Messinambiente ha una settimana di autonomia, raccolta a rischio sospensione. Saltati i primi servizi

Messinambiente ha una settimana di autonomia, raccolta a rischio sospensione. Saltati i primi servizi

Francesca Stornante

Messinambiente ha una settimana di autonomia, raccolta a rischio sospensione. Saltati i primi servizi

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mercoledì 13 Aprile 2016 - 23:17

Senza il bilancio di previsione 2015 di Palazzo Zanca per Messinambiente è crisi nera. La società ha esaurito tutte le risorse disponibili e, se tutto va bene, riuscirà a lavorare al massimo per una settimana. Il gasolio sta finendo, gli stipendi non ci sono, i fornitori battono cassa. Ieri stop allo smaltimento di sfalci e potature perché l'impianto di Patti ha chiuso i cancelli.

Siamo in via di esaurimento. In tutti i sensi”. Non ha remore né peli sulla lingua il commissario liquidatore di Giovanni Calabrò nel descrivere la drammatica situazione in cui si trova Messinambiente. Senza risorse, senza neanche più un centesimo da destinare alle spese che un’azienda che gestisce uno dei servizi pubblici essenziali deve sostenere, Messinambiente è al collasso. Se tutto va bene la società riuscirà a garantire la raccolta dei rifiuti ancora per una settimana. Ma si tratta di previsioni ottimistiche perché i servizi potrebbero subire uno stop anche prima. “Le scorte di carburante per i mezzi ci consentiranno di arrivare al week end, al massimo ai primi giorni della prossima settimana. Dopo di che non potremo fare altro che fermare tutto” dice Calabrò, amareggiato per una condizione che la società da sola non riesce a superare e sconfortato dalle mancate risposte del Comune che sembra non rendersi conto dell’emergenza che rischia di profilarsi nel giro di pochissimi giorni.

“Già ieri mattina ho inoltrato una comunicazione all’amministrazione comunale, avvisando Palazzo Zanca del primo servizio che è saltato. A ruota potrebbero seguire tutti gli altri, fino allo stop totale” spiega il liquidatore annunciando che da oggi la piattaforma di Pace non accetterà più il conferimento di sfalci e potature, sia dai privati che dal pubblico, quindi dal Comune. Una decisione obbligata dopo quanto successo ieri mattina a Patti, dove l’autoarticolato messinese che doveva smaltire gli scarti del verde è stato lasciato fuori dai cancelli dai gestori dell’impianto Pieco con cui Messinambiente dal 2014 aveva avviato un accordo per lo smaltimento e il riciclo di sfalci e potature. “Da troppi mesi la società non riesce a pagare le fatture per il conferimento presso l’impianto di Patti e ieri ci hanno chiuso i cancelli. Tra l’altro proprio nelle ultime settimane, dopo il grande intervento di potatura degli alberi di piazza Cairoli, le quantità di materiale trasportato al Pieco sono state ingenti e dunque il debito nei confronti dell’impianto è aumentato a dismisura. Ma al Comune questo aspetto evidentemente non era stato considerato, quindi a pagare ancora una volta è Messinambiente che si è trovata a interrompere uno dei servizi che deve espletare”.

Il quadro disegnato dal commissario Calabrò è desolante e se nel giro di pochi giorni non si sbloccherà qualcosa la situazione non potrà che degenerare. A gettare la società in questo baratro è lo stallo finanziario di Palazzo Zanca perché senza il bilancio di previsione 2015 non ci sarà modo di coprire la fattura mensile che Messinambiente emette per finanziare tutti i servizi che deve espletare. Una crisi che si trascina da inizio anno e che di mese in mese si è acuita sempre più. Il Comune aveva già ridotto di quasi 1 milione di euro il budget destinato a Messinambiente e, seppur con grandi ritardi, fino ad oggi la società era riuscita a garantire servizi e stipendi. Adesso però i salti mortali e le speranze non bastano più. Il commissario Calabrò confidava in una transazione tra Comune e società che doveva chiudersi due giorni fa e che avrebbe dato un po’ di respiro a Messinambiente, ma anche su quel fronte si è registrato un enorme nulla di fatto. Quindi ad oggi la situazione è davvero drammatica. Di stipendi ovviamente neanche a parlarne, tra i lavoratori comincia a montare malcontento e angoscia perché questa mancanza assoluta di notizie alimenta solo un clima di grande incertezza e frustrazione. E se anche arriverà qualche somma al commissario Calabrò toccherà fare i conti con il pallottoliere perché oltre agli stipendi c’è un servizio pubblico essenziale da garantire che dipende anche dai fornitori che battono cassa e stanno chiudendo tutti i rubinetti. “Dopo l’impianto di Patti non escludiamo che la stessa cosa possa verificarsi con le altre società che forniscono servizi all’azienda, ad esempio lo smaltimento degli ingombranti o il noleggio dei mezzi a cui siamo stati costretti a ricorrere” dice Calabrò che non nasconde che non ci sono più soldi neanche per pagare le utenze. Messinambiente è ormai al capolinea.

