Una mamma: "Costi esorbitanti per trasporti e figli affaticati". A breve il tavolo tecnico Atm-scuola-Comune
Messina – Sembra vicina alla soluzione la questione che ha animato i primi giorni del nuovo anno scolastico all’istituto comprensivo La Farina-Basile. Da una settimana genitori e allievi sono in protesta per l’orario varato i primi giorni di scuola, con uscita alle 15 dal lunedì al venerdì e non contempla lezioni il sabato. L’ultima assemblea venerdì’ scorso, con la dirigente scolastica Caterina Celesti a confronto con ragazzi e delegati dei genitori. L’accordo sembra più vicino ma bisognerà attendere la prossima settimana.
Nuovo orario e nodi trasporti
L’ipotesi che ha trovato le maggiori condivisioni parla di una uscita alle 14.20 da lunedì a venerdì e un sabato al mese, anche se alcuni genitori fanno notare che servono almeno due sabati mensili per raggiungere il monte ore. Il problema delle lezioni il sabato pare riguardare l’assenza del personale Ata. Ma non soltanto. “Stiamo dialogando con il sindaco metropolitano Federico Basile e i vertici Atm per risolvere il problema dei trasporti, sia per i ragazzi della provincia che quelli delle periferie cittadine che, essendo comunque residenti a Messina, non rientrano nel computo dei pendolari. Atm si è già detta disponibile a mettere una carrozza in coincidenza con l’uscita (anche con quella delle 14.45) ma resta il problema delle periferie. Un aiuto in questo senso, conferma il primo cittadino, potrebbe arrivare dalle nuove carrozze elettriche in arrivo ad Atm. E ci sarà da capire se i bus privati da e per la provincia possono modificare anche le corse dalla scuola”, spiega la preside Celesti che annuncia il tavolo tecnico con Comune e Atm nei prossimi giorni.
Costi e disagi
Innumerevoli i disagi per ragazzi e famiglie, a cominciare dal fatto che non è previsto il servizio mensa passando per i trasporti. Soprattutto al liceo artistico Basile, infatti, sono tanti i ragazzi che arrivano dalla provincia, anche da oltre 100 km di distanza e, poiché con l’orario lungo perdono le coincidenze con i bus di linea, arrivano a casa di fatto in serata. “Pago un bus privato per riportare mia figlia a casa, sono 110 euro mensili di pulmino privato perché non combaciano gli orari dei mezzi Atm. Ma il disagio maggiore è la stanchezza che accumula, esce alle 6 al mattino e torna a casa nel tardissimo pomeriggio“, racconta Antonella Sergio, una dei tanti genitori che ha supportato i ragazzi nelle proteste di questi giorni.
Verso soluzione condivisa
Per alcuni anche l’uscita alle 14.20 non è sufficiente a riportare i ragazzi a casa ad un orario accettabile e comunque si attende il nuovo orario per valutare se la protesta rientrerà o meno perché, spiegano alcuni genitori, dopo la prima assemblea di lunedì scorso, alla quale aveva preso parte il vice preside, sembrava raggiunta una prima mediazione ma l’orario poi pubblicato l’indomani anticipava soltanto alle 14.45 l’uscita. “Quello delle 14.45 – precisa la preside – era un orario indicato come preferibile dal 61% degli studenti, che erano già stati interpellati”.
