Il centrocampista peloritano doc, seppur in metà stagione, si è aggiudicato la quarta edizione del premio dedicato al compianto Reno De Benedetto
MESSINA – È Marco Crimi il vincitore della quarta edizione del “Premio Reno De Benedetto”, il riconoscimento ideato da un gruppo di giornalisti per onorare la memoria dello storico cronista che ha raccontato le gesta del Messina per oltre quarant’anni attraverso le sue inconfondibili radiocronache.
Il centrocampista ha prevalso con 36 punti complessivi ottenuti attraverso le votazioni di una prestigiosa giuria di giornalisti di quotidiani, Tv, web e radio, chiamati settimanalmente a scegliere il miglior calciatore del Messina della stagione. Ha prevalso d’un soffio su Titas Krapikas che ha raccolto 31 punti.
Nel pomeriggio di ieri la consegna del trofeo che lo scorso anno era stato attribuito a Ermanno Fumagalli ed in precedenza ad Andrea Mallamo e prima ancora a Lamine Fofana. Crimi è il primo tra questi a riuscire a ottenere il premio giocando solo la seconda parte di campionato con l’Acr, considerato che è arrivato in giallorosso nel mercato di gennaio.
Le qualità e i numeri di Crimi
A Crimi è stata riconosciuta, oltre alla sua qualità tecnica ed esperienza in campo, anche la leadership fuori come perno dello spogliatoio e di un gruppo che, abbandonato a se stesso sul piano societario, ha saputo difendere la maglia sino all’ultima giornata di campionato pur non raggiungendo alla fine il risultato sportivo della salvezza. Il classe 1990, innegabilmente ha saputo incarnare, anche grazie alle proprie origini, i valori della messinesità.
Per Crimi in stagione 16 presenze tra campionato e appendice playout, tutte da titolare e con oltre 1400 minuti in campo. Un calciatore imprescindibile nella mediana biancoscduata non solo per qualità tecniche e fisiche, dove non si è mai risparmiato correndo sempre il triplo di tutti gli altri, ma anche per la sua leadership in campo e fuori, vedasi anche le poche occasioni in cui ha rilasciato dichiarazioni. Chiude con una rete segnata, la terza nella rimonta 2-3 in quel di Giugliano in pieno recupero, e l’assist servito a Petrucci per il momentaneo 2-0 nella sfida interna contro l’Altamura.

Peccato che alla fine sia finita come è finita, ma come si dice giustamente nell’articolo pur in una condizione societaria difficile non è mancato l’attaccamento alla maglia ed alle sue radici. Ogni tanto qualcuno è profeta in Patria. Ne vorremmo di Crimi a Messina. Grazie