Le distanze tra Basile e Schifani. Sul risanamento nessuna guerra politica sulla pelle dei messinesi

Le distanze tra Basile e Schifani. Sul risanamento nessuna guerra politica sulla pelle dei messinesi

Marco Olivieri

Le distanze tra Basile e Schifani. Sul risanamento nessuna guerra politica sulla pelle dei messinesi

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sabato 31 Dicembre 2022 - 08:10

L'auspicio è che prevalgano sensibilità istituzionale e senso di responsabilità nei confronti di chi vive nelle baracche

MESSINA – Una tensione sotterranea che emerge per la prima volta. Un clima di scontro politico confermato dalle parole, seppure misurate, del sindaco: “Nella giornata in cui si consegnano alloggi per i cittadini delle aree di risanamento, si consuma un gesto poco comprensibile e soprattutto senza alcuna concertazione con il Comune di Messina. Serve, per il risanamento, una guida messinese, e io sono disponibile ad assumere il ruolo di commissario”. Il giorno dopo la presa di distanza di Federico Basile dalla scelta di nominare, nel testo del decreto Milleproroghe, commissario straordinario per il risanamento delle baraccopoli di Messina il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, rimane nell’aria la sensazione di essere solo all’inizio. All’avvio di una partita politica insidiosa. Una partita che vede contrapposti da un lato i governi nazionali e regionali, area centrodestra, e dall’altro la Giunta Basile e soprattutto la leadership di Cateno De Luca. L’augurio è che sia solo un’impressione e che, come mette in rillievo la sottosegretaria Matilde Siracusano, una politica che sa fare gioco di squadra, “si lavorerà insieme per completare il risanamento di Messina”.

La Giunta Basile riunita il 30 dicembre più segretaria generale e direttore generale

In questo scenario diventa decisivo che prevalgano rigore istituzionale e spirito di condivisione, nelle salutari e necessarie differenze politiche, affinché le lotte politiche non abbiamo come vittima la città di Messina. Una Messina condannata a un presente incerto da decenni di cattiva politica. Di assenza di visione e sguardo profondo sulle necessità di lavoro, d’infastrutture e politiche sociali e culturali. Non è importante che “vinca” De Luca, anche se preferiamo lo stile del sindaco attuale nell’esprimere le sue perplessità, o il centrodestra. L’azione di risanamento deve completarsi, chiunque sia il soggetto attuatore. Potrebbe anche essere nominato l’ex presidente di Arisme Marcello Scurria, ad esempio, ma ancora i giochi sono aperti.

Cioò che conta, però, è che una città esausta non assista a ennesime sterili polemiche o tentativi di sgambettare l’avversario. Anchee perché, nel centrodestra siciliano e messinese, di sicuro non mancherà chi voglia regolare i conti con i successi di De Luca. Ma non è il momento. Si aspettino le prossime elezioni. Ora si porti a termine il lavoro perché le necessità non mancano in questo territorio spesso dimenticato. O in balìa di figli troppo attenti a guardarsi allo specchio, come nel pozzo di Narciso, e questo spesso capita anche al centrosinistra e alla sinistra, da non vedere le immense falle che attanagliano queste zone desolate.

Altro spettacolo che la città non si può permettere è un remake della battaglia sul risanamento condotta in campagna elettorale dalle varie forze politiche. Non si può vivere sempre in clima di propaganda e questa città, pur con i suoi difetti, merita di più.

Il progetto “Qualità dell’abitare”

Così si pronunciava nel luglio 2022 l’assessore Salvatore Mondello: “Almeno 60 alloggi sono pronti e altri 30 in fase di acquisto. Stiamo procedendo spediti. Le demolizioni stanno andando in appalto. Sta pure proseguendo Qualità dell’abitare, un progetto da 150 milioni di euro che ci vede primi in Italia e motore della riqualificazione. La formazione, in relazione al lavoro, e l’accompagnamento all’inserimento sociale di chi ha vissuto queste situazioni sono per noi priorità. In concreto, ci servono 120 abitazioni e siamo vicini al risultato”.

Da luglio a dicembre: ecco una nuova delibera, del 27 dicembre. La Giunta ha deciso la partecipazione al bando per l’acquisto di immobili in modo da reperire alloggi per il risanamento. Il tutto all’interno del progetto Pinqua, programma per la qualità dell’abitare. In questo contesto, nella dialettica tra governo regionale e cittadino, l’auspicio è che prevalgano sensibilità istituzionale e senso di responsabilità nei confronti di chi vive nelle baracche. Le emergenze non mancano.

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Un commento

  1. Da quando sono stati stanziati i fondi per il risanamento tutta la politica si è affrettata a dire che il problema era risolto.
    Tutti pronti ad intestarsi la paternità della soluzione quando ancora non avevano quasi iniziato.
    Quando non si dovesse andare avanti sapranno darsi la colpa reciprocamente come da copione.
    L’operato si giudica a cose fatte, il voto lo si chiede e lo si dà (e questo vale per tutti i partiti) a lavori eseguiti e qui ancora siamo in alto mare.

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