Parla Natale Cucè: "Provvedimento pretestuoso e infondato, mi rivolgerò all'Autorità giudiziaria"

Parla Natale Cucè: “Provvedimento pretestuoso e infondato, mi rivolgerò all’Autorità giudiziaria”

Francesca Stornante

Parla Natale Cucè: “Provvedimento pretestuoso e infondato, mi rivolgerò all’Autorità giudiziaria”

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sabato 28 Marzo 2015 - 12:48

Ieri il licenziamento in tronco del Direttore tecnico Natale Cucè, ancora bocche cucite da parte dei vertici di Messinambiente. Ha deciso invece di affidare il suo sfogo al profilo Facebook il dirigente messo alla porta. Annuncia un'azione giudiziaria per far valere i suoi diritti, una vicenda che dunque potrebbe costare un bel contenzioso alla società di via Dogali.

24 ore dopo il nuovo terremoto che ha scosso Messinambiente, sul licenziamento del Direttore tecnico Natale Cucè vige ancora il silenzio tombale. Dall’azienda solo uno stringato comunicato stampa in cui il liquidatore Alessio Ciacci rende nota la decisione di interrompere il rapporto di lavoro tra la partecipata e l’unico dirigente che era rimasto in seno all’azienda dopo il pensionamento di Antonino Miloro pochi mesi fa. Nessun chiarimento sulle motivazioni che hanno fatto scattare il pesantissimo provvedimento, una decisione che era nell’aria già da almeno una settimana ma che ha comunque spiazzato molte persone dentro e fuori Messinambiente, a cominciare dallo stesso Cucè che ha affidato alla sua pagina Facebook alcune dichiarazioni su quanto accaduto ieri in via Dogali.

«Il provvedimento di licenziamento mi è giunto del tutto imprevedibile ed inaspettato in considerazione della rinnovata stima ed apprezzamento per l’attività da me svolta ed i risultati ottenuti, manifestatimi sino ad oggi, anche pubblicamente, dal Liquidatore, dai suoi consulenti, nonché dai vertici del Comune di Messina, socio della Messinambiente.

L’anomalia della vicenda che, mio malgrado, mi vede coinvolto – la quale appare tanto più stridente considerato il particolare momento storico attraversato dalla Società – mi costringe a rivolgermi all’Autorità Giudiziaria per l’accertamento dell’infondatezza, inconsistenza e pretestuosità del provvedimento adottato, nonché per la tutela della mia immagine e professionalità.

Sono certo che l’Autorità Giudiziaria riuscirà a far piena luce sulle reali ragioni – ad oggi, a me oscure – sottese alla determinazione del Liquidatore di Messinambiente di adottare il provvedimento espulsivo nei miei confronti, ristabilendo quella legalità che constato, con amarezza, esser stata, con noncuranza, calpestata».

Cucè, com’era ampiamente prevedibile, annuncia dunque un’azione giudiziaria nei confronti della società partecipata che lo ha messo alla porta in tronco, una causa che rischia di costare decine di migliaia di euro ad una società in liquidazione che non naviga certo in acque economiche serene. L’ormai ex Direttore tecnico ed ex Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione sulla sicurezza dei lavoratori parla di un provvedimento infondato, inconsistente e pretestuoso, parla di legalità calpestata, rimangono però blindatissimi i motivi del licenziamento. Resta in piedi la versione delle contestazioni comminate circa un mese e mezzo fa al dirigente, bisognerà però capire la gravità di queste contestazioni che hanno portato alla massima sanzione disciplinare prevista in questi casi.

In molti vogliono vederci chiaro e chiedono trasparenza all’amministrazione comunale e alla dirigenza di Messinambiente che si è chiusa a riccio e non fa trapelare alcuna indiscrezione. Già qualche consigliere comunale si è attivato per comprendere quale sia stato il percorso che ha portato a tale decisione, ma soprattutto per capire quali conseguenze potrebbero ricadere sulle casse comunali da questo licenziamento.

Francesca Stornante

14 commenti

  1. IO non capisco una cosa e chi di competenza mi ragguagli.
    MAAA se ciacci è un liquidatore …perchè gli hanno dato carta bianca nemmeno fosse un amministratore delegato?

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  2. IO non capisco una cosa e chi di competenza mi ragguagli.
    MAAA se ciacci è un liquidatore …perchè gli hanno dato carta bianca nemmeno fosse un amministratore delegato?

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  3. Io non sono competente, ma magari orima di scrivere un commento, mi informo…..

