Mobilità anestesisti. La Cisl diffida il Policlinico e la Regione

Mobilità anestesisti. La Cisl diffida il Policlinico e la Regione

Mobilità anestesisti. La Cisl diffida il Policlinico e la Regione

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venerdì 11 Gennaio 2019 - 09:11
lavoro

MESSINA – Una diffida ad instaurare qualunque tipo di rapporto di lavoro in difformità all’attuale normativa in vigore. Ad inviarla, al commissario del Policlinico Giuseppe Laganga e all’Assessorato Regionale alla Salute è stata la Cisl Università, con una nota del segretario generale nazionale, Francesco De Simone. Nella lettera, il sindacato ha precisato come il Contratto Nazionale di Lavoro vigente «colloca il Policlinico “G. Martino” tra le istituzioni del Comparto dell’area dell’Istruzione e Ricerca, un’Azienda speciale costituita d’intesa tra Università e Regione integrata con il Sistema Sanitario Nazionale, condizione che la rende non assimilabile alle ASL ed alle Aziende Ospedaliere del Sistema Sanitario Nazionale».

De Simone evidenzia quindi come «gli unici contratti di lavoro a tempo indeterminato stipulabili al Policlinico di Messina sono quelli applicativi del Ccnl di Comparto e Area dell’Istruzione e Ricerca, nei quali è prevista un’apposita disciplina per il personale in servizio presso le Aziende Ospedaliere Universitaria».

La precisazione si è resa necessaria a seguito della conclusione della procedura di mobilità volontaria autorizzata dall’Assessorato nell’ambito del bacino della Sicilia Orientale e svolta presso l’Azienda Ospedaliera “Cannizzaro” di Catania con cui si darebbe corso all’assegnazione al Policlinico di Messina di dieci dirigenti medici di Anestesia e Rianimazione, riconosciuti vincitori dalla procedura.

«La stessa procedura, se attivata, oltre ad essere palesemente illegittima – aggiunge il segretario nazionale della Cisl Università – diventerebbe causa di un’inquietante dramma sociale per altrettanto personale dirigente medico precario di Anestesia e Rianimazione attualmente in servizio al Policlinico di Messina che, solo per la colpa di aver scelto di continuare a svolgere come precario la professione nella propria città, si troverebbero a doversi fare rimpiazzare da altri colleghi provenienti da altre realtà aziendali non assimilabili alle prerogative delle Aziende Ospedaliere Universitarie».

La Cisl, rivolgendosi all’Assessorato regionale alla Salute, ha ricordato come il Policlinico Universitario di Messina rientri come struttura hub di 2° livello, «la cui complessità assistenziale obbliga la stessa Azienda al reclutamento di personale richiedendo specifici profili professionali, necessari a garantire standard qualitativi clinici elevati».

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