La mattanza di mafia sui Nebrodi, troppi i delitti ancora senza colpevoli

La mattanza di mafia sui Nebrodi, troppi i delitti ancora senza colpevoli

Alessandra Serio

La mattanza di mafia sui Nebrodi, troppi i delitti ancora senza colpevoli

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mercoledì 20 Gennaio 2021 - 16:30

Vent'anni di delitti di mafia sui Nebrodi all'ombra degli appalti e dei fondi per i pascoli. Molti ancora senza colpevoli

L’omicidio di Franco Costanza il 29 settembre2001 è stato l’ennesimo di una lunga serie di delitti sui Nebrodi, consumati all’ombra degli affari delle famiglie mafiose che, soprattutto tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 si sono spartiti, e si sono scontrati, per i fondi a terreni e agli allevamenti, i fiorenti appalti pubblici- dall’autostrada Messina-Palermo, i lavori locali a pioggia degli anni ’90.

Affari che hanno portato nel messinese anche le famiglie di Palermo e Catania, scatenando faide che hanno lasciato sul campo decine di morti. Molti ancora senza un colpevole.

Antonio Sfameni
Antonio Sfameni capo Squadra Mobile Messina

Oggi il paziente lavoro della Squadra Mobile di Messina diretta dal vice questore Antonio Sfameni e del procuratore aggiunto della Dda Vito Di Giorgio ha portato ad incolpare uno dei mandanti dell’omicidio Costanza, il palermitano Domenico Virga, e collocato lo scenario del delitto, ma la mattanza sui Nebrodi deve ancora trovare verità e giustizia per i parenti delle vittime.

Vito Di Giorgio
Vito Di Giorgio

LA MATTANZA SUI NEBRODI. Dalla relazione della Commissione Antimafia al Senato di Giuseppe Lumia nel 2016.

12 dicembre 1989. A Caronia vengono giustiziati a colpi di lupara Matteo Blandi, titolare di una ditta di trasporti di Sant’Agata Militello e un suo dipendente di 29 anni, Mohamed Douch, suo dipendente marocchino di 29 anni. I killer ci tengono a far capire che si tratta di un’esecuzione, lasciando in bella vista vicino ai cadaveri l’incasso della giornata.

11 novembre 1991. A contrada Volpe di San Fratello viene ucciso l’allevatore Benedetto Morello.

14 maggio 1992. A Cesarò viene ucciso l’ex sindaco Calogero Palmiro Calaciura, con 5 colpi di calibro 12. Nello stesso anno viene assassinato, sempre nelle terre cesaresi, Sebastiano Sanfilippo Tabò.

4 gennaio 2000. A Passopisciaro un giovanissimo di Cesarò, viene trovato carbonizzato.

20 settembre 2000. A Fontana d’Angelo di Caronia viene giustiziato Paolo Carroccio, allevatore di San Fratello.

Agosto 2001. A Cesarò scompare Mario Attinà, il suo corpo non verrà mai trovato.

17 ottobre 2001. A Cesarò l’allevatore Carmelo Triscari Barberi viene ferito. 3 giugno 2002. A Cesarò il bracciante Bruno Sanfilippo Pulici, 30 anni, viene freddato con 2 colpi di pistola.

15 dicembre 2008. A Caronia viene ucciso l’imprenditore di Acquedolci Nino Granza.

22 marzo 2013. Nelle campagne di Cesarò viene ucciso con 2 colpi di pistola calibro 7,65 il guardacaccia Epifanio Zappalà

7 luglio 2014. A Cesarò è ucciso con un fucile calibro 12 l’allevatore di San Teodoro, Giuseppe Conti Taguali, originario di Tortorici.

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