Lunedì sarà presentata la manifestazione d'interesse per capire l'interesse di negozianti e ristoratori. Si creerebbe un comitato per l'assegnazione, poi la carta per sconti e servizi
MESSINA – L’idea del Comune è chiara: creare un comitato in grado di valutare la qualità dei servizi proposta dagli esercenti per assegnare un marchio di qualità “VisitMe”. Con questo si andrebbe a creare una rete da “proporre” al turista, affiancando gli esercizi commerciali ai luoghi d’arte e culturali di Comune, Città metropolitana e Curia. E la proposta passerebbe anche dalla possibilità di creare una card acquistabile “ovunque”, che permetterebbe l’ingresso in questi luoghi e, contemporaneamente, di avere sconti nei negozi e nei locali con il marchio VisitMe.
La manifestazione d’interesse
Ad averlo raccontato è stato l’assessore al Turismo Enzo Caruso, ospite della commissione presieduta da Raimondo Mortelliti, a pochi giorni dalla conferenza di lunedì prossimo con cui la giunta vuole lanciare la manifestazione d’interesse ad aderire al marchio per capire “chi vuole fregiarsi del marchio stesso e quali categorie sono più interessate”. Caruso ha spiegato: “Questa formula consentirà a Messina di poter garantire una qualità alta e consentirà anche agli esercenti di dimostrare di poter fornire questi servizi di qualità. Tutto questo sarà fatto anche in funzione di una card che si rivolgerà ai turisti per sconti e gratuità negli esercizi commerciali convenzionati, che saranno anche pubblicizzati”.
Caruso: “Tutti devono sentirsi parte di una squadra”
“Che si tratti di bus o trenini turistici, albergatori o negozi di ogni tipo – ha proseguito l’assessore -, l’obiettivo è sentirsi pare di una squadra di Messina, come città. Per accedere bisogna garantire la qualità dei prodotti, dei servizi a livello di locali, bagni, anche della lingua. Sarà costituito un comitato di certificazione, come fa la guida Michelin, che dovrà controllare eventuali difformità e arrivare anche alla revoca del marchio se la qualità non è garantita, per non compromettere gli altri. Il comitato quindi gestirà le richieste, le valuterà e assegnerà il marchio, poi controllerà e saranno anche importanti le valutazione dell’utente attraverso le recensioni”.
L’idea della card
La card quanto costerà? Caruso ha spiegato che ad oggi si tratta soltanto di un’idea: “La card è in fase di studio, perché da una parte si cercherà di poterla esibire a fronte di uno sconto o una gratuità. Dall’altra andrà esibita all’ingresso in siti di interesse, ma prima va costruita una rete tra Comune, Città metropolitana e Curia, quindi bisognerà fare un accordo, anche con eventuali privati, che faranno passare la card agli ingressi su un lettore e a fine anno si farà il conto. Vorremmo far acquistare questa card in edicole e ovunque, come si fa già in altre città”.
Lunedì sarà presentata la manifestazione d’interesse ma essendo ancora in fase quasi embrionale, il concetto stesso di card potrebbe cambiare col tempo. Anche perché, ha spiegato l’assessore, i siti culturali in questione hanno tutti prezzi diversi e alcuni, come le chiese o il Duomo, a oggi sono completamente gratuiti: “Pensate a far pagare anche solo 1 euro nei luoghi che oggi sono gratuiti”. Caruso ha sottolineato più volte, rispondendo anche a tante domande da parte dei consiglieri, che l’obiettivo in questa fase deve essere raccogliere un primo riscontro a livello di partecipazione, per costruire una rete e favorire il dialogo.
