La morte di Enrico Lombardo durante il fermo dei carabinieri, il Tribunale archivia

La morte di Enrico Lombardo durante il fermo dei carabinieri, il Tribunale archivia

Redazione

La morte di Enrico Lombardo durante il fermo dei carabinieri, il Tribunale archivia

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sabato 04 Novembre 2023 - 22:20

Messina. Il ricorso da parte dei familiari è stato giudicato non ammissibile. Il commento dell'onlus "A buon diritto"

MESSINA – Enrico Lombardo è morto la sera del 27 ottobre 2019, a Spadafora, durante il fermo dei carabinieri. In questi anni l’ex moglie Alessandra Galeani e la figlia, assistite dall’avvocato Piero Pollicino, hanno chiesto alla giustizia che si facesse chiarezza sui motivi della morte. Tuttavia, il Tribunale monocratico di Messina ha dichiarato inammissibile il reclamo presentato dai familiari contro l’archiviazione dell’inchiesta. La Cassazione aveva rimandato gli atti al giudice messinese per rivalutare le eventuali responsabilità dei quattro indagati.

Così commenta l’onlus “A buon diritto”, che con Amnesty International ha acceso i riflettori sul caso: “Il Tribunale di Messina ha dichiarato inammissibile il reclamo presentato dai familiari di Enrico Lombardo e dal loro legale Pollicino, decidendo di non proseguire con le indagini sulla morte dello stesso Lombardo. Questa decisione giunge dopo la Camera di Consiglio del 27 ottobre, convocata a seguito dell’ordinanza della Cassazione di giugno 2023, che aveva riqualificato il ricorso dei familiari e dell’avvocato in reclamo, e trasmesso gli atti al Tribunale di Messina per decidere sull’eventuale proseguimento delle indagini”.

E ancora: “Il Tribunale di Messina ritiene che non ci siano ulteriori elementi da valutare rispetto a quelli già presi in considerazione dal gip. Al contrario i familiari di Enrico Lombardo, insieme al proprio legale, sostengono che vi siano dei punti ad oggi non sufficientemente considerati o rimasti irrisolti. Tra questi la paternità delle tracce di sangue sul manganello, la compatibilità della ferita alla fronte con l’urto con la cabina telefonica nei pressi del luogo dove è avvenuto il fermo e l’utilizzo di acqua sulla scena del presunto crimine. A Buon Diritto e Amnesty International Italia continuaneranno a stare al fianco dei familiari di Enrico Lombardo nella richiesta di approfondimento della verità, chiedendo che venga chiarito fino in fondo quello che successe quattro anni fa”.

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Un commento

  1. E menomale che esiste un video ?
    Un giudice archivia ? Forse non sa che c’è un morto ? Ditelo.. …

    4
    0

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