Lo spaccio a Capo d'Orlando e dintorni, I NOMI Tra le vittime dei furti la Ricciardello Costruzioni

Lo spaccio a Capo d’Orlando e dintorni, I NOMI Tra le vittime dei furti la Ricciardello Costruzioni

Alessandra Serio

Lo spaccio a Capo d’Orlando e dintorni, I NOMI Tra le vittime dei furti la Ricciardello Costruzioni

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mercoledì 06 Aprile 2022 - 21:20

Tutti i nomi degli indagati per droga tra Capo d'Orlando e i Nebrodi. La banda di Sinagra rubava carburante anche ai cantieri della Ricciardello

Sono dieci le persone che stamattina hanno visto i carabinieri di Sant’Agata Militello bussare alle loro porte per eseguire il provvedimento cautelare scattato alla fine dell’inchiesta su due gruppi che spacciavano, prima del lockdown, tra i centri di Capo d’Orlando, Sant’Agata Militello e Brolo. Pusher e organizzatori gravitano invece soprattutto tra Naso, Castell’Umberto, Militello Rosmarino e Sant’Agata. Alcuni di loro sono nomi già noti alle forze dell’Ordine, altri fino a stamane avevano invece la fedina penale immacolata.

TUTTI I NOMI

E’ andato in carcere Salvatore Biagio Borgia, 36 anni di Militello Rosmarino.

Ai domiciliari invece Andrea Agliolo Quartalaro (27) e Vincenzo Marano (46) di Capo d’Orlando, Tindara Ferraro (40) di Sant’Angelo di Brolo, Stefano Calà Palmarino (24) di Castell’Umberto, Andrea Scaffidi (35) di Patti. Obbligo di dimora, infine, per  Vincenzo Triolo (62) di Castell’Umberto, Giancarlo Fontana (34) di Sant’Agata Militello, Carmelo Scaffidi Gennarino (68) di Naso, Alessandro Costanzo (22) di Adrano. Sono accusati soprattutto di una lunga sequela di episodi di spaccio di marijuana, all’inizio del 2019, tra Capo d’Orlando ei centri limitrofi.

L’inchiesta dei Carabinieri

Indagando sugli spacciatori paladini i Carabinieri hanno però scoperto anche un altro “giro”, quello di Salvatore Borgia, accusato anche  di diversi furti di carburante ai danni di aziende operanti a Sinagra. Tra le vittime dei furti anche il colosso delle costruzioni Ricciardello di Brolo.

La Procura voleva arrestarli tutti

La Procura di Patti, guidata dal procuratore capo Angelo Cavallo, aveva chiesto 10 arresti, 5 in carcere e 5 ai domiciliari, ma il giudice per le indagini preliminari Eugenio Aliquò ha autorizzato soltanto i 6 arresti e le altre 4 misure cautelari. Altri 8 gli indagati a piede libero.

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