazzi che sanno dare tanto e altrettanto meritano di ricevere. Sono speciali e ciò che gli differenzia dagli altri è solo quel qualcosa in più che sono in grado di dare, l’amore che sanno dimostrare e i sentimenti che sanno custodire. Sono loro stessi e le loro parole a dimostrarlo.

“Mi dicono che sono un ragazzo speciale e lo sono davvero. Mi chiamano anche ragazzo invisibile perché, diventato grande, nessuno si prenderà più cura di me ma, invece, dovete guardarmi bene, sono fatto in carne e ossa, canto, ballo, vado al cinema. A volte sono triste senza sapere perché e mi chiudo in camera, ma nella mia vita ho fatto tanti passi avanti e posso farne ancora. Ho bisogno di tanti amici, in cambio posso dare tanta sincerità perché non so mentire, tanta spontaneità perché non so nascondere nulla, c’è tanto da apprendere da me, siamo tutti uguali e capaci di amare” scrive Simone Currò nella sua toccante lettera indirizzata a tutti.

Ogni ragazzo ha il suo personale modo di esprimersi, basta osservarlo meglio per comprendere le sue incredibili capacità e il grande insegnamento di vita che può mostrare.

I compagni di Giuseppina, piccola mascotte dell’evento, dimostrano di averlo imparato, proprio grazie a lei e al suo essere speciale.

Nancy Cardullo e Dominique Selvaggio raccontano, ancora, i loro anni di scuola all’Antonello, tutte le esperienze di vita vissute grazie alla scuola e la loro profonda crescita personale e professionale. “Tutto il mio affetto va alla scuola” afferma Dominique, “ho fatto di tutto, ho imparato tanto di cucina e musica, adesso lavoro in pasticceria grazie ai miei professori” racconta Nancy.

L’Istituto Antonello si è, sempre, prodigato per questi giovani speciali, per la loro crescita e le loro esigenze, celebrando i loro talenti e le loro unicità. “Abbiamo attivato un progetto di alternanza scuola lavoro personalizzata per i nostri ragazzi, in modo che anche loro possano vivere questa importante esperienza” racconta la professoressa Arena e “abbiamo appena inserito lo Sportello Autismo, per incentivare un ruolo di forte coinvolgimento, con la partecipazione di tutte le risorse che vogliono collaborare ad affrontare i bisogni degli alunni” continua la preside Muscherà.

Interviene la pediatra Graziella Arena, presidente dell’Onlus Persona Sempre, per ringraziare, ancora una volta, l’impegno degli insegnanti. “Spesso i primi segnali sono precocissimi e limitabili, vanno perciò riconosciuti; grazie alle insegnanti che hanno frequentato i nostri corsi è più facile intervenire. Possiamo far molto per migliorarci, abbiamo gli strumenti, dobbiamo passare un messaggio positivo alla nostra città ma abbiamo bisogno dell’aiuto non solo del privato, degli enti volontari, anche del pubblico”.

Dopo questi interventi a parlare è, ancora, la musica e tre giovani, appartenenti all’Orchestra del Mondo Nuovo, cantano “Si può dare di Più”, emozionando il pubblico.

Se, infatti, tanto è stato raggiunto con forza e sacrificio, tanti sono i meriti, tanto ancora di più deve essere fatto, per arginare la troppo imperante indifferenza che coinvolge tutti. A tal proposito interviene la testimonianza della mamma di un ragazzo autistico di quasi 29 anni: “le famiglie sono abbandonate a se stesse, manca il supporto, è una lotta continua, dobbiamo chiedere costantemente, siamo stanchi. Con mio figlio avevo trovato un’ancora di salvezza, il nuoto, gioca a livello agonistico presso la piscina Cappuccini; da settembre, però, in seguito già ad un aumento assurdo della tassa non gli è stato più possibile allenarsi, per assenza di spazio, ponendo fine anche a questi momenti di sollievo. Spero qualcuno possa ascoltare le mie parole e fare un passo concreto per risolvere la situazione ma noi, in ogni caso, non ci arrenderemo, andremo avanti”.

E la risposta a tale richiamo non tarda ad arrivare, il Presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile precisa come sia stato convocato per lunedì prossimo un consiglio comunale atto ad affrontare le diverse questioni, tra cui la gestione della piscina. “All’unanimità abbiamo deciso e chiesto al sindaco e ai deputati degli interventi concreti. L’impegno non si limita all’ordine del giorno, consiste nel sollecitare le istituzioni a trovare sia risorse che luoghi dove dare risposte a chi le cerca. Un problema importante è: chi si prenderà cura di loro? La politica deve porre l’accento su questo”.

