Porticciolo turistico, un dibattito “vecchio” che torna d’attualità. Ed è anche politico

Porticciolo turistico, un dibattito “vecchio” che torna d’attualità. Ed è anche politico

Porticciolo turistico, un dibattito “vecchio” che torna d’attualità. Ed è anche politico

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sabato 09 Luglio 2011 - 08:52

I Franza vogliono investirci 140 milioni di euro, Buzzanca dice sì (costituì apposta la Nettuno quando era presidente della Provincia), Sciacca mostra perplessità. Tra quelli che dissero no c’è D’Alia. Si profila un nuovo scontro politico?

Investimenti da 140 milioni di euro. Aree da occupare per quasi 250 mila metri quadri. Un volume edilizio di 145 mila metri cubi. Oltre 700 posti barca, suddivisi in due porticcioli, uno da 500 e l’altro da 200. Ed una storia vecchia quasi dieci anni. “Marina Guardia”, il porticciolo della zona nord progettato dall’ing. Beppe Rodriquez per conto del Gruppo Franza, torna al centro del dibattito, istituzionale ma anche politico. Istituzionale perché se da un lato c’è chi dice no, o meglio, dice che «l’opera è sicuramente invasiva in quanto si tratta di due porti in un’area che già presenta criticità sia dal punto di vista idrogeologico sia da quello ambientale» (quindi è di fatto un no quello dell’ingegnere capo del Genio Civile Gaetano Sciacca), dall’altro c’è chi dice sì con convinzione ed è il sindaco Giuseppe Buzzanca. Nel mezzo ci sarà una conferenza dei servizi, forse già la settimana prossima, convocata in Capitaneria di Porto. Ma sul megaprogetto di Marina Guardia pesano, in primis, le osservazioni di Sciacca. Che sono otto, per la precisione: il progetto dovrà essere corredato di studio che giustifichi la scelta della tipologia di fondazioni adottate nei vari edifici previsti a terra; dovrà essere corredato di apposito studio idraulico-marittimo che contenga anche lo studio della dinamica litoranea locale, con l’ausilio di apposita modellistica matematica per la predisposizione dell’evoluzione temporale della costa interessata dall’opera; occorre una ricerca storica sull’evoluzione del litorale e sugli apporti solidi fluviali; manca ancora uno studio sugli eventuali fenomeni di insabbiamento dell’imboccatura portuale; bisogna procedere all’individuazione degli eventuali provvedimenti mitigatori; si deve garantire la verifica della sicurezza degli ormeggi; ci vuole anche uno studio sull’agibilità dell’imboccatura portuale e degli specchi acquei interni ai fini della navigazione; occorre un ulteriore accurato studio che dimostri che le zone a sud e a nord delle aree portuali di progetto non vengano danneggiate da fenomeni di erosione.

Per Buzzanca, invece, il porticciolo s’ha da fare. Perché porta ecomomia, perché è un’infrastruttura che rivitalizzerebbe non solo la riviera nord, perché sarebbe al servizio di quei turisti per i quali diciamo sempre che la città non offre nulla, perché una città turistica di mare senza porticcioli «è come una località sciistica senza piste». Ragionamenti che in parte possono essere condivisibili, del resto Sciacca non dice: non si facciano porticcioli a Messina. Ma pone seri dubbi su “quel” porticciolo. Non stupisce che Buzzanca, invece, sia a favore. Era lui il presidente della Provincia quando si diede vita alla Nettuno Spa, società nata proprio per creare un porticciolo turistico a nord. Allora si crearono due percorsi paralleli: quello di Comune e Provincia, appunto, con la Nettuno e quello del Gruppo Franza con la sua prima idea progettuale di porticciolo, sempre a Guardia, tra Pace e Sant’Agata, inserita nei Prusst del Comune, curati dall’allora (come oggi) assessore Gianfranco Scoglio, durante la sindacatura Leonardi. L’incontro tra le parti avvenne nel 2004 con l’accordo procedimentale: un solo porticciolo, Marina Guardia. Un matrimonio durato fino a qualche mese fa, fino a quando, cioè, il Comune ha deciso di dire addio alla Nettuno.

Ma i Franza non hanno certo detto addio al progetto, anzi. Il perché ce lo spiegò tempo fa proprio l’ing. Vincenzo Franza: «Il progetto del porticciolo di Guardia è l’unico che possa consentire la realizzazione di un “marina” di elevato standard in città; infatti, la zona di Grotte/Guardia è l’unica della città dove sia possibile realizzare un porto di dimensioni idonee (grazie ai fondali accessibili) e sia possibile realizzare le infrastrutture necessarie (Capitaneria, Commerciali, Rimessaggio, ecc.ecc.) in quanto il livello della strada è più elevato di quello del mare, fino a circa 6 metri sopra il livello del mare (ciò consente di realizzare cubature che non creino vincoli di panoramicità dalla strada)».

Non va però dimenticato che il porticciolo di Fiumara Guardia è stato al centro, per anni, anche di un duro dibattito politico. Protagonista è stato l’attuale presidente dei senatori Udc Gianpiero D’Alia, che non vedendo di buon occhio il porticciolo in quella zona ha, negli anni, attaccato prima Leonardi, poi Genovese, accusato di conflitto di interessi, arrivando pure a presentare un’interpellanza parlamentare all’allora ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio. «Va applicata la normativa comunitaria – diceva allora D’Alia – vale a dire che c’è bisogno dell’accertamento sull’impatto ambientale per qualsiasi progetto ricadente nelle Zps. Già questo escluderebbe, secondo me, la possibilità di costruire un’opera come il porticciolo, di cui è stato dimostrato l’impatto negativo, diretto e indiretto, sull’ambiente circostante». E ancora: «La previsione del sito di Grotte è datata. Dal 2005 ricade in una Zps, ed è in contrasto con il Piano regolatore del porto, che non fa menzione della struttura di Grotte ma prevede un megaporticciolo nella rada San Francesco, che anch’io condivido. Insomma si persiste in un progetto che non si può realizzare». Oggi D’Alia è ancora alleato, fino a prova contraria, del sindaco che si dice totalmente a favore di quel porticciolo. Un nuovo scontro politico alle porte?

Sul porticciolo prende posizione l’Ecosezione Messina del “Movimento Azzurro”, secondo cui è urgente attivare la conferenza dei servizi sul Marina Guardia in quanto si rischia di perdere i fondi comunitari “Jessica”, senza contare che l’opera «avrebbe rappresentato un evidente segnale di inversione di tendenza in una città in cui, l’assoluta mancanza di lavoro e di prospettive, ha costretto, negli ultimi cinque anni, oltre seimila giovani ad abbandonare Messina». Il Movimento si dice «perplesso» per il parere del Genio Civile, condividendo invece la presa di posizione del sindaco.

2 commenti

  1. …..completamento porto di Tremestieri (con studio accurato delle conseguenze sulle spiagge limitrofe)……….eliminare gli approdi alla rada di S. Francesco….e sostituirli con il mega-porticciolo!!!!!!!!!!!!!!!

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  2. ometto con l’elmetto questa altra grande opera epocale la inaugurerai a ottobre o a novembre del 2011 ??
    In fin dei conti a che servono gli aggiornamenti del progetto, gli studi e le verifiche?
    e poi per quattro poseidonie tutto questo traffico!
    Mettiti l’elmetto e segui anche questo cantiere, ma non dimenticare le imponenti ed altrettanto epocali opere pubbliche che stai realizzando sul Viale S. Martino!
    Nei ritagli di tempo spiega a quelli dei Cantieri Lavoro come si mettono le mattonelle e, per farla completa, prima comprale ….

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