Peso netto e tara. Quegli “illustri sconosciuti” a molti commercianti messinesi

Peso netto e tara. Quegli “illustri sconosciuti” a molti commercianti messinesi

Peso netto e tara. Quegli “illustri sconosciuti” a molti commercianti messinesi

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lunedì 21 Luglio 2014 - 11:11

Riceviamo e pubblichiamo lo scritto di un nostro lettore che lamenta il fatto che in molti esercizi commerciali viene fatta pagare anche la tara, contrariamente a quanto indica la legge. In premessa, la legge 441/1981 denominata “legge peso netto”

Si impara a scuola. Il peso lordo è il peso della merce più il peso della confezione; il peso netto è solo il peso della merce; la tara è solo il peso della confezione. Da qui la formula delle elementari: il peso lordo è dato dal peso netto più la tara.

La legge numero 441 del 5 agosto 1981, entrata in vigore il 25 agosto 1982, è generalmente denominata “legge peso netto”. L’art. 1 della legge impone che la vendita delle merci, il cui prezzo sia fissato per unità di peso, deve essere effettuata a peso ed al netto della tara.

L’art. 2 della legge impone che la vendita al minuto ed a peso delle merci allo stato sfuso deve essere effettuata con bilance che consentano la visualizzazione diretta ed immediata del peso netto. Gli art. 3 e 4 riguardano la vendita all’ingrosso ed impongono che la merce si venda al netto.

L’articolo 5 della legge prevede che le bilance devono essere collocate nel locale di vendita in modo da consentire all’acquirente la visione libera e immediata del dispositivo indicatore del peso e della parte frontale e laterale della bilancia stessa.

Per l’inosservanza delle norme di cui agli art. 2 e 3 della L. 441/81 si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 155,00 ad euro 516,00. Per la vendita all’ingrosso la sanzione amministrativa di cui al comma precedente è duplicata. In attuazione del D.Lgs. n. 112/1998, i rapporti relativi all’accertamento di infrazioni alla legge n. 441/81 non costituenti reato (amministrative), vanno trasmessi alla Camera di Commercio competente per territorio.

Le infrazioni alla L. 441/81 sono punite, oltre che con sanzioni amministrative, anche con sanzioni penali, “ove i fatti che concretano le infrazioni alle disposizioni della presente legge costituiscano reato”. La vendita di merci al lordo della tara può dar luogo anche alla violazione dell’art. 515 del codice penale (frode in commercio – reclusione fino a due anni o con la multa fino a 2.065 €).

Riceviamo e pubblichiamo quanto segnalato da un nostro lettore:

