Cultura

Messina. “Dubh Linn – Diari d’Irlanda”, la mostra fotografica di Bombaci

MESSINA – Dopo un mese di pausa, la galleria Spazioquattro riapre i suoi locali con la mostra fotografica “Dubh Linn – Diari d’Irlanda” della fotografa freelance Mariaconcetta Bombaci. Si vedrà una Dublino particolare, fatta di momenti imprevisti, ma molto interessanti, che rispecchiano una visone particolare e intima di un viaggio ricco di emozioni.

La fotografa ha osservato con attenzione molti aspetti di una città intensa come Dublino, e da una serie di “scambi di sguardi” è venuto fuori un vero e proprio diario visivo, che riesce a mostrare sia le normali abitudini della gente, ma anche l’atmosfera che si respira per le strade.

Saranno circa 35 le foto in bianco e nero, prevalentemente photo street, che saranno esposte dal 12 al 18 febbraio nei locali di via Ghibellina 120 a Messina. Orari dal lunedì a sabato dalle ore 17 alle 20 e domenica dalle ore 10 alle 12:30.

Mariaconcetta Bombaci

Mariaconcetta Bombaci, classe ’94, nata a Messina e freelance autodidatta dal 2012, sperimenta stili e generi differenti ed esordisce pubblicamente partecipando alle mostre collettive del panorama cittadino con lavori legati prevalentemente alla Street Art, genere che accompagna ad un interesse spiccato per la ritrattistica e la fotografia di viaggio.

Da qui inizia un approfondimento di questi generi e la realizzazione di progetti personali e piccoli progetti commerciali. Vive la fotografia come strumento privilegiato di comunicazione nel racconto di una visione personale e intima della realtà.

Dubh Linn – Diari d’Irlanda

Vivere un luogo significa abitarlo di significati così personali e intimi da stravolgerne le sembianze; eppure c’è un momento ben preciso in cui questo meccanismo di plasmazione non ha ancora affondato le sue radici.

Il viaggio a Dublino, preludio di un arrivederci, è stato il primo incontro, quello che traccia i confini di un rapporto e ne definisce le affinità e le controversie, sono occhi che scrutano l’ambiente che si accinge a diventare sede di esperienza quotidiana. Da questo fulmineo “scambio di sguardi” è nato un diario visivo che mostra l’approccio imprevisto ai suoi marciapiedi, alla gente che li popola e alle sue atmosfere.