Bando Iacp per la locazione di unità immobiliari: possibile soluzione per qualche bottega da sgomberare in via Don Blasco

Bando Iacp per la locazione di unità immobiliari: possibile soluzione per qualche bottega da sgomberare in via Don Blasco

Bando Iacp per la locazione di unità immobiliari: possibile soluzione per qualche bottega da sgomberare in via Don Blasco

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giovedì 07 Luglio 2011 - 22:35

L’avviso pubblicato ieri nello stesso giorno in cui la Confesercenti provinciale ha inviato una nota chiedendo all’amministrazione una programmazione per individuare nuove aree in cui delocalizzare gli impianti. Le botteghe Iacp potrebbero essere affittate da qualche artigiano…rumore permettendo

Tutti si dicono d'accordo nel ritenere che il recupero del water front, ed in particolare della degradata area di Maregrosso e via Don Blasco, possa rappresentare la principale strade di sviluppo per la rinascita economica e sociale della città. Ne sono convinti anche i rappresentanti delle storiche realtà imprenditoriali che, soprattutto in via Don Blasco, in considerazione degli ampi spazi, hanno portato avanti attività che hanno dato e continuano a dare lavoro a moltissimi dipendenti, rappresentando un’importante fonte occupazionale. E’ su questo dato che punta l’intervento di Confesercenti: secondo il segretario provinciale dell’associazione di categoria, Michele Sorbera, la mancanza di programmazione, da parte dell’amministrazione comunale e il continuo rimpallo di responsabilità con i rappresentanti Asi, per l’individuazione di nuove aree in cui de localizzare le imprese, ha creato un pericoloso effetto boomerang a danno delle realtà produttiva di via Don Blasco. In questi mesi gli imprenditori, che sulla vicenda hanno scritto anche una lettera al sindaco Buzzanca, hanno più volte incontrato il prefetto Alecci che, a propria volta, ha evidenziato la necessità, soprattutto nel caso della aziende di maggiori dimensioni, di individuare aree adeguate: «Noi – spiega Sorbera – abbiamo fatto diversi proposte perché siamo assolutamente favorevoli al recupero del water fronte ma ciò non può andare a discapito del nostro futuro. Molti imprenditori non possono più lavorare perché impossibilitati ad impegnarsi in grosse commesse che magari rischiano di non poter rispettare». Tra le idee avanzate dalle imprese, una volta individuato lo spazio, anche quella di potersi unire in consorzio ed investire con proprie risorse nel mantenimento della struttura. «Ciò che più ci preme in questo momento – conclude Sorbera – è che ci venga concesso un regime di proroga: la Capitaneria, infatti, proseguendo con l’esecuzione delle ordinanza di sgombero su quel suolo che fino ad oggi abbiamo occupato sulla base di una ben precisa concessione, ci spinge ad essere ridotti alla status di abusivi. Nei prossimi giorni, comunque se ne riparlerà».
Una buona notizia, ma soprattutto per i proprietari di piccole botteghe artigiane localizzate in via Don Blasco, arriva invece dall’Istituto Autonomo Case Popolari, che ha pubblicato un bando per l’affitto di otto immobili (scadenza 8 agosto) “da destinare ad uso commerciale, artigianale e professionale nel rispetto della vigente normativa e purché l’attività non sia rumorosa e molesta”. Aspetto quest’ultimo che rischia però di non adattarsi alla tipologia di attività svolta degli artigiani, soprattutto perché i locali, infatti sono quasi tutto localizzati in zone.

Di seguito l’elenco completo dei beni immobili, con relativa sede, grandezza e costo per metro quadro:

Via Natoli, mq 49, costo 380 euro

Via Curtatone e Montanara, 22 mq + locale cantinato 5 mq, per un totale di 27 mq, costo 230 euro

Via Curtatone e Montanara, 73 mq, costo 620 euro

Via Aurelio Saffi, 80 mq, costo 960 euro

Via Arigò, mq 51, costo 350 euro

Via isolato 52, mq 22, costo 220 euro

Via Fata Morgana, 71 mq, 540 euro

Via Garibaldi, 20 mq, 280 euro

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