“Gentile redazione di Tempostretto, vi scrivo per segnalare un fatto particolarmente fastidioso, oltre che illegale. Ho notato che in moltissimi esercizi commerciali fanno pagare la tara, contrariamente a quanto previsto dalle leggi vigenti. Spesso i clienti non dicono nulla, a volte per ignoranza, altre volte perché non se la sentono di reclamare, altre ancora perché ritengono di subire un danno di pochi centesimi in quanto si tratterebbe di pochi grammi. Rientro in quest’ultima categoria, ma ieri non ho potuto fare a meno di inoltrare la mia segnalazione alle forze dell’ordine, in quanto vittima di un sopruso e avendo ricevuto persino risposte maleducate, invece che scuse. Ho acquistato un chilo di focaccia, al costo di 7 euro e 50 centesimi. Peccato che fosse confezionata in un cartone della pizza dal peso di 130 grammi. Era quindi 870 grammi, non un chilo, con una differenza di un euro. Un euro a me, un euro a te, un euro a tante altre persone, si tratta di un bel guadagno indebito. Altrove viene confezionata in vassoi dal peso molto inferiore. In quel caso, se viene fatta pagare la tara, rimane l'illecito, ma almeno si limita a 20 o 30 centesimi. Quando l’ho fatto notare, mi è stato risposto che la focaccia non me la si dava in mano e che il cartone ha un costo. Ora, a parte il fatto che non credo che il cartone abbia un costo di 7 euro e 50 al chilo, in ogni caso non va pagato come previsto dalla legge sul peso netto. Il costo rientra tra le spese del commerciante che, se ritiene di non guadagnare abbastanza considerando anche questa spesa, deve aumentare il prezzo a 8 euro e 50 al chilo (la somma che ho effettivamente pagato) o a 9, a 10 o quanto gli pare. Se però indica un costo di 7 euro e 50, quello dev’essere il prezzo da pagare al netto. Sarebbe come se, facendo un paragone un po’ forzato ma per rendere l’idea, mi si chiedesse di pagare un tot in più perché per fare la focaccia ha dovuto consumare energia elettrica. In questo modo, tra l’altro, il prezzo del contenitore andrebbe di pari passo con quello della merce acquistata. Se parliamo di una torta da 20 euro al chilo, ad esempio, anche il contenitore verrebbe a costare 20 euro al chilo. Quindi un contenitore di 100 grammi verrebbe a costare 2 euro. Il discorso vale anche per i salumi, pur se il peso della carta è minimo. Ho acquistato 100 grammi di prosciutto crudo al costo di 3 euro, compresi 8 grammi di carta che mi sono così costati 24 centesimi. Possono sembrare cifre da nulla ma non lo sono. Se lo fossero, tutti i commercianti la rispetterebbero. Chi non rispetta questa legge, invece, fa anche concorrenza sleale nei confronti di chi invece la rispetta. Ad esempio chi vende la focaccia a 8 euro e 50 al chilo e rispetta la legge peso netto applica lo stesso prezzo di chi la vende ad un prezzo leggermente inferiore (8 euro o 7 e 50) ma fa pagare la tara. Il secondo attira i clienti pubblicizzando un prezzo inferiore che in realtà inferiore non è”.

25 commenti

  1. A Messina, purtroppo le istituzioni DORMONO e non voglio credere che non sia successa la stessa cosa ad un agente in borghese o in licenza… proprio se ne fregano, a loro interessa non litigare con nessuno ed attendere il 27 per lo stipendio, tanto nessuno li costringe a lavorare.
    Hai fatto benissimo a denunciare il fatto MA rimango scioccato quando, dopo una richiesta educata di spiegazioni, mi si risponde a mo di presa in giro, come se l’utente fosse demente ed il commerciante l’unico furbo sulla piazza.
    I commercianti, che si lamentano per mille sciocchezze, iniziassero ad essere onesti con la clientela, ne guadagnerebbe la loro credibilita’. Non ti nascondo che quando vedo un furbo del genere iniziare a boccheggiare prima del fallimento, mi viene quasi da sorridere dal piacere. La disonestà non paga!

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  2. A Messina, purtroppo le istituzioni DORMONO e non voglio credere che non sia successa la stessa cosa ad un agente in borghese o in licenza… proprio se ne fregano, a loro interessa non litigare con nessuno ed attendere il 27 per lo stipendio, tanto nessuno li costringe a lavorare.
    Hai fatto benissimo a denunciare il fatto MA rimango scioccato quando, dopo una richiesta educata di spiegazioni, mi si risponde a mo di presa in giro, come se l’utente fosse demente ed il commerciante l’unico furbo sulla piazza.
    I commercianti, che si lamentano per mille sciocchezze, iniziassero ad essere onesti con la clientela, ne guadagnerebbe la loro credibilita’. Non ti nascondo che quando vedo un furbo del genere iniziare a boccheggiare prima del fallimento, mi viene quasi da sorridere dal piacere. La disonestà non paga!

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  3. L’Italia è il Paese dei furbi.
    Se così non fosse, non si farebbero i condoni, tipica “specialità italiana”.
    Lo sanno anche quelle tribù che vivono nel più profondo della foresta Amazzonica e che non hanno mai avuto rapporti con la “civiltà!!!”.

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  4. L’Italia è il Paese dei furbi.
    Se così non fosse, non si farebbero i condoni, tipica “specialità italiana”.
    Lo sanno anche quelle tribù che vivono nel più profondo della foresta Amazzonica e che non hanno mai avuto rapporti con la “civiltà!!!”.

