Pd, Lauricella: "A Messina congressi farsa e inesistenti. Un partito evanescente"

Pd, Lauricella: “A Messina congressi farsa e inesistenti. Un partito evanescente”

Rosaria Brancato

Pd, Lauricella: “A Messina congressi farsa e inesistenti. Un partito evanescente”

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sabato 02 Novembre 2013 - 20:10

Il parlamentare Pd Giuseppe Lauricella scrive al segretario nazionale Epifani invitandolo a commissariare il partito: "a Messina abbiamo assistito a Congressi farsa ed inesistenti. Violate le regole, serve subito un commissario scelto tra i dirigenti nazionali", spiega in una denuncia durissima alla vigilia dell'Assemblea che sancirà l'elezione di Ridolfo alla segretria provinciale.

I Congressi di circolo del Pd a Messina sono una farsa”.

A scriverlo, senza usare giri di parole o mezzi termini è il parlamentare Pd Giuseppe Lauricella, che ha inviato una lettera di fuoco al segretario nazionale Guglielmo Epifani chiedendo l’immediato commissariamento del partito cittadino, attraverso la nomina di un componente della Direzione nazionale.

“Nonostante la nomina del segretario regionale Giuseppe Lupo a Commissario della Federazione di Messina- si legge nella nota- si continua con atti e procedure illegittime o, addirittura, inesistenti, comunicando svolgimenti e definizioni di congressi (provinciale e dei circoli), che in effetti non si sono mai celebrati o celebrati violando ogni principio democratico e di partecipazione”.

Secondo Lauricella quanto accaduto all’interno del Pd in estate, con il conseguente commissariamento del partito, avrebbe dovuto prevedere ben altri comportamenti e metodi di gestione in occasione delle fasi congressuali. Proprio un esponente del gruppo Lauricella, l’avvocato Mario Franchina, aveva presentato la sua candidatura alla segreteria provinciale, ma, il deposito delle firme, venerdì 11 ottobre è arrivato con 17 minuti di ritardo rispetto alla scadenza a causa della mancata informazione sulla nuova sede del Pd (vedi articolo allegato). La candidatura non è stata ammessa ed i ricorsi successivi si sono persi nei meandri di un regolamento da far impallidire un ingegnere aerospaziale. Come da copione quindi l’Assemblea provinciale eleggerà segretario provinciale il candidato unico Basilio Ridolfo, tra l’altro unico caso in Sicilia di candidatura unitaria, proprio là dove sarebbe stato necessario e auspicabile un confronto.

“A fronte di tutto questo- prosegue Lauricella- e nonostante i ricorsi tendenti a ristabilire la legalità, il PD nazionale, nonché la Commissione di garanzia continuano a non assumere alcuna decisione. A Messina esiste un partito evanescente e virtuale, costruito in senso monopolistico e refrattario ad ogni forma di partecipazione democratica e ad ogni ipotesi di allargamento che il commissariamento regionale non è riuscito a cambiare se non soltanto nel numero di circoli che in città da 64 sono stati ridotti a 10 con circa diecimila iscritti. Questi circoli non hanno celebrato neanche un congresso di circolo, pur comunicandone la definizione”.

Le dichiarazioni pesano come macigni, perché stando a quanto accusa il parlamentare nei Circoli ci sarebbero stati dei congressi-farsa, quando non del tutto inesistenti alla luce di accordi fatti a tavolino nelle scorse settimane su nomi e incarichi. A nulla è valsa, secondo Lauricella la nomina del garante, il segretario regionale Lupo, la cui presenza è stata registrata due volte in quattro mesi e quanto ai fatti si è limitato ad un invito alla riduzione dei circoli da 64 a 10.

“Conseguentemente, per violazione delle norme statutarie e congressuali ed atteso che l’attuale Commissario Lupo non ha garantito lo svolgimento democratico dei congressi nella provincia di Messina si chiede al Segretario Nazionale Guglielmo Epifani l’immediato provvedimento di commissa-riamento della federazione provinciale di Messina con un componente scelto fra i Dirigenti”.

Il 31 si è conclusa la prima fase congressuale del Pd a Messina e la prossima settimana, probabilmente il 7 dovrebbe tenersi l’Assemblea provinciale. Nel frattempo Lauricella, che intendeva creare un gruppo forte e presente all’interno del Pd nell’ottica della partecipazione, ha lanciato l’ordigno direttamente sul tavolo di Epifani. Per la verità anche i ricorsi di Franchina sono stati trasmessi a tutti gli organi, restando, a quanto pare, chiusi nei cassetti. Ma l’accusa non è da nulla, perché il parlamentare fa chiaramente riferimento a Congressi di circolo falsi e inesistenti, nonché ad un partito che esiste solo virtualmente. Vedremo come il partito risponderà e come lo stesso Ridolfo affronterà la prima grana. Va da sé che congressi falsi comportano anche tesseramenti quanto meno da verificare.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Giuseppe LAURICELLA dovrebbe accendere un cero a Tommaso Moro, santo protettore dei governanti e dei politici, deve a questo PARTITO DEMOCRATICO, così brutalmente descritto, il suo ingresso in Parlamento, dopo aver fallito, due o tre elezioni regionali, quelle in cui bisogna conquistarsi i voti per essere eletti. LAURICELLA Giuseppe è figlio d’arte, papà Salvatore fu esponente di spicco del PARTITO SOCIALISTA della prima Repubblica, parlamentare e ministro. Come succede a molti figli d’arte di politici, è molto intelligente, conta l’ambiente in cui si vive, infatti diventa professore universitario a Palermo. Per i figli d’arte c’è sempre un tappeto rosso, che preceda la loro elezione in Parlamento, quello di Giuseppe fu il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, è l’organo di autogoverno dei magistrati dei tribunali amministrativi regionali e del Consiglio di Stato. A Giuseppe LAURICELLA ricordo che di evanescente, nel PARTITO DEMOCRATICO messinese, ci sia la P O L I T I C A, mentre i voti nelle urne sono tangibili, infatti sono serviti a farlo eleggere, pur essendo sconosciuto alla massa degli elettori del PARTITO DEMOCRATICO, utilizzati sempre più spesso come BOI I CARRU.

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  2. I messinesi della mia generazione conoscono bene l’espressione dialettale BOI I CARRU. Messina fu porto commerciale fiorente, e prima della meccanizzazione, grandi carri trainati da buoi possenti, per il trasporto delle merci, furono il mezzo di trasporto più utilizzato. Noi ragazzi ne approfittavamo per far ritorno a casa, almeno fino ai primi anni sessanta, a dire il vero utilizzavamo anche le carrozze, correndo il rischio delle frustate del vetturino, giocava con noi al DETRU A CARROZZA. Elettori del PARTITO DEMOCRATICO come BOI I CARRU, rende bene, non è male.

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