Messina. Estorsioni e droga a Maregrosso, clan favoriva latitanza di De Luca

Messina. Estorsioni e droga a Maregrosso, clan favoriva latitanza di De Luca

Marco Ipsale

Messina. Estorsioni e droga a Maregrosso, clan favoriva latitanza di De Luca

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venerdì 09 Aprile 2021 - 11:08

7 nuove misure cautelari, di cui 4 per persone già arrestate nell'operazione Flower e 3 per il favoreggiamento della latitanza di De Luca

Altri sviluppi dell’operazione “Provinciale” derivano dall’indagine di polizia “Flower”, che aveva portato alla cattura di Giovanni De Luca e all’individuazione delle persone che ne avevano favorito la latitanza.

Il 5 novembre 2019 la Squadra Mobile della Questura di Messina aveva arrestato dieci persone per estorsioni mafiose e rapine. Il gruppo criminale era riuscito a imporre l’assunzione di vigilanti, tentando di estromettere la concorrenza e gestire in autonomia il settore della sicurezza in lidi, discoteche e locali notturni. Del gruppo facevano parte anche Kevin Schepis e Giuseppe Esposito, destinatari di altra ordinanza quattro giorni dopo, per rapina a mano armata, ricettazione e furto con strappo.

L’arresto di Giovanni De Luca

Un anno dopo, il 19 novembre 2020, tramite intercettazioni, analisi di tabulati e controlli sul territorio, la Squadra Mobile aveva trovato e arrestato De Luca a casa di Elena Micalizzi, nascosto in un’intercapedine ricavata nel muro in cartongesso dell’area bar del soggiorno, dissimulata tra le decorazioni della parete, che aveva un sistema di apertura e chiusura basculante tra il tetto e il vano scala. Era stata arrestata anche la Micalizzi, per favoreggiamento aggravato.

La nuova misura cautelare di oggi per 7 persone

La nuova misura cautelare di oggi riguarda sette persone, tra cui lo stesso De Luca, coinvolto in un episodio di estorsione e in altri in materia di stupefacenti, e altre persone a lui vicine, attive a Maregrosso: Domenico Mazzitello, per essersi occupato di estorsione ai danni di locali notturni di Messina; Kevin Schepis e Giuseppe Esposito, per aver aggredito incolpevoli clienti dei locali per piegare i titolari alle estorsioni e per aver partecipato a furti e rapine; Gabriella De Luca (sorella di Giovanni), Serena Ieni e Antonino Soffli, per aver agevolato l’associazione mafiosa e dato supporto logistico e assistenza materiale ed economica a Giovanni De Luca durante la latitanza. Ieni e Soffli, in particolare, devono rispondere anche di favoreggiamento aggravato dall’agevolazione dell’organizzazione mafiosa, per aver supportato De Luca a eludere le indagini per la cattura.

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