L'ex consigliere comunale sottolinea come nella vicenda della riapertura anticipata sia stata esautorata l'Aula
Di seguito la nota dell’ex consigliere comunale Nicola Cucinotta sull’autorizzazione all’apertura anticipata al sabato del mercato di Piazza Casa Pia.
L’ordinanza di De Luca
Mi ero ripromesso di non interessarmi più delle vicende che afferissero a questioni politico-gestionali locali e regionali, e per quasi due anni sono riuscito a restare in religioso silenzio, ma da privato cittadino, però, non posso non osservare come l’ultima ordinanza contingibile ed urgente, la nr.142 del 30 Aprile 2020, emanata dal sindaco De Luca, ha provocato in me un sussulto tale da riaccendere quella fiamma e quella vis partecipativa, ispettiva e di controllo, a volte decisamente critica ma costruttiva, che ha contraddistinto la mia azione politica nel corso degli ultimi 20 anni trascorsi in trincea come Consigliere.
Esautorato il Consiglio comunale
Come molti ricorderanno, per anni ho trattato l‘argomento mercati, prima nella qualità di Presidente di Commissione e poi come componente, e ad onor del vero non mi è mai capitato di vedere adottata un’ordinanza contingibile ed urgente da un Sindaco, quale rappresentante della comunità, in materia di annona al solo fine di autorizzare lo svolgimento di mercati biologici in giornate diverse da quelle previste da una delibera di Consiglio Comunale. Mi chiedo e vorrei chiedere al Sindaco per quale motivo il Civico Consesso sia stato esautorato dalle proprie funzioni e competenze attraverso l’emanazione di un atto presumibilmente illegittimo e di dubbia validità giuridico-amministrativa.
Il mercato biologico di Casa Pia
Aggiungo che sono rimasto particolarmente colpito anche dalla vicenda afferente al mercato Casa Pia in quanto, in tempi non sospetti, affrontai la questione in prima persona. E in questa occasione voglio ricordare agli addetti ai lavori che, con delibera del Consiglio Comunale nr.35/C del 18.09.2007, successivamente modificata ed integrata dalla delibera nr. 38/C del 21 Giugno 2016(omessa nell’ordinanza De Luca), è stata istituito nell’aria di Piazza Casa Pia un mercato biologico da svolgersi nella prima e nella terza domenica di ogni mese, al fine di incentivare la vendita dei prodotti biologici. Per l’estensione da una a due giornate fu necessaria una apposita delibera del Consiglio Comunale. Rammento ancora come la seduta del 21 giugno fu oggetto di un lungo e articolato dibattito all’esito del quale il Consiglio approvò l’estensione dello svolgimento delle giornate di mercato la prima e la terza DOMENICA mattina di ogni mese, anziché solo la prima.
La competenza dell’Aula
Fu quella l’occasione un cui venne regolarizzata e razionalizzata anche l’ubicazione dei posteggi riservati agli imprenditori agricoli, attraverso l’istituzione di specifici stalli individuati da un elaborato planimetrico, oggi parte integrale della delibera stessa. Proprio per la motivazione per la quale una Delibera di Consiglio Comunale può essere modificata solo da un’altra delibera di Consiglio Comunale, l‘allora amministrazione Accorinti, proponente e palesemente favorevole ad ampliare le giornate di vendita dei prodotti biologici, nel già istituito “mercato” di Piazza Casa Pia, nonostante le pressanti richieste, attese l’approvazione del provvedimento del Consiglio prima di rilasciare le autorizzazioni agli aventi diritto. Quindi, se rivestissi ancora un ruolo in seno al Civico Consesso, chiederei al caro sindaco De Luca , lui che è attento osservatore delle dinamiche cittadine e delle norme, di certo saprà come l’ordinanza di cui si discute sia un tema che afferisce le competenze del Consiglio Comunale. Tra l’altro, l’ordinanza contingibile ed urgente sembrerebbe in contrasto con il contenuto della norma Regionale e Statale che regola questa materia, poichè gli interventi contemplati non rientrano tra le misure adottabili dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale, previste dall’art.50 comma 5 del D.Lvo 18 Agosto 2000 nr.267 e ss.mm., citato anche nell’ordinanza.
Motivi d’urgenza?
