La decisione della dirigente continua a dividere tra favorevoli e contrari. Vediamo quanto dovranno spendere i genitori dei circa 900 alunni dell'Istituto
MESSINA – Polemiche, chiarimenti, interventi e prese di posizione di natura politica. La decisione della dirigente dell’Istituto Comprensivo Mazzini-Gallo, Enrica Marano, di introdurre l’obbligo per gli alunni di indossare la divisa scolastica continua a far discutere e divide tra favorevoli e contrari.
Una novità, quella avallata dal Consiglio di Istituto lo scorso mese di dicembre, che riguarderà circa 900 studenti messinese. Secondo le informazioni disponibili sul sito internet della scuola, infatti, l’Istituto Comprensivo “Mazzini – Gallo” è frequentato da 855 alunni suddivisi in 46 classi. Un dato probabilmente riferito allo scorso anno scolastico ma che non dovrebbe discostarsi di molto dalla situazione attuale.
Ma quanto costano le nuove divise obbligatorie? Facciamo chiarezza. In soccorso ci viene la circolare d’istituto n. 415, attraverso cui la dirigente scolastica Marano fornisce “ulteriori chiarimenti” e un aggiornamento sulla “calanderizzazione dei giorni” sulle modalità di prenotazione della divisa scolastica. Le giornate di prova a disposizione delle famiglie si svolgeranno, previa prenotazione, nel plesso centrale di via Natoli da lunedì 8 a venerdì 12 settembre. Le famiglie potranno prenotare uno o più kit completi, ai quali si potranno aggiungere altri capi d’abbigliamento singoli.
Il costo dei kit
Il kit bambino ha un costo totale di 46 euro e si compone di: t-shirt a manica lunga (6,34 euro), t-shirt a manica corta (5,13 euro), felpa (18,18 euro), pantalone (14,52 euro) e logo scudetto (1,83 euro). Il kit adulti ha un costo totale di 61 euro e si compone di: t-shirt a manica lunga (8,93 euro), t-shirt a manica corta (5,76 euro), felpa (23,40 euro), pantalone (21,08 euro) e logo scudetto (1,83 euro).
Al momento della prima prenotazione, specifica la nuova circolare, i genitori potranno beneficiare uno sconto del 10% per l’acquisto di kit o di singoli capi d’abbigliamento successivi al primo.

Se prendo un kit quando lo lavo posso portare il/la bambino/a a scuola? Perché altrimenti ce ne vuole più di uno o forse di due …
Senza chiedere il parere ai genitori degli alunni , senza che sia possibile usufruire di un bonus per chi e in difficoltà , obbligare di indossare le divise, e chi non c’è l’ha non può frequentare la scuola … Dubito sia legale tutto ciò
Mamma mia che salasso economico! 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Nemmeno al mercatino sfido a trovare questi prezzi…sono curioso di leggere i commenti!
aldilà della uniformità dei colori e dell’obbligo di indossare la divisa , ritengo che sia conveniente mandare i propri figli a scuola con le divise anzichè con normale abbigliamento , sicuramante piu costoso e piu delicato. e cq penso che i ragazzi piu grandi storceranno il naso per questa gestione
In mezzo a tanta discussione manca un dato importante, ” di che materiale sono fatti gli indumenti, vanno bene sia con il caldo che con il freddo? ” le possibilità sono tante e vi si deve porre attenzione perchè bisogna tener conto di eventuali allergie degli alunni.
E se ci fossero delle allergie certificate, la Dirigente Scolastica come intende agire?
Quindi, se già sanno composizione e prezzi, non è una cosa decisa ora…
Ma il Consiglio d’Istituto è stato investito della questione?
E chi ha scelto modelli, colori, e soprattutto fornitori?
Possiamo sapere se per i “maschietti” sono previsti pantaloni corti o lunghi, e per le “femminucce” gonnelline (di che lunghezza?)…
E poi i bambini crescono rapidi, capace che nel giro dello stesso anno scolastico si debba cambiare una o più volte…
Ma un ricorso al TAR?
E ci saranno colori diversi per bambini, bambine e quant’altro?
A sto punto forse era meglio (e più economico) il vecchio grembiule… magari colorato.
E poi, che tristezza, tutti vestiti uguali come Balilla!
No, capisco le buone intenzioni ma nel 2025 mi sembra una Delucata…
Per Agoretta
lavi sabato mattina, stendi, fai asciugare, (se non piove) e stiri domenica.
Insieme al Kit dovevano darci lavanderia e stiratoria, no, altro lavoro per mamme e (forse) papà…
E poi, quando tornano da scuola devono cambiarsi, non puoi mica metterli a tavola in “divisa”…
Ma chi e come ha scelto queste “divise”, come saranno, di quali colori, di che tessuto (made in China?) e soprattutto è stata fatta una gara d’appalto per la fornitura?
Solo nei college inglesi ho visto studenti tutti vestiti uguali, e mi sono sembrati tanti piccoli soldatini, non mi è piaciuto per niente!
Viva la diversità, abbasso l’omologazione!
Se una famiglia media di quattro persone almeno una volta all’anno credo andrà in pizzeria a passare una serata diversa dalle solite spendendo circa sulle 70 euro compresi di tutto, dalle patatine alle bibite, pizza e forse anche il gelato, qui tutto bene. Allora perchè lamentarsi per una decisione, a mio parere giusta per mettere fine alle differenze sociali in classe, dove un ragazzo/a si deve vergognare di non avere indumenti firmati come altri/e? Chi legge, da una certa età in poi, si ricorderà che una volta, almeno le ragazze andavano a scuola, per obbligo con il grembiule.
Una opinione è una opinione in un verso o nell’altro
Se l’Istituto decide che serve il grembiulino … che c’è di male?
Tu genitore non sei d’accordo?
Cambi scuola al figlio
Ma ormai si discute su tutto perché le regole non piacciono nel nome della libertà perché alcuni si nascondono sotto falsi slogan per fare il bastian contrario a tutti i costi
Presto chiederanno di togliere anche i semafori perché limitano la libertà 😂
Senza regole saremmo ancora con la clava…
Protestiamo per il caro scuola e per gli abbonamenti gratis che non vengono concessi se l’istituto scolastico è nella stessa Municipalità dell’alunno-a.
Oteri lo sapevi ? e ora lo sai !