Frane e Statale 114 chiusa, in 400 sotto Capo Alì: Esplode la protesta di cittadini e sindaci

Frane e Statale 114 chiusa, in 400 sotto Capo Alì: Esplode la protesta di cittadini e sindaci

Carmelo Caspanello

Frane e Statale 114 chiusa, in 400 sotto Capo Alì: Esplode la protesta di cittadini e sindaci

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domenica 20 Settembre 2015 - 10:18

La gente esasperata: "Chiediamo la messa in sicurezza dei costoni di Capo Alì e Capo Scaletta. Non è ammissibile che il problema non sia stato ancora risolto e si ripresenti costantemente. La Statale 114 è l’unica strada di collegamento della riviera jonica. Considerato che ormai si ragiona in termini di Città metropolitana non possiamo tollerare di rimanere costantemente isolati"

Ogni anno è una ricorrenza: i nostri disagi e la vostra negligenza”. Non è che uno degli slogan che campeggia alla manifestazione di protesta inscenata questa mattina a Capo Alì, all’altezza della frana che in seguito al maltempo dello scorso 9 settembre taglia in due la riviera jonica messinese. Non sono bastate le rassicurazioni dell’Anas per la riapertura dell’arteria, la Statale 114 (Orientale sicula) mercoledì prossimo, a senso unico alternato. I cittadini, esasperati, sono scesi in piazza. Sono giunti da due fronti: quello di Itala e Scaletta e quello di Alì Terme e tutti gli altri centri rivieraschi a sud del Capo. Erano oltre 300. Con loro, in prima fila, anche gli amministratori: i sindaci di Scaletta (lGianfranco Moschella, con il vice Gabriele Avigliani), Itala, (Antonio Crisafulli), Alì Terme (Giuseppe Marino), Roccalumera (Gaetano Argiroffi), Pagliara (Mimmo Prestipino, peraltro presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche), Alì (Pietro Fiumara), Fiumedinisi (Alessandro Rasconà), S. Alessio Siculo (Rosanna Fichera) e Antillo (Davide Paratore). Il deputato regionale Bernadette Grasso e il presidente dell'Agenzia nazionale giovani, Giacomo D'Arrigo.

Ma soprattutto ci sono decine e decine di persone che stanno patendo gravi disagi e chiedono interventi urgenti e definitivi, dopo tutti quelli eseguiti negli anni e per i quali si sono spesi tanti soldi senza debellare il fenomeno franoso. Il rullo del tamburo e il grido vergogna fanno da apripista al corteo. Ci sono gli esponenti del Comitato che si è prodigato per far sentire la voce di chi non ha più voce, avendola sprecata per anni in gridi di allarme che evidentemente non sono stati recepiti. Ci sono anche i carabinieri. Ma tutto fila liscio, tra tanta rabbia ma senza tensioni. La portavoce del Comitato spontaneo dei cittadini, Maria Luisa Di Blasi, sottolinea che “la riapertura di una corsia non era certamente motivo per annullare la nostra protesta: chiediamo che vengano messi definitivamente in sicurezza i costoni di Capo Alì e Capo Scaletta. Non è ammissibile che il problema non sia stato ancora risolto e si ripresenti costantemente. La Statale 114 è l’unica strada di collegamento esistente in tutta la riviera jonica. Considerato che ormai si ragiona in termini di Città metropolitana non possiamo tollerare di rimanere costantemente isolati”.

La pazienza dei cittadini è stata messa a dura prova e anche da parte delle amministrazioni locali vengono lanciati continui appelli agli organi preposti affinché si trovi una soluzione definitiva. Le reti paramassi si sono rivelate insufficienti. Da anni si parla di una galleria paramassi, che potrebbe essere la soluzione al problema. Ma il progetto si è arenato. Il sindaco di Itala Antonino Crisafulli ha inoltrato al Prefetto di Messina Stefano Trotta, al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e all’Anas, affinché venga convocato urgentemente un incontro sulla questione “con la partecipazione dei Comuni interessati” evidenziando che “lo sviluppo della riviera ionica è minacciato da infrastrutture assolutamente carenti”.

Carmelo Caspanello

2 commenti

  1. Si dovrebbe bloccare la A18, facendo uscire e rientrare i mezzi a Roccalumera, cosi si creerebbe quel disagio che stanno subendo gli abitanti della zona.

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  2. Si dovrebbe bloccare la A18, facendo uscire e rientrare i mezzi a Roccalumera, cosi si creerebbe quel disagio che stanno subendo gli abitanti della zona.

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