La proposta: anche a Messina un hub anti-covid 19 come a Roma

La proposta: anche a Messina un hub anti-covid 19 come a Roma

Cesare Giorgianni

La proposta: anche a Messina un hub anti-covid 19 come a Roma

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mercoledì 15 Aprile 2020 - 07:50

A Roma il presidio ospiterà 120 posti letto. A Messina si potrebbe realizzare nell'ex ospedale Militare, o al distretto militare.

La nascita del nuovo ospedale Covid al Policlinico Militare del Celio di Roma per fronteggiare questo momento dell’emergenza, non può non rappresentare un esempio positivo di sinergia, ma al contempo non può non far riflettere sulla mancanza di decisioni forti e immediate mostrata, fino ad oggi, della “macchina sanitaria” anti-coronavirus nella nostra città. Grazie alla collaborazione tra il Ministero della Difesa, quello della Sanità e della Regione Lazio, infatti, nel presidio della Capitale è stata creata una struttura da 120 posti letto (che sarà implementata fino a 150), dei quali 30 destinati alla terapia intensiva o sub-intensiva; questo nuovo hub, tra l’altro, diventerà polo di riferimento del Centro Italia.

Un hub anche a Messina?

Anche a Messina, già da tempo, si rende indispensabile una risposta pronta e coordinata allo scopo di poter gestire, in sicurezza, il contagio invisibile, soprattutto nella “fase 2”. E’ quindi necessario, innanzitutto, allestire strutture dedicate al ricovero di soggetti paucisintomatici che hanno intrapreso una terapia anti-Covid, ma che non possono ancora vivere in famiglia o isolati e soprattutto senza sostegno medico-assistenziale.

L’ex ospedale militare?

Proprio per ovviare a ciò, sull’esempio di Roma, si crede opportuno indicare la possibilità di fruire di locali attualmente inutilizzati ubicati all’ex Ospedale Militare di viale Europa, all’ex Distretto Militare di via Trieste, all’ex Ospedale Regina Margherita di viale della Libertà; ma anche in strutture della Marina Militare che dovrebbero essere disponibili nella zona falcata. Cosa si aspetta ad agire in tal senso?

Si cerchino velocemente nuove sinergie tra uffici ministeriali, quindi, per cancellare definitivamente l’incubo Covid19.

3 commenti

  1. che si faccia tutto quello che dite a messina è una pura utopia,i tamponi che si fanno in sicilia sono pochissimi,rispetto alla popolazione,ne abbiamo fatti in due mesi appena 37000,tutte le persone positive senza ho con pochi sintomi li abbiamo mandati a casa ad infettare gli altri familiari,come si potrà mai uscire da questa situazione.Io domando ai ns. politici regionali,dove siete svegliatevi,tutti quelli nazionali dove siete svegliatevi,siete tutti in letargo in attesa che tutto passi da solo,con l’immunità di gregge,BRAVISSIMI,non avete un programma,non avete un modo di operare,andate avanti alla giornata con la speranza che il buon Dio ci aiuti

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  2. Vincenzo Randazzo 15 Aprile 2020 11:31

    Per una giusta decisione dei beni dello stato non utilizzati, che non sono solo quelli citati, ci vorrebbe una commissione interministeriale al di sopra delle parti che decida con autorevolezza come impiegare le strutture in questione.

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  3. Si tratta di argomento già preso in considerazione da una supeficiale interrogazione parlamentare (08/04/2020 question time) a cui ha risposto puntualmente il governo escludendo tale possibilità sia per i tempi che per i costi e poi per il numero di posti già presenti a Messina e provincia ed in considerazione dei numeri di ricoveri e contagi della provincia. Non bisogna proporre a casaccio sperperando risorse utili, occorre ponderare bene!!!

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