Il sostituto procuratore Anna Maria Arena ha iscritto nel registro degli indagati cinque medci del reparto di Ostetricia del Papardo per la morte di Gabriel, il bambino nato mercoledì scorso con problemi polmonari. Oggi eseguita l'autopsia all'obitorio del Policlinico.
Prima svolta nell’inchiesta sul decesso del bambino nato mercoledì scorso al Papardo e morto all’alba di giovedì al Policlinico a seguito di gravi problemi polmonari.
Sono cinque i medici del reparto di Ostetricia del Papardo iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Anna Maria Arena. Per tutti il reato ipotizzato è di omicidio colposo. E, intanto, stamattina è stata eseguita, all’obitorio del Policlinico, l’autopsia sul corpo del piccolo Gabriel da parte del medico legale Luigi Angiò e del ginecologo Franco Maria Accardo. Sarà l’esame autoptico a rivelare le cause della morte del neonato. Erano stati i genitori, il papà Massimiliano Coco, marittimo 28enne di Ganzirri e la moglie Rita Arena, 32 anni a presentare una denuncia ai Carabinieri sostenendo che ci sarebbero anche responsabilità dei medici nella morte del loro secondo figlio.
Il piccolo era nato con entrambi i polmoni lesionati, uno dei quali non era più funzionante ma secondo quanto indicato nella denuncia vi sarebbero anche altre cause. La gravidanza era andata bene ma per un problema della madre, in occasione del primo parto, il ginecologo di fiducia aveva consigliato un parto cesareo al settimo mese. Gabriel è nato mercoledì mattina nel reparto di Ostetricia del Papardo. Aveva il cordone ombelicale intorno al collo e dopo qualche minuto ha accusato difficoltà respiratorie. Subito si è reso necessario il trasferimento al Piemonte perchè –secondo quanto indicato nella denuncia- il Papardo è sprovvisto di un macchinario indispensabile in casi del genere. Al Piemonte, considerando la gravità delle condizioni del piccolo, i medici hanno disposto il trasferimento del neonato al Policlinico. Gabriel è giunto al Policlinico alle 19 ed è morto alle 2 di notte.. La famiglia Coco nella denuncia ha paventato anche possibili ritardi nei soccorsi, eventualità già smentita con forza dalla direzione sanitaria dell’azienda Piemonte-Papardo.
