Nell'orario definitivo l'uscita è confermata alle 14.45
Sembrava vicina una soluzione per l’orario scolastico al liceo Basile, ma la pubblicazione dell’orario definitivo con uscita alle 14:45 ha riacceso la protesta di studenti e genitori, che oggi sono tornati a manifestare davanti alla scuola.
Il comitato dei genitori, con il portavoce Egidio Privitera, ha espresso il proprio scontento in una lettera inviata alla dirigenza, criticando l’azione intrapresa: “Siamo rimasti molto delusi dalle azioni intraprese da voi dopo il nostro incontro di lunedì scorso,” recita la lettera. “Dopo averci prospettato una soluzione di buon senso, con uscita alle ore 14.20 ed un sabato al mese di recupero, avete introdotto l’orario definitivo con uscita tutti i giorni alle ore 14.45”.
I disagi e l’accusa di “beffa”
La polemica si concentra sulle gravi conseguenze che l’orario prolungato, specialmente per gli studenti del liceo artistico Basile che provengono dalla provincia (anche da oltre 100 km), comporta per la loro salute e il loro percorso di crescita.
I genitori evidenziano come ragazzi costretti ad alzarsi alle 5:45/6 del mattino debbano poi uscire alle 14:45 per rientrare a casa “dopo le 16/16.30” e a quell’ora non aver ancora pranzato.
Le iniziative future
Il comitato ribadisce che l’orario non tiene conto delle “esigenze primarie” di studenti e famiglie. La protesta, già iniziata davanti alla scuola, è destinata a proseguire “fino ad ottenere un orario più equo”.
“Da oggi abbiamo deciso di mettere in atto tutte le iniziative possibili e necessarie a tutelare i nostri figli, la loro salute ed il loro percorso di crescita equilibrata… e andremo avanti fino ad ottenere un orario più equo, dando puntuale comunicazione di questa incresciosa situazione alla stampa ai media ed ai social”, conclude Privitera, chiedendo un nuovo incontro con la dirigenza.
Il braccio di ferro, che coinvolge anche il nodo dei trasporti Atm e bus privati per la provincia (questione che la preside Celesti aveva già annunciato di voler risolvere con un tavolo tecnico con Comune e Atm), è dunque tutt’altro che risolto.