Sta venendo a cessare l’operatività dell’azienda. Ho ammonito l’amministrazione, spiegando che ci stanno mettendo nelle condizioni di non poter più garantire i servizi. Lo comunicherò anche al Prefetto. Siamo allo zero assoluto, non c’è più niente”. Calabrò punta dritto al cuore del problema e punta il dito verso quella che considera una pessima conduzione amministrativa: “Evidentemente bisogna rimodulare tutto il sistema interno, rivedere le deleghe dirigenti e funzionari, intervenire al più presto su una macchina burocratica che sta dimostrando di non saper affrontare i problemi”.

Un grido d’aiuto che a Palazzo Zanca finora nessuno sembra voler ascoltare. E alla fine saranno i cittadini a pagare il prezzo più alto. Proprio mentre al Comune è ricominciata la discussione sulla tassa rifiuti 2016. Il danno e la beffa.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. TRA CALDO DI BILANCIO E CALDO ATMOSFERICO LA SALUTE PUBBLICA E’ A RISCHIO AVETE CAVOLI AMARI. OLTRE LE SALATISSIME RATE CHE VI ARRIVANO E NON AVETE NULLA DI SERVIZI DI PULIZIA. MA LA DERRATTIZZAZIONE E’ PREVISTA PRIMA DELL’ESTATE IN BILANCIO? QUALCUNO SI LAMENTERA’ DI QUESTO INTERVENTO. PERO’ SAPETE CON € 250 ALL’ANNO HO PULIZIA ASSOLLUTA E SERVIZI FIN TROPPO. I MEZZI A VOLTE PASSANO ANCHE ALLE ORE 22.30 E DISINFETTANO MARCIAPIEDI E STRADE SONO PREVISTE LE PULILZIE DEI TOMBINI CONTRO LE BLATTE O SCARAVAGGHI?. SE MALAUGURATAMENTE PER VOI E MIEI PARENTI CHE VIVONO A MESSINA IL BILANCIO VIENE BOCCIATO DALLA MAGISTRATURA CONTABILE SONO CAVOLI AMARI E DICO POCO!

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  2. TRA CALDO DI BILANCIO E CALDO ATMOSFERICO LA SALUTE PUBBLICA E’ A RISCHIO AVETE CAVOLI AMARI. OLTRE LE SALATISSIME RATE CHE VI ARRIVANO E NON AVETE NULLA DI SERVIZI DI PULIZIA. MA LA DERRATTIZZAZIONE E’ PREVISTA PRIMA DELL’ESTATE IN BILANCIO? QUALCUNO SI LAMENTERA’ DI QUESTO INTERVENTO. PERO’ SAPETE CON € 250 ALL’ANNO HO PULIZIA ASSOLLUTA E SERVIZI FIN TROPPO. I MEZZI A VOLTE PASSANO ANCHE ALLE ORE 22.30 E DISINFETTANO MARCIAPIEDI E STRADE SONO PREVISTE LE PULILZIE DEI TOMBINI CONTRO LE BLATTE O SCARAVAGGHI?. SE MALAUGURATAMENTE PER VOI E MIEI PARENTI CHE VIVONO A MESSINA IL BILANCIO VIENE BOCCIATO DALLA MAGISTRATURA CONTABILE SONO CAVOLI AMARI E DICO POCO!

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  3. Con la gestione accorinti le spese per l’immondizia sono state triplicate , mi chiedo dove siano finiti tutti i soldi che i soliti contribuenti censiti, sempre quelli hanno pagato, tenuto conto del sommerso che come per il consumo dell’acqua il 25%30% nn è censito e non si fa nulla per farlo, anzi in passato qualche funzionario che ha avuto l’incarico di individuare i morosi dei fitti si è visto bruciare l’auto,accorinti, ialacqua uscite allo scoperto !

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  4. Con la gestione accorinti le spese per l’immondizia sono state triplicate , mi chiedo dove siano finiti tutti i soldi che i soliti contribuenti censiti, sempre quelli hanno pagato, tenuto conto del sommerso che come per il consumo dell’acqua il 25%30% nn è censito e non si fa nulla per farlo, anzi in passato qualche funzionario che ha avuto l’incarico di individuare i morosi dei fitti si è visto bruciare l’auto,accorinti, ialacqua uscite allo scoperto !

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