Beta, oggi Borella dal Gip. L'appalto Fondo Fucile e il ruolo del Comune

Beta, oggi Borella dal Gip. L’appalto Fondo Fucile e il ruolo del Comune

Alessandra Serio

Beta, oggi Borella dal Gip. L’appalto Fondo Fucile e il ruolo del Comune

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mercoledì 12 Luglio 2017 - 22:33

L'imprenditore atteso per l'interrogatorio di garanzia dal Gip Mastroeni che ha respinto la richiesta di sospensione della sovrintendente di polizia indagata e ha scarcerato Lipari. I duri passaggi sul bando del Comune, il ruolo di Cucinotta e le conversazioni sull'assessore De Cola.

E’ il giorno di Carlo Borella. Stamane il costruttore ed ex presidente dell’Ance Messina, rientrato dal Congo spontaneamente domenica sera per consegnarsi ai carabinieri, è atteso dal Gip Salvatore Mastroeni per l’interrogatorio di garanzia. L’imprenditore è ai domiciliari e verrà accompagnato dagli avvocati Alberto Gullino e Isabella Barone. E’ probabile che decida di parlare, come hanno già preannunciato i suoi fiensori.

Intanto a metà di questa lunga serie di interrogatori di garanzia seguiti ai 30 arresti della scorsa settimana, il Giudice Mastroeni ha adottato alcuni provvedimenti. Ha detto no alla richiesta di sospensione per due mesi avanzata dalla Procura per la sovrintendente di Polizia Pasqua Cacciola. La donna, difesa dall’avvocato Salvatore Silvestro, viene tirata in ballo per una telefonata tra il marito Lorenzo Mazzullo, autista di Procura, ai domiciliari, e Vincenzo Romeo. Il catanese chiede a Mazzullo di controllare se a suo carico risulti qualcosa, e l’autista propone di far controllare alla moglie. Né lui né la donna, però, scrive poi il Gip, hanno poi effettivamente effettuato alcuna ricerca sul nominativo di Romeo, né attraverso eventuali accessi abusivi nei sistemi informatici e neppure attraverso i canali consentiti.

Il Giudice ha poi adottato un altro provvedimento, scarcerando Salvatore Lipari, il dipendente Asp chiamato in causa per l’estorsione alla Foredil da parte di Romeo e Grasso. Su richiesta degli avvocati Roberto Materia e Tancredi Traclò, Mastroeni gli ha concesso i domiciliari per motivi di salute.

L’estorsione alla Foredil, società di materiali edili che aveva fornito le aziende di Romeo impegnate nella costruzione di alcune palazzine popolari, si inquadra nella vicenda che vede sullo sfondo il bando del Comune di Messina per il risanamento di Fondo Fucile. Bando che ha portato in carcere anche l’allora capo area del dipartimento Urbanistica Raffaele Cucinotta. Anche lui è difeso dall’avvocato Silvestro e, interrogato nei giorni scorsi, ha risposto a tutte le domande del giudice respingendo le accuse di corruzione e turbativa d’asta. Non ha intascato alcuna mazzetta dai Romeo o dal socio Biagio Grasso, ha detto Cucinotta.

L’accusa per lui è di aver fatto avere ai due imprenditori notizie del bando in corso d’opera, o meglio di pubblicazione, notizie ovviamente riservate, ed essersi adoperato per evitare l’esclusione delle sigle dei Romeo, che non avevano i requisiti per partecipare. Il bando per il reperimento di alloggi da destinare a 95 famiglie abitanti negli edifici popolari di Fondo Fucile è il 151 dell’11 marzo 2014 e Cucinotta in particolare sarebbe intervenuto per far prorogare i termini del bando prima ed evitare poi che l’architetto Parlato si accorgesse che le proprietà offerte dalla Xp di Grasso e Romeo non erano in regola con i requisiti. In cambio, secondo la Procura, avrebbe ottenuto l’assunzione di due persone a lui legate. In particolare di un ragazzo che, dice Grasso “ha voluto fare il manovale, gli piace” ma che, è lo stesso Grasso ad esortare il tecnico comunale perché lo faccia capire al ragazzo “può crescere, io lo dico per lui, gli facciamo gestire una cosa..”.

