Lavoratore in nero, cibo non tracciato e telecamere illegittime, chiuso stabilimento balneare

Lavoratore in nero, cibo non tracciato e telecamere illegittime, chiuso stabilimento balneare

Dario Rondinella

Lavoratore in nero, cibo non tracciato e telecamere illegittime, chiuso stabilimento balneare

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sabato 26 Luglio 2025 - 15:14

Le violazioni riscontrate hanno portato anche a sanzioni amministrative per un totale di 17.000 euro e ammende pari a 3.500 euro

BAGNARA CAKABRA – Un lavoratore in nero, alimenti privi di tracciabilità e un impianto di videosorveglianza installato senza autorizzazione. È quanto emerso durante un controllo effettuato dai
carabinieri supportati da personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) e dai medici dell’Asp di Reggio
Calabria, all’interno di uno stabilimento balneare della costa tirrenica reggina.

L’attività ispettiva, finalizzata al contrasto del lavoro sommerso e alla verifica delle condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza nei luoghi di lavoro, ha portato alla luce diverse irregolarità. In particolare, i militari hanno accertato la presenza di un lavoratore impiegato senza contratto, mai sottoposto alla visita medica obbligatoria né alla formazione prevista dalla normativa vigente.

Non solo. All’interno della struttura era stato installato un sistema di videosorveglianza che riprendeva i dipendenti durante l’orario di lavoro, in assenza delle necessarie autorizzazioni e senza alcuna informativa, violando così le disposizioni in materia di tutela della privacy sui luoghi di lavoro. Sul fronte sanitario, sono stati sequestrati circa 40 chilogrammi di alimenti risultati privi della necessaria tracciabilità, riscontrando anche l’assenza del manuale di autocontrollo igienico.

I prodotti, ritenuti non idonei alla somministrazione, sono stati smaltiti. Per il titolare dell’attività è scattata la denuncia in stato di libertà, mentre nei confronti dell’impresa è stata disposta la sospensione immediata dell’attività imprenditoriale. Le violazioni riscontrate hanno portato anche a sanzioni amministrative per un totale di 17.000 euro e ammende pari a 3.500 euro.

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