Diario di una protesta: l'occupazione prosegue

Diario di una protesta: l’occupazione prosegue

Alessio Gugliotta

Diario di una protesta: l’occupazione prosegue

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mercoledì 05 Dicembre 2012 - 07:32

L’onda di protesta europea che ha investito Messina nella scorsa settimana non si è infranta e i licei messinesi continuano la loro “forma estrema” di protesta

Dopo una settimana il Liceo-Ginnasio “G. La Farina” continua la sua protesta rimanendo ancora occupato, ed ha intenzione di restarci almeno fino a venerdì. L’occupazione finora più longeva segue l’onda di dissenso che in questo mese ha investito l’Italia. Il servizio di segreteria è mantenuto ma continuano a essere sospese le lezioni.

Le attività iniziano la mattina e si protraggono fino al primo pomeriggio, alternandosi fra: conferenze, corsi di teatro, approfondimenti sulla filosofia, il giornalismo, i videogames; corsi di difesa personale, tornei sportivi, e non mancano gli interventi degli ex alunni su argomenti pertinenti ai motivi della protesta (diritto, accesso programmato universitario, etc.). Di tutto si occupano i rappresentanti di istituto e i membri del direttivo.

A fare da portavoce della protesta il rappresentante Giuseppe Ialacqua : “l’occupazione è il mezzo più efficace e produttivo di lotta, favorisce i rapporti umani e la crescita formativa e personale, inoltre riteniamo sia l’unico mezzo che lo studente ha per riappropriarsi della scuola e responsabilizzarsi circa le sue condizioni e il suo futuro. In questo modo lo studente dimostra di avere senso dello stato, mentre lo stato dimostra di non avere senso dei cittadini”.

A fare da “cicerone” i membri del direttivo, Claudio Panebianco e Mariaconcetta Bombaci, che illustrano l’andamento della protesta e dichiarano : “non pensavamo di trovare così partecipi gli alunni del Ginnasio. Sono sempre pronti a dare una mano in qualsiasi modo e per qualsiasi cosa”.

Questi studenti rivendicano il loro diritto allo studio e il mantenimento dell’Istituzione scolastica nazionale. La sospensione delle discussioni sul Ddl Aprea in parlamento ha segnato la prima vittoria per i liceali che più di ogni altra cosa desiderano far capire che per una volta, non devono essere i più deboli a pagare la crisi,ma vanno tutelati i lavoratori e studenti “in primis”.

Si urla no, al trasformare gli istituti pubblici in fondazioni, ai tagli indiscriminati, ma soprattutto, no al precariato, oggi determinato dalla condizione politica ed economica nazionale. Quest’ occupazione ribadisce ai governanti che nell’essere alunni di un istituto, si è prima di tutto cittadini, perciò unità fondamentale di una realtà che lo stato italiano, munito di una costituzione che , malgrado le continue “eccezioni”, garantisce a tutti i propri diritti e ne legittima le recriminazioni.
(Alessio Gugliotta)

7 commenti

  1. Ma mettetevi a studiare,invece che fare ste baggianate che non portano da nessuna parte. La gente si suicidia davanti al palazzo del governo,senza ottenere nulla e loro fanno l’occupazione di protesta. Che alla fine dell’occupazione ha giovato solo a fare qualche giorno di vacanza e di baldoria a scuola.

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  2. Claudio Panebianco 5 Dicembre 2012 12:07