Accanto agli attacchi non mancano, però, le parole di forza e speranza. Pippo Calà, dell’Associazione Carpe Diem Onlus, parla di autismo come opportunità: “Essere diverso deve essere esempio e ricchezza. Cerchiamo di evitare di lasciare le famiglie da sole, arricchiamoci 365 giorni l’anno, non solo oggi. Abbiamo il coraggio di andare oltre, perché l’autismo è un’opportunità, per tutti”.

Tante le iniziative da dover portare avanti, tramite lo svago, la musica, lo sport. Il CUS avvia lo “Special Needs” per tutte le età, settori sportivi riservati proprio per i ragazzi speciali; Giuseppina, la piccola mascotte dell’evento è, già, una delle prime atlete in svariate attività, atletica, nuoto, ginnastica artistica. Si attende invece il via libera della regione per il Bio parco Neuro diversità e Autismo del Centro Neurolesi di Placido Bramanti. Forte anche l’attenzione dell’Azienda Sanitaria, “cercheremo di aumentare l’occhio di riguardo nei confronti delle fragilità di una patologia così insidiosa, faremo di tutto per evitare i vuoti nell’assistenza e per reinserire la persona nella comunità, il suo pieno recupero in ambito personale e lavorativo” conclude Mauro La Paglia.

Terminate le testimonianze, a intervenire è, di nuovo, il linguaggio immediato e di impatto della musica e ci si sposta nell’Atrio all’interno di Palazzo Zanca. Ad esibirsi è l’Orchestra del Mondo Nuovo, dell’Istituto IOS(U)ONO, diretta da Massimo Diamante e composta da ragazzi normodotati e portatori di disabilità.

Il maestro Diamante introduce la storia che vogliono raccontare: “nel film La leggenda del pianista sull’Oceano viene detto ‘finché c’è una storia da raccontare non siamo fregati’; noi, allora, siamo molto fortunati perché abbiamo tante storie da raccontare, non raccontiamo la sofferenza ma la fortuna della nostra condivisione, del nostro incontrarci, del nostro guardarci. Esprimeremo in musica il nostro punto di vista su cosa sia avere in orchestra dei musicisti fuori dal comune, scioglieremo pian piano la trama del racconto, con una storia di sguardi che servono ad ascoltare, non a guardare”.

I brani sono intervallati dalle parole dei ragazzi, si passa dai Carmina Burana, che piangono la triste sorte umana, alla canzone “Mio fratello che guardi il mondo” di Ivano Fossati, intonata da Alessandra La Corte; gli archi poi si uniscono per porre al centro la voce che viene da lontano nel primo movimento della Sinfonia n. 9 in mi minore di Antonín Dvořák, nota anche col titolo di Sinfonia “Dal Nuovo Mondo; per ritornare, infine, ai Carmina. Le tematiche affrontate, e presentate dai ragazzi, sono diverse: il saper crescere insieme, guardandosi negli occhi, imparando dai compagni speciali la sensibilità, l’attenzione e la voglia di fare; la capacità di avvicinarsi a ciò che è a noi esterno e, troppo spesso, non riconosciuto; la capacità di avanzare insieme, guardando oltre.

I ragazzi sono stati bravissimi ed emozionanti, capaci di tradurre in musica valori, sentimenti ed ideali forti e puri, un’orchestra la cui sinergia esce fuori in maniera impeccabile e coinvolgente, un’orchestra in cui ci si guarda davvero, ma con gli occhi del cuore.

I fragorosi applausi concludono la giornata tra emozioni, parole di denuncia, richieste d’aiuto e testimonianze di forza e coraggio, l’autismo è tutto questo e necessita l’attenzione di ciascuno di noi, per dei ragazzi dai quali si può solo imparare, anime fuori dalla norma, che meritano ancora di più. I loro sorrisi, le loro parole di gioia e speranza, nonostante le difficoltà, la loro spontaneità nell’amare e l’incapacità di serbare rancore o provare cattiveria sono stati, probabilmente, la testimonianza più forte, più di mille parole, un esempio di vita e un insegnamento diretto e immediato per tutti. La giornata è stata un ottimo e significativo punto di partenza ma è necessario, adesso, davvero, un decisivo intervento, perché le cose devono cambiare e possono farlo.

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