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  4. Io non sono competente, ma magari orima di scrivere un commento, mi informo…..

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  5. ma da liquidatore cosa avrebbe dovuto fare? limitarsi a vendere i beni…saldare i debiti…riscuotere i crediti e chiudere la società? E la spazzatura la lasciavamo nei cassonetti un paio d’anni….il tempo che si decideva cosa fare….Mahhh!!…E’ chiaro che il servizio doveva continuare a svolgersi con tutte le misure consequenziali che ha ritenuto di adottare….anche sanzioni pecuniarie e licenziamenti…ai quali non siamo abituati

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  6. ma da liquidatore cosa avrebbe dovuto fare? limitarsi a vendere i beni…saldare i debiti…riscuotere i crediti e chiudere la società? E la spazzatura la lasciavamo nei cassonetti un paio d’anni….il tempo che si decideva cosa fare….Mahhh!!…E’ chiaro che il servizio doveva continuare a svolgersi con tutte le misure consequenziali che ha ritenuto di adottare….anche sanzioni pecuniarie e licenziamenti…ai quali non siamo abituati

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  7. siciliano vero 28 Marzo 2015 21:23

    Se cuce’ e’ un manager valido perché non si mette sul mercato? Come è stato assunto? Forse perché xxxxxxxxxxxx?

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  8. siciliano vero 28 Marzo 2015 21:23

    Se cuce’ e’ un manager valido perché non si mette sul mercato? Come è stato assunto? Forse perché xxxxxxxxxxxx?

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  9. Ha ragione, difatti se in passato avessero preso i provvedimenti del caso non si sarebbe arrivati a questo punto.
    I provvedimenti disciplinari sono uno strumento di amministrazione e gestione esattamente come tutti gli altri.
    Nello specifico non ho idea di cosa sia accaduto, ma in generale concordo sul fatto che percepiamo il mondo alla rovescia e consideriamo anormali le azioni disciplinari.
    Probabilmente perché siamo insofferenti a qualunque imposizione delle regole.

    Cordialmente

    Salvatore

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  10. Ha ragione, difatti se in passato avessero preso i provvedimenti del caso non si sarebbe arrivati a questo punto.
    I provvedimenti disciplinari sono uno strumento di amministrazione e gestione esattamente come tutti gli altri.
    Nello specifico non ho idea di cosa sia accaduto, ma in generale concordo sul fatto che percepiamo il mondo alla rovescia e consideriamo anormali le azioni disciplinari.
    Probabilmente perché siamo insofferenti a qualunque imposizione delle regole.

    Cordialmente

    Salvatore

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  11. Concordo pienamente, il paradosso è il meravigliarsi della normalità, a questo ci siamo ridotti.
    Il licenziamento avviene per interruzione del rapporto fiduciario, non dimentichiamo che si tratta di un dirigente, oltre ai provvedimenti disciplinari.

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  12. Concordo pienamente, il paradosso è il meravigliarsi della normalità, a questo ci siamo ridotti.
    Il licenziamento avviene per interruzione del rapporto fiduciario, non dimentichiamo che si tratta di un dirigente, oltre ai provvedimenti disciplinari.

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  13. Franco Caliri 29 Marzo 2015 12:00

    Immagino che questi “commentatori” da bar, sappiano esattamente di cosa stiano parlando. Conoscano Ciacci e Cucè, conoscano le loro professionalità, conoscano i motivi che hanno spinto Ciacci a questo provvedimento e condividano questi motivi.
    Le mie informazioni, dicono che xxxxxxxxxxxxxxxxx questo personaggio (uscito dal cilindro dello scalzo) sta causando. Poi, è ovvio, la procura farà il suo dovere e la Corte dei Conti saprà a chi chiedere i danni sperando che, almeno in questa circostanza, i danni non li debbano pagare i cittadini ma xxxxxxxxxxxxx

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  14. Franco Caliri 29 Marzo 2015 12:00

    Immagino che questi “commentatori” da bar, sappiano esattamente di cosa stiano parlando. Conoscano Ciacci e Cucè, conoscano le loro professionalità, conoscano i motivi che hanno spinto Ciacci a questo provvedimento e condividano questi motivi.
    Le mie informazioni, dicono che xxxxxxxxxxxxxxxxx questo personaggio (uscito dal cilindro dello scalzo) sta causando. Poi, è ovvio, la procura farà il suo dovere e la Corte dei Conti saprà a chi chiedere i danni sperando che, almeno in questa circostanza, i danni non li debbano pagare i cittadini ma xxxxxxxxxxxxx

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