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Messina. 23 milioni del Pinqua per l’emergenza abitativa, saranno acquistate 250 case

23 milioni dei fondi Pinqua saranno utilizzati per l’acquisto di case per la mitigazione del disagio sociale abitativo e per le politiche di risanamento. Il Comune di Messina aveva chiesto la rimodulazione e ora ha ottenuto il via libera. Già Tempostretto aveva anticipato alcune novità, oggi ufficializzate in un quadro più ampio.

“Una parte delle risorse ottenute dal fondo Pinqua saranno destinate a un tema mai messo da parte, quello dell’emergenza abitativa – dice il sindaco Federico Basile -. Sono due facce della stessa medaglia, problemi che sono presenti da decenni. Il Comune continuerà quindi a lavorare con lo sbaraccamento e contemporaneamente affronterà un tema che esiste, il sistema degli alloggi di transito serve ad accompagnare alla fase finale. Ora si potrà dare spazio a un numero importante di famiglie, un primo passo rispetto ai 300 nuclei che hanno questo problema. La sintesi è questa: prendiamo risorse per dare finalmente una risposta a quelle categorie di fragili che hanno bisogno di un supporto”.

Acquisti e costruzioni di case

“Il Pinqua – spiega il vicesindaco e assessore al risanamento, Salvatore Mondello – era finanziato per 145 milioni su due tronconi, un progetto da 100 e tre poi piccoli da 15 ciascuno. L’arma vincente per avere questo finanziamento è stata inserire nel progetto originario l’idea di un mix fatto da costruzioni e acquisti di case, per questo siamo stati i primi in Italia. E oggi parliamo appunto degli acquisti, menter più avanti passeremo alla questione delle costruzioni. Questa operazione è la punta del progetto: servono le case per sbaraccare e serve demolire per costruire. Qualche mese fa abbiamo deciso di rimodulare una parte di progetto vista l’importanza dell’acquisto delle case e abbiamo avuto l’ok adesso. Così daremo seguito a una delle componenti più importanti del disagio sociale. Parliamo di soldi nel cassetto, spendibili domattina”.

23 milioni, circa 250 case

A disposizione ci saranno 23 milioni di euro, quante case saranno acquistate? “Non possiamo dirlo con precisione – risponde il direttore generale del Comune, Salvo Puccio – ma una stima è di circa 250. Arisme e la Patrimonio saranno il braccio operativo dell’operazione. Faremo due convenzioni che daranno loro la copertura per l’acquisto degli alloggi per conto del Comune di Messina. Interesseremo anche le agenzie immobiliari, pubblicizzeremo molto la possibilità. Saranno due operazioni parallele, con risorse importanti per questo obiettivo. Il 30 per cento sarà per chi esce dalle baracche, aggiuntivi a quelli che già ci sono, il 70 per cento per l’emergenza abitativa”.

Emergenza e disagio abitativo

Chi fa parte dell’emergenza abitativa? “Chi ha avuto sfratti, chi vive per strada, chi non ha casa – spiega l’assessora Alessandra Calafiore -. Serve un intervento preciso. Faremo una graduatoria, ci sarà un avviso per far candidare le persone ma è un fenomeno che monitoriamo da tempo. Abbiamo valutato le richieste con il servizio sociale, lavorando per entrare dentro al fenomeno. Abbiamo già una bozza di regolamento che sarà revisionato con il Consiglio, ma abbiamo soprattutto queste risorse. Ma parliamo di disagio abitativo in generale, non soltanto di emergenza”.

600 persone in attesa

Così il risanamento potrà proseguire. “Sul problema casa dal 2018 fino a oggi non credo che qualcuno abbia messo la stessa somma in Italia come noi. L’amministrazione De Luca ha messo 15 milioni più altri 10, ora 23 milioni – dice il commissario per il risanamento Marcello Scurria -. Ma la questione casa è variegata. Qui a Messina c’è la specificità delle baracche. E ricordo anche la graduatoria che con le baracche non c’entra, con 600 persone in attesa. Ora con 23 milioni di euro la cosa diventa seria. E sia chiaro che parliamo di abitazioni miste, nessuno vuole fare ghetti. Messina oggi ha un punto importante: i soldi che si stanno spendendo per case e per rigenerare il territorio sono tanti, non ci sono precedenti. Lavorano imprese, cittadini. Per me è un modello Messina quello che stiamo proponendo”.

La graduatoria dovrà comunque essere nuovamente stilata e aggiornata, a breve dall’assessorato alle Politiche sociali partirà l’avviso per un nuovo elenco.