Altri sviluppi dell’operazione “Provinciale” derivano dall’indagine di polizia “Flower”, che aveva portato alla cattura di Giovanni De Luca e all’individuazione delle persone che ne avevano favorito la latitanza.
Il 5 novembre 2019 la Squadra Mobile della Questura di Messina aveva arrestato dieci persone per estorsioni mafiose e rapine. Il gruppo criminale era riuscito a imporre l’assunzione di vigilanti, tentando di estromettere la concorrenza e gestire in autonomia il settore della sicurezza in lidi, discoteche e locali notturni. Del gruppo facevano parte anche Kevin Schepis e Giuseppe Esposito, destinatari di altra ordinanza quattro giorni dopo, per rapina a mano armata, ricettazione e furto con strappo.
Un anno dopo, il 19 novembre 2020, tramite intercettazioni, analisi di tabulati e controlli sul territorio, la Squadra Mobile aveva trovato e arrestato De Luca a casa di Elena Micalizzi, nascosto in un’intercapedine ricavata nel muro in cartongesso dell’area bar del soggiorno, dissimulata tra le decorazioni della parete, che aveva un sistema di apertura e chiusura basculante tra il tetto e il vano scala. Era stata arrestata anche la Micalizzi, per favoreggiamento aggravato.
La nuova misura cautelare di oggi riguarda sette persone, tra cui lo stesso De Luca, coinvolto in un episodio di estorsione e in altri in materia di stupefacenti, e altre persone a lui vicine, attive a Maregrosso: Domenico Mazzitello, per essersi occupato di estorsione ai danni di locali notturni di Messina; Kevin Schepis e Giuseppe Esposito, per aver aggredito incolpevoli clienti dei locali per piegare i titolari alle estorsioni e per aver partecipato a furti e rapine; Gabriella De Luca (sorella di Giovanni), Serena Ieni e Antonino Soffli, per aver agevolato l’associazione mafiosa e dato supporto logistico e assistenza materiale ed economica a Giovanni De Luca durante la latitanza. Ieni e Soffli, in particolare, devono rispondere anche di favoreggiamento aggravato dall’agevolazione dell’organizzazione mafiosa, per aver supportato De Luca a eludere le indagini per la cattura.