A Cucinotta, i due imprenditori sarebbero arrivati attraverso Stefano Barbera, ex autista del boss di Camaro Carmelo Ventura e arrestato come factotum di Romeo e attraverso la compagna di Grasso, Silvia Gentile. Contro il tecnico pubblico, che Romeo soprannomina Compasso, c’è una telefonata dell’aprile 2017 nella quale Cucinotta dice ai costruttori di bloccare la realizzazione di alcune mansarde proprio perché non rientrano nei requisiti del bando stesso, e una successiva nella quale riferisce di un aggiustamento effettuato al Comune. Il 9 aprile i tre si incontrano nella sede della Xp e il giorno dopo Grasso, parlando con uno dei proprietari dei terreni “ dell’esito favorevole delle operazioni col Comune in quanto la sera precedente aveva incontrato una persona determinata per la definizione dell’affare” “Ieri sera ci siamo visti con chi di competenza, dice Grasso, 101 su 100 l’operazione è chiusa”.

L’11 aprile una delibera di Giunta, la n. 236, proroga i termini per la presentazione delle offerte per l’acquisto di alloggi a Fondo Fucile -con la motivazione che “i soggetti interessati, hanno anche fatto rilevare la ristrettezza dei tempi concessi, a poter produrre tutta la documentazione richiesta entro il 15 aprile, termine ultimo previsto per la presentazione delle offerte, pertanto uno slittamento dello stesso”.

E sul passaggio, anzi su tutto l’iter, il Gip Mastroeni scrive :“Appare grave e peculiare il dover rilevare quanti provvedimenti irregolari, illeciti, strumentali, si colgono in un solo appalto”.

Nei giorni successivi tra Cucinotta e Romeo avvengono altri contatti tramite Barbera, e anche nei mesi a venire Romeo e Grasso discutono del progetto dandolo per concluso, e in un altri passaggi parlano dei contatti con un funzionario comunale, non indagato.

Nei loro dialoghi viene poi tirato in ballo un paio di volte lo stesso assessore al ramo Sergio De Cola, anche lui non indagato. “Da Cucinotta, a stare alle intercettazioni, si passa alla telefonata diretta al Grasso del De Cola, soggetto che palesemente il Romeo non vorrebbe menzionato e vi è da due associati un raccordo di tale telefonata ai “favori” fatti al Cucinotta. E’ un passaggio inesplorato e il Cucinotta paga solo, ma la nuova mafia, che si può ritenere nota nell’ambiente (telefonando a Grasso si telefona a Romeo, ad un mafioso, e aggiudicando alle loro ditte la stessa cosa, si aggiudica ai mafiosi) non ha appoggi, del mondo di sopra, solo singoli. sarebbe del resto illogico e metodo di lettura depistante. I mondi si incontrano con mille facce, ritenere un corrotto o un complice singolo e spuntato dal nulla è effettuare una ricostruzione prossima all’inverosimile”, scrive Mastroeni.

“Romeo Vincenzo e Barbera Stefano si incontrano e quest’ultimo raccontava quanto accaduto la sera prima negli uffici dell’Urbanistica ove lavorata Cucinotta Raffaele..Inizialmente il Romeo riprendeva il proprio interlocutore poiché nel corso della conversazione telefonica precedente aveva fatto cenno all’assessore. Quindi Barbera raccontava di un litigio cui aveva assistito , in particolare riferiva che l’assessore, aveva ripreso un funzionario poiché ancora preparato i preliminari delle abitazioni che dovevano essere acquistate”.

L’affare, è storia, non è andato comunque in porto: il Comune ha abbassato l’offerta economica e il duo Grasso –Romeo non l'ha più ritenuta vantaggiosa, abbandonando il campo.

Alessandra Serio

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