La tradizione. Quel legame antichissimo tra i messinesi e la Madonna della Lettera

La tradizione. Quel legame antichissimo tra i messinesi e la Madonna della Lettera

Marco Olivieri

La tradizione. Quel legame antichissimo tra i messinesi e la Madonna della Lettera

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sabato 03 Giugno 2023 - 07:56

Un rito, quello della festa del 3 giugno a Messina, con radici culturali, storiche, simboliche e letterarie

MESSINA – Messina e la Madonna della Lettera: una tradizione antichissima sempre nel cuore dei messinesi. Un legame che si rinnova, ancora una volta, quello sancito dal passaggio del simulacro in argento, opera dello scultore messinese Lio Gangeri e decorato con la tecnica del niello dal romano Pietro Calvi. E così si legge nel romanzo “Il gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, riferendosi a un dipinto: “Rappresenta la Madonna della Lettera. La Vergine è sul punto di consegnare la santa missiva ed invoca dal Figlio Divino la protezione sul popolo messinese”.

Tutti o quasi i messinesi conoscono l’incipit della lettera: “Umilissima serva di Dio, Madre di Gesù crocifisso, della tribù di Giuda, della stirpe di Davide, salute a tutti i messinesi e Benedizione di Dio Padre Onnipotente”. Nel dicembre 2021, la statua della Madonna della Lettera è stata restaurata grazie al contributo dell’Ammi – Associazione mogli medici italiani.

L’immagine della Madonna si fonde con lo Stretto

Colpo d’occhio per chi arriva e per chi parte, l’immagine protettiva della Madonna si fonde con lo Stretto. La stele e la statua di Tore Calabrò, monumento inaugurato nel 1934, sono la porta della città. E risultano punto di riferimento della devozione religiosa e patrimonio culturale messinese.
Le radici della Madonna della Lettera sono antichissime e si fanno risalire al 42 d.C., quando San Paolo venne in visita a Messina. Questa storia è stata raccontata dallo studioso Marco Grassi nel libro “La devozione a Maria SS. della Sacra Lettera, Patrona Principale della Città di Messina”, realizzato dal Centro Interconfraternale Diocesano e pubblicato per Edas Editori.

La lettera ai messinesi e una ciocca di capelli custodita al Duomo

Secondo la tradizione, i messinesi, colpiti dalle parole di Paolo di Tarso su Maria, avrebbero inviato una delegazione a Gerusalemme, con una missiva, per chiederne la benedizione. Si narra che la madre di Gesù abbia risposto con una lettera legata attraverso una ciocca dei suoi capelli. Una ciocca custodita al Duomo ed esposta nel giorno del Corpus Domini.

Da qui la processione del “Vascelluzzo”, macchina processionale in argento a forma di vascello, sulla quale viene collocato il reliquiario con i capelli. In base alla rielaborazione popolare, la lettera sarebbe stata portata a Messina e in epoca imprecisata dispersa, non prima di essere tradotta in latino e tramandata in copie.

La sacra lettera e il valore simbolico della protezione di Messina

Come ha più volte ricordato l’etnoantropologo Sergio Todesco, “a prescindere dalla sua autenticità o meno, la Sacra Lettera ha sempre dato la forza a Messina per superare tutti gli ostacoli che nel corso del tempo l’hanno colpita. A guardarla dal punto di vista antropologico, la Madre della Lettera, in fondo, altra non è che una concretizzazione fisica e storica della divina Gran Madre, garante del ciclo naturale e della vita delle creature”.

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