Basta tir in città, più servizi mirati per anziani e persone con disabilità: la città dello Stretto non è condannata al passato
di Marco Olivieri
MESSINA – PIù isole pedonali. Più verde. Più trasporto pubblico. Più spazi per i pedoni e più piste ciclabili. Basta tir in città. Stop alla dittatura dell’auto. Questo il quadro in linea con il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile.
Bisogna dunque pretendere che questi processi di transizione verso un nuovo modello siano gestiti al meglio da chi amministra. E non invocare una “unicità” messinese che rischia di imprigiornarci nel passato. A Messina esiste uno spazio urbano al quale abbiamo rinunciato in nome della dittatura delle automobili. Un vecchio modello che oggi non regge più. E che ci fa ammalare in mezzo al traffico. Il cambiamento è necessario per il benessere di noi cittadini.
I cambiamenti epocali e la Messina del futuro
Il commercio muore per la crisi economica e sociale epocale di Messina negli ultimi trent’anni, per la concorrenza spietata dell’on line e per la sua difficoltà a rinnovarsi. Cordoli, piste ciclabili e isole pedonali non c’entrano nulla. In più, in attesa che l’eterna incompiuta del porto di Tremestieri si risolva, la politica, confrontandosi con l’imprenditoria, deve trovare una soluzione per evitare la presenza dei tir in città.
Più trasporto pubblico e servizi mirati per chi è in difficoltà
Più trasporto pubblico e servizi mirati per anziani e persone con disabilità rappresentano il futuro. E questo dobbiamo pretendere, ribadiamo, dalla politica e da chi amministra. Non esiste alcuna specificità messinese che ci imponga di rimanere qui incatenati al 1990 o all’anno 2000, mentre altrove vivono nel 2025. Con un occhio al futuro.
“Non c’è Pums che tenga con questo tasso di motorizzazione”
Sottolineava l’esperto Giuseppe Saija nel marzo 2024: “È evidente che intervenire in una città con un tasso di motorizzazione elevato come a Messina, e con un’abitudine così radicata all’auto privata, non è facile”. Il tasso di motorizzazione è il rapporto tra il numero di abitanti e il numero di mezzi motorizzati in circolazione. A Messina è intorno al 64%. “Un dato molto alto – precisa Saija – se consideriamo che Parigi è al 35%, Bruxelles al 46% e Milano al 50%. E parliamo di città, Bruxelles e Milano, che soffrono comunque di problemi di congestione”.
“140mila auto su 220mila abitanti“
E ancora: “A Messina si stima la presenza di circa 140mila auto su 220mila abitanti. Va ricordato pure un altro elemento. Il tasso medio di utilizzo delle auto private si colloca intorno all’8% del tempo. Cioè, per la stragrande maggioranza del tempo, le auto sono ferme, occupando per lo più spazio pubblico che potrebbe essere fruito dai cittadini in modo diverso”.
Tuttavia, un’altra Messina è possibile. E non solo sul versante della mobilità sostenibile.

Domanda:
Significa anche trasporto pubblico, garantendo un uso normale delle auto(perché è una libertà di scelta),
Oppure
Significa intralcio nell’uso dell’auto, così da creare solo difficoltà, attraverso piste ciclabili in posti improbabili, isole troppo estese, strade troppo strette, parcheggi sempre meno numerosi e solo a pagamento, mascherandolo da pensiero green?
Perché c’è una bella differenza tra le due impostazioni.
Caro direttore 140000 auto non vuol dire che girano tutte a Messina contemporaneamente, io personalmente ne ho quattro, ma ne prendo una, non capisco se lei senza offesa ci è o ci fa, comunque le ricordo sempre che col suo compare Saija si può sempre trasferire a Copenaghen, lasci Messina ai messinesi.
Siete un fallimento, il primo Basile, volete fare una città per tutti gli altri tranne che per i Messinesi, noi nn la riconosciamo più questa città, sembra una città “stupidotta”. Se andate a Catania, è dei catanesi, fatta come la vogliono loro, stessa identica cosa a Palermo… città dei proprio cittadini…. ma vergognatevi, che obbrobrio!!
non dimentichiamo che sino a qualche mese fa i mezzi pubblici a Messina erano inesistenti.
Lo switch di mentalità e di percezione della qualità e affidabilità di un servizio non è come accendere la lampadina.
