Il prof. Franco Guzzetta e le peripezie per raggiungere l'arena della Fiera

Il prof. Franco Guzzetta e le peripezie per raggiungere l’arena della Fiera

Il prof. Franco Guzzetta e le peripezie per raggiungere l’arena della Fiera

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mercoledì 14 Agosto 2013 - 13:10

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci dal prof. Franco Guzzetta, messinese emigrato che è rientrato in città per le vacanze estive. Troppe le difficoltà, per un disabile motorio, per raggiungere l'area fieristica, accessibile solo da un piccolissimo cancelletto

“Voglio raccontare l’avventura occorsami per andare allo spettacolo teatrale di Tuccio Musumeci all’arena della “Fiera” (l’avere mantenuto questa denominazione va, come vedremo, ben al di là della comodità indicativa).

Partendo dalle colline messinesi dove abito solo in estate, essendomi trasferito per motivi di lavoro in altro luogo (come capita sempre più spesso agli abitanti di questa splendida ma dilaniata città).

Parto con due ore di anticipo nel timore di non trovare un parcheggio. di cui avrei particolare necessità essendo un disabile motorio. Timore fondato, perché la zona è priva di un parcheggio pubblico; o meglio, l’unico parcheggio pubblico proprio accanto l’arena di duemilacinquecento posti è regolarmente chiuso.

Giro per mezz’ora per le strade contigue, sporche, con il poco verde pubblico abbandonato tra le sterpaglie, con tutti, dico tutti i marciapiedi dissestati e interamente occupati da auto tanto da rendere gli stessi marciapiedi inaccessibili, mentre la spazzatura regna sovrana e puzzolente intorno a cassonetti rigurgitanti.

Riesco a trovare un parcheggio accanto ad una di queste discariche a cielo aperto e mi incammino verso quello che chiamerei “l’anello di sbarramento”, la via della Libertà che separa come una barriera la città dall’area “recuperata” (è stato detto) della “Fiera”, una via continuamente percorsa da sfreccianti Tir e priva di alcun passaggio protetto (leggi, semaforo pedonale).

Superata, non senza preoccupazioni, la suddetta barriera ripercorriamo il perimetro della “Fiera” dove tutti i cancelli sono chiusi. Mi spiegano dopo, che è per evitare che le auto attraversando la linea tranviaria entrino in “Fiera”, cosa che sarebbe stata vietata dall’autorità portuale nonostante l’esistenza di spazi idonei. L’unico cancelletto aperto dà sulla vecchia passeggiata a mare: larghezza un metro circa, unico punto di accesso e di fuga da un recinto occupato in quel momento da centinaia di persone. Mi chiedo: dove sono gli organismi della protezione civile, le Prefetture, che pongono veti in lungo ma non evidentemente in largo?

L’ingresso nel recinto è poi per me causa di una frustrazione indicibile: quel recinto, raccontato come liberato dalle cianfrusaglie di una fiera paesane e restituita ai cittadini ed al mare, è in realtà occupato da decine di capannoni vocianti che tra l’altro ostruiscono completamente la vista del mare. Un delitto suffragato da annunci da parte di sindaco, autorità portuale etc. etc.: una realtà degna della più becera periferia al posto di una perla. Basta andare in cittadine della provincia per non dire di città vicine (Reggio Calabria, Catania, Siracusa, etc.) per rendersi conto del rispetto che bisognerebbe avere per la preziosità dei luoghi.

Superato anche questo boccone amaro, dopo un percorso chilometrico finalmente arriviamo in fondo alla casba e troviamo la baracchina-biglietteria che ci introduce in un teatro raffazzonato (o per meglio dire, un mare di sedie) desolatamente vuoto. E come potrebbe essere diversamente? E come giustificarlo di fronte a un grande attore come Musumeci che avrebbe meritato ben altro pubblico?”

11 commenti

  1. Gentile Professore Guzzetta,
    premetto che ho profondo rispetto per il suo status di disabile motorio e quindi condivido in parte la sua lettera che però trovo ingenerosa oltre che offensiva rispetto ai sacrifici che gli organizzatori, non uno ma venti, hanno dovuto affrontare per allestire un “prodotto” che possa in qualche modo accontentare tutti.

    Ho capito che il suo “fine palato” non sia stato soddisfatto da quanto trovato allestito ma sono certo che se lei, senza supponenza, avesse chiamato i numeri telefonici di riferimento, pubblicati su oltre 1000 manifesti (oltre che su decine di siti che vedo frequenta), avrebbe perlomeno risolto i suoi problemi relativi alla mobilità ed al posteggio entrando con l’auto sino a dentro “il teatro raffazzonato” di cui parla.