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  5. ottimo articolo

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  6. ottimo articolo

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  7. A messina è ormai storia nota, tutti lo fanno, manessuno parla, per evitare discussioni o per mancanza di p….e!
    Se fossi stato al posto del nostro caro lettore,quando il commerciante mi avrebbe risposto sgarbatamente, avrei solo lasciato la focaccia sul banco e sarei andato via, a comprarla da un altra parte….forse!

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  8. A messina è ormai storia nota, tutti lo fanno, manessuno parla, per evitare discussioni o per mancanza di p….e!
    Se fossi stato al posto del nostro caro lettore,quando il commerciante mi avrebbe risposto sgarbatamente, avrei solo lasciato la focaccia sul banco e sarei andato via, a comprarla da un altra parte….forse!

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  9. Fosse solo la focaccia! Ad esempio, dal pescivendolo: compro un chilo di pescespada a 20€ (quello congelato, brumoso di acqua!), ben incartato con un super foglio di carta camoscina che da sola pesa 50 grammi e passa e che sicuramente al commerciante costerà al chilo un decimo del pesce. Oltre al danno, il pesce ha molta acqua nelle carni e questa pesa, si aggiunge la beffa della carta.
    Anche le pasticcerie non scherzano, quando ti preparano le torte oppure il tipico biancoenero su quei vassoi di plastica pesantissima (che non costa certo quanto i dolcini). Se consideriamo che una famosa pasticceria di Messina vende la “piccola pasticceria” a ben 26€ al chilo, il costo per la tara diventa così importante…
    Indubbiamente queste manovre portano nelle tasche dei commercianti poco onesti parecchie migliaia di euro al mese in più. Ma la tara a peso d’oro non è soltanto l’unica risorsa: in qualche bar si taroccano i liquori e gli amari serviti, che sono stati precedentemente allungati nelle loro bottiglie con l’acqua (a me è capitato). Anche in questo caso il guadagno è altissimo.
    Ma questi controlli chi li deve fare, specialmente quelli di carattere igienico-sanitario? Boh, nessuno si vede, perchè i signori preposti sono ben imboscati negli uffici ed aspettano trepidanti l’accredito dello stipendio e si studiano affannosamente il piano delle ferie.

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  10. Fosse solo la focaccia! Ad esempio, dal pescivendolo: compro un chilo di pescespada a 20€ (quello congelato, brumoso di acqua!), ben incartato con un super foglio di carta camoscina che da sola pesa 50 grammi e passa e che sicuramente al commerciante costerà al chilo un decimo del pesce. Oltre al danno, il pesce ha molta acqua nelle carni e questa pesa, si aggiunge la beffa della carta.
    Anche le pasticcerie non scherzano, quando ti preparano le torte oppure il tipico biancoenero su quei vassoi di plastica pesantissima (che non costa certo quanto i dolcini). Se consideriamo che una famosa pasticceria di Messina vende la “piccola pasticceria” a ben 26€ al chilo, il costo per la tara diventa così importante…
    Indubbiamente queste manovre portano nelle tasche dei commercianti poco onesti parecchie migliaia di euro al mese in più. Ma la tara a peso d’oro non è soltanto l’unica risorsa: in qualche bar si taroccano i liquori e gli amari serviti, che sono stati precedentemente allungati nelle loro bottiglie con l’acqua (a me è capitato). Anche in questo caso il guadagno è altissimo.
    Ma questi controlli chi li deve fare, specialmente quelli di carattere igienico-sanitario? Boh, nessuno si vede, perchè i signori preposti sono ben imboscati negli uffici ed aspettano trepidanti l’accredito dello stipendio e si studiano affannosamente il piano delle ferie.

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  11. puzza di bruciato 21 Luglio 2014 17:30

    Io il problema l’ho risolto selezionando i negozianti.. Sia la focaccia ke pasticcini li compro in dei negozi ottimi. Se volete in base la mia esperienza vi posso elencare dove..

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  12. puzza di bruciato 21 Luglio 2014 17:30

    Io il problema l’ho risolto selezionando i negozianti.. Sia la focaccia ke pasticcini li compro in dei negozi ottimi. Se volete in base la mia esperienza vi posso elencare dove..