Orbene, l’adozione di un’ordinanza sindacale contingibile e urgente presuppone necessariamente situazioni, non tipizzate dalla legge, di pericolo effettivo, la cui sussistenza deve essere suffragata da un’istruttoria adeguata e da una congrua motivazione, in ragione delle quali si giustifica la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi e la possibilità di derogare alla disciplina vigente, stante la configurazione residuale, quasi di chiusura e non di apertura, di tale tipologia provvedimentale, nella quale la contingibilità deve essere intesa come impossibilità di fronteggiare l’emergenza con i rimedi ordinari, in ragione dell’accidentalità, imprescindibilità ed eccezionalità della situazione verificatasi e l’urgenza come assoluta necessità di porre in essere un intervento non rinviabile. E non per la NOTEVOLE RICHIESTA PER I PRODOTTI OFFERTI.Allora perché non adottare una ordinanza per riaprire Bar, Ristoranti e Parrucchieri? La richiesta è notevole da parte degli esercenti e dei clienti.
Giocoliere amministrativo
Ai molti ha dato l’impressione più di una mossa da giocoliere amministrativo, che da “pseudo” Sindaco sceriffo. Una sorta di babbiu a convenienza. Se nella confusione Martin perse la cappa, De Luca invece rinviene dal suo cilindro ordinanze creative, che con il bene placido ed il silenzio assordante dell’organo deputato, che ormai da tempo appare commissariato, si trasformano “miracolosamente” in editti! Inoltre, al di là della legittimità o meno, o della prova muscolare sulle competenze in materia di annona e mercati, è pacifico, lo capirebbe anche un bambino, che le prescrizioni che gli operatori sono tenuti ad osservare, nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria e di distanziamento sociale, riportate nella “fantomatica” ordinanza nr.42 del 30.04.2020, non sono attuabili in quanto il mercato si svolge in una piazza aperta nella quale l’afflusso dei clienti, al fine di evitare file, folle o assembramenti con il rispetto della distanza minima, è incontrollabile.
L’importanza delle regole
Ed ad onor del vero, a più riprese, sin dall’inizio della pandemia, quando ancora la questione in città veniva presa sottogamba anche dal massimo esponente della Giunta comunale, segnalai il pericolo di assembramenti e la mancanza delle ben che minime misure di sicurezza sanitaria durante lo svolgimento di suddetto mercato, all’Assessore Dafne Musolino, che solo dal 6 aprile ravvisato il pericolo, non ne autorizzò più lo svolgimento. Come mai questa corsa alla riapertura, in barba alle regole?
Cordialmente Nicola Cucinotta.
FE.NA.PI
Ogni tanto spuntano e sparano qualcosa. Ma non vi vergognate tutti coloro che in passato siete stati in punti chiave per lo sviluppo di Messina? Non vi rendete conto che il cavallo e` rimasto fermo al palo per 30 lunghi anni? Vi posso rivolgere una preghiera? Fate fare al Sindaco con modi bruschi ed altro, almeno tenta di muovere qualcosa, non si chiude dentro i palazzi. Siamo Stanchi di Ritorni del Passato. Basta, fatelo fare almeno su 100 sicuramente 70 indovina, ma ci prova non paralizza tutto. Grazie
La logica del Ciarameddaro
Il Messia sa fare miracoli. Poveri messinesi allo stato brando per di più elemosinanti. Siamo la 13 città, ma la prima fallita, vada avanti cretino che io le vengo dietro, pensa lei.
I risultati sono di una città sempre nel degrado totale, si poteva operare x pulire in questo periodo ville, strade, sistemare un pò di degrado invece si riparte da dove abbiamo lasciato , però nel contempo ci siamo fatti apprezzare non in Italia, ma nella Sicilia che doveva cambiare, con CHI ???? fumo
Errato!!! L’Assessore Dafne Musolino non ha mai chiuso il mercato di Piazza Casapia, anzi durante una diretta Facebook ne lodava l’organizzazione.
Lo svolgimento del mercato è stato bloccato dall’ ordinanza Regionale di Musumeci del 4 Aprile, che vieta l’apertura di qualsiasi attività commerciale la domenica e i giorni festivi (tranne edicole e farmacie). Di conseguenza gli operatori del mercato hanno regolarmente chiesto con pec inviata a Comune e Annona, l’anticipo al sabato, Assessore e Sindaco hanno dato autorizzazione, come è accaduto in passato quando la giornata di mercato è concisa con la domenica di Pasqua o con il 25 Dicembre, come previsto nel regolamento dei mercati comunali di Messina.
Nessuna urgenza nè giocoleria.
Un altro cadavere è resuscitato……Miracolo!!!!!!!!!!
Caro Massimo credo che vai al minimo….. Ma in quale città vivi per fare simili affermazioni?