Serve tempo, continuità e affidabilità di servizio pubblico per far cambiare la propensione di una persona ad una scelta “più eco-sostenibile” che ovviamente nulla può togliere a chi ha investito in una vettura elettrica, pagata proprio per avere un vantaggio di emissioni e libertà di circolazione oltre che indiscutibile comodità agevolando anche chi ha problemi di deambulazioni come anziani o patologici
Non ultimo… lo stop del tram è una ulteriore “frecciata” alla comune percezione di un buon livello di servizio… viene a mancare una cosa che funzionava ed aveva buona visibilità… fino a quando? 2 anni di stop?
In fin dei conti, ci piace credere alle favole e guardare meno la realtà… non pessimismo ma semplice oggettività
Lo spazio pubblico era perfettamente fruito e goduto da tutti i cittadini prima che ci rinchiudeste in casa impossibilitati a uscire per paura di non poter piu trovare un parcheggio se non che a km di distanza. La città adesso è invivibile, prima della rivoluzione di isole , piste e parcheggi vivevamo benissimo, caoticamente ma benissimo
Signore giornalista provi con due buste della spesa a salire da via la farina sino a gravitelli e con 75 anni di età e poi finisce di scrivere cretinate
Perchè riproporre lo stesso articolo a distanza di una settimana? Mi pare proprio che lei ci fa, e tanto
Solo a Messina è considerato normale prendere l’auto per andare a fare la spesa in centro a km di distanza da casa. E lamentarsi perché si riscontrano difficoltà. Le stesse persone che qui devono posteggiare in terza fila davanti al bar del centro sono quelle che non solo a Copenaghen, ma banalmente a Milano, prendono volentieri i mezzi pubblici e vantano il funzionamento e l’efficienza di tutto il sistema. Che ci siano delle pecche nell’attuale organizzazione non c’è dubbio (oggi ho visto tratti della pista ciclabile interrotti da pali, ad esempio. Come penso bisognerebbe prevedere parcheggi a pagamento in tutto il centro e un lato della strada riservato ai residenti, perché a casa propria bisogna pur poter posteggiare l’auto). Per il resto, mi sembra chiaro che il messinese si lamenti soltanto perché viene ostacolata la sua inciviltà (vedi la contestazione dei cordoli: quelle che erano comunque corsie riservate, senza cordolo erano
Comodamente parcheggi).
Messina non è Copenhagen, non è Milano, non è Verona non è New York non è Oslo.
Messina è Messina.
È proprio per questo che deve cambiare secondo me.
Se questa sia la strada migliore non lo so, ma di certo è una strada ed è migliore della vecchia.
Più che Copenaghen ci state trasformando in Pyongyang
I centri commerciali offrono molto di più ed ampi parcheggi.
La città é di nuovo invasa dai tir.
Le vetture del tram sono obsolete e scomodissime e il revamping serve solo a buttare soldi.
Se per risolvere questi problemi necessita fare ciclabili e togliere parcheggi fate pure.
Se devo fare shopping ed una passeggiata voglio scegliere io come arrivarci.
Ditelo al sindaco e a tutta la sua giunta di andare a fare la spesa prendendo l’autobus.
Voglio vedere il sindaco sto punto sempre a piedi o sul bus magari con spesa al seguito e confezioni di acqua sotto braccio…altrimenti tacete tutti “specie di green”, perchè dopo tutto quello che pago esco direttamente col furgone diesel.
Ecco, che caoticamente fosse sinonimo di benissimo mancava a tutti.
A posto.
perchè i politici non danno l’esempio vendendo le loro auto
….che i politici rinuncino alla loro auto…mi sembra difficile….un assessore non meglio identificato ….era sabato 19 aprile scorso con la sua Mercedes nera( diesel fra l’ altro) per le strade di torre faro ad inquinare con i gas di scarico…. insomma… avesse scelto lo shuttle avrebbe inquinato di meno…. ma l’ esempio non lo sanno dare ….questi sono i pastori di questo presepe….
Non sempre i mezzi pubblici garantiscono una mobilita’ accettabile, soprattutto alle persone anziane, ma e’ pur vero che girano troppe auto. Una soluzione di buon senso sarebbe favorire l’acquisto e l’uso di scooter elettrici, che non inquinano la citta’, che sono molto piu’ agili e quindi fluidificano il traffico e che occupano un quarto di spazio rispetto alle auto. Ovviamente guidati civilmente, non alla zaurda.