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  13. Lei ha incappato nel commerciante più stupido sulla faccia della terra, nonché con un c..lo pieno ma così pieno che merita veramente il fallimento. Ovviamente tutti i commercianti tendono un po ad arrotondare a loro favore, come si dice: l’occasione fa l’uomo ladro oppure ” nta confusioni u Signuri piddiu a biriitta”. Ma da non farla così “lodda” come ha fatto questo. Capita spesso, e quindi il commerciante che viene richiamato la prende a scherzo e con qualche battuta ti mette un altro pezzo di focaccia . Ma spesso non serve perché’ quello intelligente si accorge del cliente attento e non lo fa, e se lo fa è abbastanza furbo da non farti accorgere di niente. Preciso che non vendo focaccia, sono un comune cliente che come tanti messinesi la focaccia non se la fa mancare. Quindi consiglio di essere cliente fisso o quasi, in un posto a vostra scelta oppure, quando tocca a voi fatevi notare e alternate lo sguardo tra il focacciaro e la bilancia. Ebbene ci abbiamo scherzato su …. comunque mica tanto!!

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  14. Lei ha incappato nel commerciante più stupido sulla faccia della terra, nonché con un c..lo pieno ma così pieno che merita veramente il fallimento. Ovviamente tutti i commercianti tendono un po ad arrotondare a loro favore, come si dice: l’occasione fa l’uomo ladro oppure ” nta confusioni u Signuri piddiu a biriitta”. Ma da non farla così “lodda” come ha fatto questo. Capita spesso, e quindi il commerciante che viene richiamato la prende a scherzo e con qualche battuta ti mette un altro pezzo di focaccia . Ma spesso non serve perché’ quello intelligente si accorge del cliente attento e non lo fa, e se lo fa è abbastanza furbo da non farti accorgere di niente. Preciso che non vendo focaccia, sono un comune cliente che come tanti messinesi la focaccia non se la fa mancare. Quindi consiglio di essere cliente fisso o quasi, in un posto a vostra scelta oppure, quando tocca a voi fatevi notare e alternate lo sguardo tra il focacciaro e la bilancia. Ebbene ci abbiamo scherzato su …. comunque mica tanto!!

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  15. mi scusi ma la “piccola” a 26 € a messina cn tutte le pasticcerie che ci sono, manco con Julia Robert che mi imbocca i Baba uno ad uno. e ti fai fo…re pure sul peso?

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  16. mi scusi ma la “piccola” a 26 € a messina cn tutte le pasticcerie che ci sono, manco con Julia Robert che mi imbocca i Baba uno ad uno. e ti fai fo…re pure sul peso?

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  17. perché nn ci dà qualche indizio?

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  18. perché nn ci dà qualche indizio?

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  19. Analogo episodio successo a me sabato sera in una focacceria “rinomata” di Faro Superiore. Focaccia a 10€ al chilo (già pazzesco!!), e in piu’ il cartone da pagare. Fatevi un pò i conti… VERGOGNA!

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  20. Analogo episodio successo a me sabato sera in una focacceria “rinomata” di Faro Superiore. Focaccia a 10€ al chilo (già pazzesco!!), e in piu’ il cartone da pagare. Fatevi un pò i conti… VERGOGNA!

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  21. Complimenti alla concretezza di questo nostro concittadino!

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  22. Complimenti alla concretezza di questo nostro concittadino!

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    1. Però la busta si pretende e non si vuole pagare 😉

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  23. Gaetano Altobelli 3 Giugno 2020 02:12

    Ho comprato una torta di due kg a 20 euro al kilo. Il titolare reclama 10 euro in più perché il manufatto è riuscito in 500 gr in più del previsto.
    Torno a casa ed effettivamente la torta pesava 2,5 kg. Finita la torta, peso il cartone su cui poggiava e il peso indicava 470 gr. Vi pare corretto pagare un cartone poco meno di 10,00 euro?

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  24. Provate a comprare cioccolatini …..la scatola come minimo la pagate a 35,00 euro al kg……

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