La messinese Nadia Terranova tra i finalisti del Premio Strega

La messinese Nadia Terranova tra i finalisti del Premio Strega

Redazione

La messinese Nadia Terranova tra i finalisti del Premio Strega

martedì 15 Aprile 2025 - 13:28

Con il romanzo "Quello che so di te", entrato nella "dozzina", la scrittrice indaga ancora le sue radici, raccontando di una bisnonna rinchiusa al Mandalari

Nadia Terranova entra nell’ambita “dozzina” del premio Strega 2025. Proposto da un autorevole studioso come Salvatore Silvano Nigro, il romanzo “Quello che so di te” (Guanda editore) racconta una storia di radici familiari che s’intreccia con la città dello Stretto. Un passato da recuperare facendo riemergere la storia di una donna, Venera, internata al “Mandalari”, vecchio manicomio di Messina. 

Il rapporto con la città dello Stretto e con le sue radici rappresenta una cifra stilistica nella scrittura di Nadia Terranova.

“Ritorno a Messina”

Ecco la presentazione del romanzo: “C’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera. Una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogare la mitologia familiare, che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili”.

E ancora: “Questa non è solo una storia di donne, ma anche di uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. Di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi. Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari”.

Le 12 opere selezionate per il premio Strega

Tra le 81 opere proposte quest’anno dagli Amici della domenica, il Comitato direttivo del Premio Strega – composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine – ha selezionato i seguenti titoli:

• Valerio Aiolli, «Portofino blues» (Voland), proposto da Laura Bosio.

• Saba Anglana, «La signora meraviglia» (Sellerio Editore), proposto da Igiaba Scego.

• Andrea Bajani, «L’anniversario» (Feltrinelli), proposto da Emanuele Trevi.

• Elvio Carrieri, «Poveri a noi» (Ventanas), proposto da Valerio Berruti.

• Deborah Gambetta, «Incompletezza. Una storia di Kurt Gödel» (Ponte alle Grazie), proposto da Claudia Durastanti.

• Wanda Marasco, «Di spalle a questo mondo» (Neri Pozza), proposto da Giulia Ciarapica.

• Renato Martinoni, «Ricordi di suoni e di luci. Storia di un poeta e della sua follia» (Manni), proposto da Pietro Gibellini.

• Paolo Nori, «Chiudo la porta e urlo» (Mondadori), proposto da Giuseppe Antonelli.

• Elisabetta Rasy, «Perduto è questo mare» (Rizzoli), proposto da Giorgio Ficara.

• Michele Ruol, «Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia» (TerraRossa), proposto da Walter Veltroni.

• Nadia Terranova, «Quello che so di te» (Guanda), proposto da Salvatore Silvano Nigro.

• Giorgio van Straten, «La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri» (Laterza), proposto da Edoardo Nesi.

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