    Non è ovviamente così,le vacanze iniziano il 22 dicembre e terminano intorno al 10 gennaio,quello è tutt’altro periodo,noi in queste due settimane abbiamo lottato,informato e abbiamo vinto,dato che il decreto Aprea,attuale DDL 953 è stato bloccato in senato,ovviamente la rivolta degli studenti c’entra poco,dato che il blocco è inerente alla vergogna degli scontri politici avvenuti in prossimità delle primarie,quindi ogni proposta è stata azzerata o,come nel caso dell’ex decreto Aprea,bloccata,ma anche noi abbiamo fatto la nostra giusta parte; ha detto bene,la gente si suicida davanti al palazzo del governo e non cambia nulla,noi protestiamo proprio perchè non si può vivere in un paese in cui un corpo che cade morto al suolo non fa rumore,siamo contro un paese che più che il megafono sceglie per il popolo il bavaglio. Le consiglio una mattina o un pomeriggio di farci visita e notare quanta gente segue i corsi organizzati e gestiti dagli stessi alunni,la scuola è casa dello studente,e in quanto tale è giusto che gli alunni abbiano la possibilità di esprimersi in toto,pensi che ha anche parlato,per così dire,senza sapere,dato che abbiamo organizzato anche dei corsi per le varie materie,filosofia,matematica,latino,greco,tutti tenuti dagli alunni,onde evitare che si rimanesse indietro con il programma. Noi non costringiamo nessuno a partecipare,chi lo fa sa a cosa va incontro, chi non vuole può anche rimanere a casa a studiare per il prossimo trimestre,ma io penso che se vogliamo che il prossimo trimestre sia libero da controlli privati e che venga fatto in una scuola libera e non in una privata a controllata da esterni,credo sia proprio il momento di urlare che tutto questo non ci sta bene! la baldoria a scuola? mi creda,l’unico attimo di relax è a pranzo e a cena,poi basta. Come le ho detto,le vacanze sono durante il periodo di natale,noi in queste due settimane abbiamo lavorato.

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  3. Encomiabile è la volontà di difendere la scuola pubblica,molto discutibile e controproducente il metodo di lotta scelto:un’occupazione prolungata lede il diritto allo studio di chi non la condivide,fa sospettare complicità di dirigenti e docenti e quindi squalifica la scuola che si vuole difendere e giustifica così le famiglie che scelgono scuole private(dove non ci sono scioperi e occupazioni)e lo Stato che dà loro finanziamenti.Quindi il mio consiglio è di SMETTERE.E io sono una sostenitrice della scuola pubblica,contraria ai finanziamenti alle scuole dette impropriamente paritarie!

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  4. Claudio Panebianco 5 Dicembre 2012 13:15

    La forma di protesta non è controproducente,se venissimo ascoltati quando scendiamo in piazza non ci sarebbe di certo bisogno di cominciare un percorso di occupazione,possiamo garantire che i docenti e la presidenza non appoggiano la nostra protesta e non ne sono complici,basti pensare che martedì abbiamo ricevuto un ultimatum dal vicepreside che appunto se non avesse visto una grande partecipazione martedì stesso avremmo disoccupato,abbiamo raccolto un grande numero di firme,questo ci ha permesso di continuare; la scuola privata essendo privata riceve sostentamento dalle rette pagate dai propri alunni,i contributi dello stato sono unicamente vergognosi,fondi che non vengono donati alla scuola pubblica o se vengono donati lo sono a singhiozzo; sono contento che anche lei sostenga la scuola pubblica,ma se vuole ancora sostenerla e vuole che esista ancora noi non possiamo smettere in un momento così critico.

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  5. Chiarisco:non ho detto che dirigenti e docenti siano d’accordo con voi sull’occupazione,ma solo che dei malevoli potrebbero sospettarlo.Io ho consigliato,amichevolmente,di smettere l’occupazione,che non tutti capiscono(mi riferisco all’altro commento),non di smettere la giusta protesta,che si può continuare a oltranza con altri mezzi:sfilate e dibattiti in orario non di lezione,cartelloni,mostre delle attività svolte,articoli su giornali,email alle autorità…Insomma,siate creativi!

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  6. Claudio Panebianco 6 Dicembre 2012 18:49

    Adoro il suo modo di vedere la protesta,ma vede abbiamo provato più volte a farci ascoltare tramite mezzi del genere,anche con manifestazioni pomeridiane che come principale scopo avevano quello di far capire che noi non scendevamo in piazza solo per perdere un giorno di scuola,ma a nulla è valsa la nostra prova di forza,e arrivati a questi livelli,i giustissimi mezzi che ha elencato lei (di cui più volte ci siamo fatti portatori) di fronte al silenzio e all’ignoranza degli organi competenti diventano unicamente “mezzucci”,e allora bisogna alzare la testa e cambiare rotta. Il nostro percorso di occupazione si conclude domani,è stato un grande successo e grandi sono state le soddisfazioni,ci siamo già creati un piccolissimo tassello del nostro futuro,più creativi di così non credo ci sia molto.

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  7. Auguri!a voi,alla scuola pubblica e a tutto il popolo italiano.

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