    Di certo è l’unico che si è accorto di queste “mancanze” visto che nelle varie serate quasi tutti gli utenti hanno dimostrato di gradire ampiamente sia gli spettacoli che le esposizioni ed il suo tentativo di accomunare le strade contigue, sporche, con il poco verde pubblico abbandonato tra le sterpaglie, con tutti i marciapiedi dissestati e interamente occupati da auto tanto da rendere gli stessi marciapiedi inaccessibili con la spazzatura regna sovrana e puzzolente intorno a cassonetti rigurgitanti con le attività che si svolgono dentro il quartiere fieristico appare più strumentale che oggettivo.

    Mi permetta una battuta: Provvederò a giustificarla con Musumeci al quale avevamo garantito che sarebbe stato totalmente solo a godere del meraviglioso scenario del nostro stretto ed invece è stato distolto dalla sua “unica” presenza 🙂

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  2. SaltaLaMacchia 14 Agosto 2013 14:58

    Si, noi emigranti ci lamentiamo sempre ma poi sempre a Messina torniamo per le vacanze.
    Messina e’ cosi’ punto e basta. Se non ti piace vatti a fare le vacanze a Lignano e nun ci stunari a testa!

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  3. Ho provato imbarazzo nel leggere la lettera del prof. Guzzetta, messinese stimatissimo nel mondo, ma poco apprezzato e ricordato in questa terra ingrata! La cultura e’civilta’, parta essa dall’alto o dal basso. Caro sindaco, Messina ha bisogno non di un sindaco buono ma giusto!

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  4. dolcestilnuovo 14 Agosto 2013 18:06

    Mi sembra un’evidente difesa “di parte” che non può giustificare le mancanze organizzative. Apprezzo lo sforzo ma è necessaria più professionalità, quella che manca. L’obbrobrio, poi, dei gazebo che tolgono la vista del mare è una vergogna che, spero, in seguito non si ripeta più.
    PS. Il prof. Guzzetta non è l’unico che si è accorto di queste mancanze, forse è solo l’unico che le ha evidenziate. Una maggiore “umiltà” da parte degli organizzatori, non sarebbe certamente sgradita.

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  5. Fabio Costantino 14 Agosto 2013 18:51

    Il Prof. Guzzetta e’ il fondatore di una delle più grandi scuole di Neuropschiatria Infantile del mondo. E’ autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche e maestro dei più grandi clinici del nostro paese. A tutt’oggi le sue letture magistrali, nei Congressi Mondiali,vengono ascoltate in rigoroso silenzio.
    Nel mio piccolo Professore Le chiedo scusa e spero che Le arrivino quelle ufficiali al più presto.

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  6. il professore ha ragione,magari ha esagerato un po, ma fatevi un giro in città per capire che non c’è nessuna giustificazione a certe cose da terzo mondo.

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  7. SaltaLaMacchia 15 Agosto 2013 08:33

    Firmato con nome e cognome!
    Che sviolinata 😀

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  8. Non avete neanche idea di quello che significa organizzare qualcosa, figuriamoci di organizzare qualcosa che sia anche poco meno che decente. Vivere in questa città è un continuo insulto alla condizione di cittadino di una cittá civile. La veritá è che messina è una cittá africana e non europea. Mi preoccupa fare crescere i miei figli in questa cittá piena di ladri bigotti e ipocriti. E a proposito di licenze e organizzazione: è normale che un bar abbia i servizi igienici perennemente guasti? Sembra proprio di si. Come sempre questa fiera ha portato soldi solo agli organizzatori. Soldi, ma non gloria. Poverini.

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  9. invece di chiedere scusa e far tesoro di quanto lamentato utilizzando la segnalazione per migliorare l’organizzare si risponde con spocchia ed arroganza consentendo di comprendere come non sia possibile intravedere una qualche possibilità di miglioramento rispetto al poco e male che viene fatto.
    Non è un caso che la Fiera Internazionale si è trasformata in un mercatino di quartiere prima di essere definitivamente chiusa.
    Bravo, organizzazione perfetta …. così sei contento

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  10. MessineseAttento 15 Agosto 2013 19:59

    Professore, se lo lasci dire, un uomo della sua caratura avrebbe dovuto abbandonare la retorica per puntare il dito contro chi ha creato questi disastri. Invece la sua lettera suona come un proclama elettorale, se vogliamo anche di cattivo gusto, a favore di chi oggi NON è al timone della città, scendendo al livello del solito migrante mediocre, pronto a puntare il dito su tutto ciò che caratterizza Messina. Città che lei definisce meravigliosa ma dilaniata. Bene, la prossima volta abbia il coraggio anche di specificare i veri responsabili, altrimenti non si dimentichi l’ulteriore possibilità: il silenzio.
    Buon ferragosto!

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  11. Caro Saltalamacchia, non è necessario andare a Lignano, basta fare pochi km e andare a Siracusa, Ragusa o Trapani per trovare situazioni decisamente più civili. Sono contento, però, che lei sia soddisfatto. Ho solo una paura: che la testa gliela stoneremo ancora…

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