Sfiducia ad Accorinti, il Pd pronto a tirarsi indietro perché “tradito” dall' Udc sul caso Sindoni

Sfiducia ad Accorinti, il Pd pronto a tirarsi indietro perché “tradito” dall’ Udc sul caso Sindoni

Danila La Torre

Sfiducia ad Accorinti, il Pd pronto a tirarsi indietro perché “tradito” dall’ Udc sul caso Sindoni

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lunedì 01 Agosto 2016 - 16:52

Dalle dichiarazioni rese in Aula dal consigliere Gennaro si intuisce che il partito democratico ha voluto legare politicamente la questione sfiducia alla decadenza della consigliera Donatella Sindoni, a cui i partiti si sono opposti con un’astensione di massa

Sulla sfiducia presentata da Udc ed Ncd , il Pd è pronto a tirarsi ufficialmente indietro. Lo ha fatto capire tra le righe il consigliere Gaetano Gennaro intervenendo in Aula nel dibattito sul caso Sindoni, conclusosi con la bocciatura della delibera relativa alla decadenza della consigliera di Grande Sud (vedi articolo a parte) .

«Per il nostro partito, legittimità e legalità sono prioritari in qualsiasi tema che riguardi la città. Non faremo alleanze con chi non rispetta le regole», ha tuonato il consigliere, con un messaggio sublimale indirizzato ai colleghi di Area Popolare, che nei giorni scorsi hanno depositato presso la Segreteria generale di Palazzo Zanca un documento molto critico sull’operato dell’amministrazione Accorinti, finalizzato a dare il là all’iter sulla mozione di sfiducia al sindaco Accorinti. Sul quel documento, al momento, ci sono solo 8 firme, ne servono altre 8 per poterlo trasformare in una effettiva mozione di sfiducia da portare in Consiglio comunale, dove per passare servirebbero 27 voti favorevoli.

Da giorni si attende di conoscere la posizione del partito democratico sull’iniziativa intrapresa da Udc e Ncd e sull’ipotesi sfiducia, da cui si è già svincolato – almeno in questa fase – il nutrito gruppo dei consiglieri di Forza Italia.

Alla fine della scorsa settimana, i consiglieri del partito democratico si sono riuniti per due giorni consecutivi con il commissario Ernesto Carbone, riservandosi di sciogliere le riserve in questi giorni. Dalle dichiarazioni del consigliere Gennaro è facile intuire che il partito democratico ha voluto legare politicamente la questione sfiducia alla decadenza della consigliera Donatella Sindoni, a cui lo stesso Carbone ha dimostrato di dare molta importanza con dichiarazioni molto forti nei confronti del Consiglio comunale , accusato di perdere tempo inutile.

Vale la pena ricordare che nel caso in cui la consigliera Sindoni fosse stata dichiarata decaduta , sarebbe entrato in Consiglio comunale l’esponente del Pd Giuppi Siracusano,il quale risulta terzo dei eletti alle amministrative del 2013.

Oggi, però, i partiti che siedono nel Civico Consesso, compresi Udc e Ncd, alleati del Pd sia a Roma che a Palermo, hanno fatto quadrato attorno alla collega di Grande Sud , sposando la tesi difensiva del capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta ed ignorando- secondo quanto affermato dal consigliere Gennaro – le questioni di legittimità e legalità che stanno alla base del caso Sindoni, dichiarata ineleggibile da un parere dell’Ufficio legislativo della Regione. Era stato il Comune a chiamare in causa la Regione in seguito al ricorso presentato nell’estate del 2015 dal primo dei non eletti, l’ex consigliere comunale Giovanni Cocivera , oggi agli arresti domiciliari nell’ ambito inchiesta sugli aborti clandestini.

Il Pd ha probabilmente vissuto come un tradimento, una pugnalata alle spalle l’atteggiamento dei colleghi di Area Popolare (assenti al momento del voto i consiglieri Ncd Daniela Faranda e Nicola Crisafi, entrambi presenti all’inizio dei lavori) sul caso Sindoni.

Le dichiarazioni di Gennaro sembrano infatti fare da apripista all’ufficializzazione della posizione del partito democratico rispetto alla sfiducia targata Udc- Ncd.

Salvo clamorosi colpi di scena, sul documento consegnato al segretario generale non compariranno le 4 firme dei consiglieri comunali del pd.

Danila La Torre

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