Parco dei Nebrodi, rafforzata la scorta al presidente Giuseppe Antoci

Parco dei Nebrodi, rafforzata la scorta al presidente Giuseppe Antoci

Alessandra Serio

Parco dei Nebrodi, rafforzata la scorta al presidente Giuseppe Antoci

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venerdì 30 Ottobre 2015 - 21:14

Auto blindata al rappresentante del parco dopo l'ultima operazione di polizia che ha smantellato una rete di truffe agricole operanti fino al siracusano. La svolta nelle indagini grazie anche al protocollo per la legalità firmato d'intesa con la Prefettura per il censimento dei terreni.

Dpo la tutela adesso al presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci è stata assegnata anche l'auto blindata. Il rappresentante dell'ente, infatti, è stato tra i primi a promuovere il protocollo di legalità con la Prefettura che mette ordine nell'anagrafe e nelle banche dati dei terreni agricoli, costituendo un vero e proprio strumento investigativo, oltre che uno scudo normativo, contro le sempre gettonate truffe agricole. Proprio l'ultima operazione di Polizia contro i sodalizi criminali dediti alle truffe, al falso ed al riciclaggio nell’ambito dell’agricoltura ha convinto la Prefettura a rafforzare la scorta ad Antoci.

“Terre emerse”, questo il titolo dell’ultima operazione che, nei giorni scorsi, ha coinvolto con una serie di ordinanze cautelari diversi personaggi a vario titolo. Sequestrati a livello preventivo oltre 500 terreni del valore di oltre 3 milioni di euro. Il sodalizio, come risulta dagli accertamenti, aveva estorto ai legittimi proprietari, oltre 2 mila ettari di terreni.

Il protocollo contiene specifiche linee guida per contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa nelle procedure di concessione a privati di beni compresi nel territorio del Parco, si registra adesso forte attenzione.

Antoci, da due anni alla guida del Parco dei Nebrodi, ha da subito segnalato il vorticoso giro di somme di denaro in mano alle associazioni mafiose, e per questo motivo si trova attualmente sotto scorta,recentemente rafforzata con auto blindate. Nel commentare la notizia, dichiara che “occorre avere fiducia nelle Istituzioni e denunciare senza indugi. Sono consapevole della libertà tolta, sia a me che alla mia famiglia, ma sono pienamente convinto che ne sia valsa la pena. L’esperienza del protocollo d’intesa firmato a Messina è unica in Italia ed è stato sottoscritto con l’obiettivo di ridare terreni e lavoro ai siciliani onesti, per finanziare i lavoratori e non la criminalità organizzata”

(Alessandra Serio)

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