La Storia. La green mission del giovane messinese Fabio Piccione

La Storia. La green mission del giovane messinese Fabio Piccione

Redazione

La Storia. La green mission del giovane messinese Fabio Piccione

giovedì 17 Giugno 2021 - 08:32

"In provincia 21mila tonnellate di rifiuti ogni anno prendono nuova vita. Non si butta via nulla: auto, elettrodomestici, infissi vengono scomposti e recuperati"

MESSINA – Oltre 21mila tonnellate di rifiuti ogni anno in provincia di Messina vengono recuperati e riciclati: ferro, ottone, acciaio, rame, alluminio e altri materiali prendono nuova vita grazie all’innovativa green mission del giovane Fabio Piccione. Ogni singolo componente di un’ auto, infissi di alluminio, radiatori e caldaie, metalli e ferro recuperati da demolizioni industriali, ogni tipo di metallo ferroso e non ferroso, viene analizzato e separato dai materiali non recuperabili, valorizzato e reintrodotto nel ciclo economico.

Così oggi una carcassa di automobile diventa tondino per edilizia e metalli di vario genere finiscono in fonderie per diventare nuovi prodotti. Non si butta via quasi nulla: tutto assume valore all’insegna del rispetto dell’ambiente, dell’ecologia, della sostenibilità 2.0. Di nome e di fatto quanto si registra a Venetico, è una storia di successo, nata in modo casuale con la vendita di una pinza per freni su Ebay ed oggi divenuta un green business e una testimonianza di come fare impresa in Sicilia.

Il fondatore Fabio Piccione, 32 anni, ha iniziato a lavorare subito dopo il diploma come analista del business: nel 2011 inizia a vendere ricambi usati per auto attraverso marketplace come Ebay con un discreto riscontro; nel 2016, supportato da un incubatore bresciano, sviluppa un software di catalogazione di ricambi usati per autodemolitori; nel 2018 rientra definitivamente a Venetico, affitta il ramo d’azienda della rottamazione dove tutto era iniziato; nel 2019 acquista l’intero impianto. Una crescita rapida: “Oggi abbiamo 38 impiegati, di cui 6 donne, molti sono giovani con un’età media di 32-33 anni – racconta Piccione – l’indotto comprende centinaia di famiglie alle quali diamo liquidità immediata. Siamo passati da un fatturato di 17 mila euro nel 2018 ad una previsione per il 2021 di 15 milioni di euro l’anno”.

I materiali trattati si dividono in due grandi categorie: ferrosi (15mila tonnellate l’anno) e non ferrosi (circa 6mila tonnellate tra rame, ottone, alluminio, acciaio come grandi famiglie principalmente): conferiscono solo aziende autorizzate al trattamento dei rifiuti, poi si provvede a stoccaggio, trasformazione e valorizzazione del prodotto pronto per essere “riusato”. Non si cercano clienti, ma al contrario fornitori: “Paradossalmente abbiamo il problema contrario dal punto di vista commerciale – spiega Piccione – cerchiamo interlocutori da cui comprare i rifiuti e non soggetti a cui venderli”.

Un commento

  1. Eccellente. I Sindaci dovrebbero autorizzarlo a rimuovere tutte gli automezzi lasciati in abbandono nelle vie cittadine, utile alla città e ai cittadini nonchè al riciclo.

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