Mari caldissimi e temporali improvvisi al primo refolo fresco, cosa dobbiamo aspettarci?

Mari caldissimi e temporali improvvisi al primo refolo fresco, cosa dobbiamo aspettarci?

Daniele Ingemi

Mari caldissimi e temporali improvvisi al primo refolo fresco, cosa dobbiamo aspettarci?

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lunedì 01 Agosto 2022 - 16:57

Le acque del Tirreno nei dintorni del messinese e delle isole Eolie hanno raggiunto i +29°C, stessa temperatura del Golfo del Messico

MESSINA – Solo un mese fa ne avevamo parlato in questo “articolo”, facendo riferimento alle elevate temperature delle acque superficiali dei mari, soprattutto del Tirreno. Nella giornata di lunedì 1 agosto 2022 ne abbiamo avuto una prova.

E’ bastato l’ingresso di aria più temperata da Nord-ovest per sollevare verso l’alto (con l’aiuto dei Peloritani) la bolla di aria molto calda e umida, preesistente sopra la superficie del Tirreno, e generare un temporale isolato che dal tratto di mare, antistante Ortoliuzzo e Villafranca Tirrena, ha scavalcato i Peloritani, raggiungendo a sorpresa la città.

Tutto in assenza di perturbazioni e con una atmosfera lievemente instabile, ma solo nei bassi strati (instabilità superficiale della massa d’aria). Pensiamo con tutta questa “energia” a disposizione dell’atmosfera cosa potrebbe accadere al transito della prima vera perturbazione atlantica di stagione, o alla discesa di aria un po’ più fredda in quota (in libera atmosfera).

Ecco la traccia radar del temporale marittimo che questa mattina ha interessato i territori di Villafranca Tirrena e la città dello Stretto. Notare la localizzazione estrema dei fenomeni lungo la dorsale settentrionale dei Peloritani.

Ma come mai i mari sono così caldi?

Il caldo intenso e persistente di queste settimane ha provocato un generale riscaldamento delle acque superficiali dei mari che circondano la nostra penisola. Gli aumenti termici più significativi, nel weekend, si sono riscontrati sul medio-basso Tirreno, Adriatico e sul basso Ionio, dove in alcuni punti si sono superati i +29°C +30°C.

Proprio nei giorni scorsi, nel tratto di mare attorno le Eolie, la temperatura superficiale del mare ha oltrepassato pure i +30°C. Il promontorio anticiclonico sub-tropicale africano che da diversi giorni ingloba il bacino centrale del Mediterraneo, oltre a rendere il soleggiamento pressoché costante e prolungato per l’intero arco di giornata, contribuirà a mantenere i mari quasi calmi o al più poco mossi a largo per via della debole o quasi del tutto assente ventilazione nei bassi strati.

Le temperature del mare nella giornata odierna. Valori di oltre +29°C si raggiungono su un ampio areale del basso Tirreno, fino alle coste del messinese e l’area subito a nord dello Stretto di Messina. Parliamo di temperature simili a quelle misurate sul Golfo del Messico o nel Pacifico tropicale

Il mare a largo rimanendo calmo, sotto il sole cocente di luglio, ha immagazzinato una maggiore quantità di calore. Ciò ha determinato il considerevole aumento termico, soprattutto lungo il bacino adriatico, che essendo poco profondo è maggiormente soggetto a questi repentini mutamenti termici.

Quali saranno le conseguenze in atmosfera?

Va precisato che lo strato di acqua riscaldato è solo quello più superficiale (parliamo di “riscaldamento pellicolare”) e non l’intera colonna che va dal fondo marino fino in superficie. Ciò vuol dire che anche un rinforzo della ventilazione superficiale, come capita spesso con l’ingresso del “mistral”, può produrre un raffreddamento per il rimescolamento delle masse d’acqua indotto proprio dal fenomeno dell’”upwelling” (le acque del mare agitandosi rimescolano l’acqua in superficie, con la risalita di acque più fredde dal fondo).

Tutta questa enorme quantità di “energia potenziale” accumulatasi negli ultimi mesi non per forza darà origine a fenomeni meteorologici estremi, come violente manifestazioni temporalesche o eventuali eventi alluvionali.

Ma di certo c’è che con queste temperature in superficie, al primo transito di un sistema frontale atlantico, seguito da aria più fresca oceanica, tutta questa “energia potenziale”, rappresentata dalle acque calde del mare (in questo caso parleremo di “energia termica”), si convertirà in “energia cinetica”, attraverso la formazione di improvvisi e violenti moti convettivi, originando così forti temporali, fenomeni vorticosi, colpi di vento molto forti e nubifragi.

L’immagine satellitare della mattina di lunedì 1 agosto 2022 mostra il temporale isolato in azione sullo Stretto di Messina

Autunno a rischio eventi meteo estremi

Con l’ingresso delle prime saccature atlantiche e lo sviluppo di profonde ciclogenesi sul bacino del Mediterraneo si aprirà, in autunno, la stagione dei fenomeni meteorologici violenti. Come accade spesso in questi mesi, soprattutto fra il mar Ligure, il Tirreno e i mari che circondano la Sardegna e la Sicilia.

Ad esempio, lo sviluppo delle ciclogenesi secondarie sul mar Ligure o sul mar di Corsica sovente produce una intensa ventilazione dai quadranti meridionali nei bassi strati (scirocco, ostro), con formazione di “linee di confluenza” in mare che generano intensi “forcing” convettivi, favorendo lo sviluppo delle temibili “v-shaped storm.

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