Messina, focus sul ciclismo: sport, economia e socialità

Messina, focus sul ciclismo: sport, economia e socialità

Simone Milioti

Messina, focus sul ciclismo: sport, economia e socialità

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sabato 08 Agosto 2020 - 07:00

Sempre più messinesi utilizzano il mezzo a due ruote, ma la fotografia del movimento nella città dello Stretto evidenzia negativamente l’economia delle singole attività che si occupano di cicli.

Per i commercianti messinesi la pandemia da Covid-19 ha sferrato un brutto colpo all’economia cittadina. Uno dei contro-effetti alla pandemia a livello nazionale è stato quello di limitare l’uso di mezzi pubblici e preferire mezzi propri come biciclette e monopattini. Messina ha cercato di restare al passo, come dimostra anche l’iniziativa MuoviMe. A disposizione biciclette elettriche e non a dipendenti del Comune e ad alcuni privati facenti parte di associazioni e ordini professionali cittadini che hanno aderito all’iniziativa. Lo scopo è spostarsi da casa a lavoro o da casa a scuola in maniera ecologica e salutare.

Svago e socialità grazie alle due ruote

Se è vero che il mezzo elettrico sarà il futuro, non possiamo certo dimenticare i tantissimi ciclisti che spesso in gruppo si avventurano sui Colli o verso le zone nord della città. Il volume dei ciclisti è cambiato negli anni, grazie anche ad una maggior presa di coscienza legata al mantenersi in salute. C’è stato un aumento dei praticanti tra i giovani che hanno trovato in questo hobby una valvola di sfogo dallo stress godendosi un bel panorama durante una passeggiata; ma al tempo stesso pedalare è un modo per stare in compagnia in un atmosfera tranquilla che permette anche di ampliare la propria cerchia di amici e se capita di stringere nuove relazioni professionali.

All’aumento di ciclisti in giro non corrisponde un aumento del fatturato dei negozi specializzati

Ci si aspetterebbe un aumento proporzionale a livello economico per la città derivante da questo settore, ma così non è. Come ci ha raccontato Enzo Rizzo, ex-titolare del negozio Bici & Bike in Via Consolare Pompea, “tutto quello che vedi in città non viene da Messina e i soldi non girano nella nostra economia”. Il negozio era sopravvissuto già al duro colpo sferrato dal Decatlhon di Milazzo, che vendeva a prezzi più economici articoli da ciclismo, in seguito – ci racconta il Sig. Rizzo – si erano dovuti abbassare i prezzi per competere con il mercato cinese che offriva modelli in tutto e per tutto simili agli originali. Anche quando una grossa azienda del settore, la Canyon, ha deciso di bypassare i rivenditori vendendo direttamente al consumatore finale tramite il proprio sito online i negozi stringevano i denti, si poteva sempre incassare sulla manodopera o sui singoli pezzi da cambiare. Il colpo di grazia però è stato sferrato da Amazon e altri store online che hanno messo i singoli negozi cittadini in competizione con il mondo intero e senza orari di apertura e chiusura. Il 31 dicembre 2019, dopo 21 anni, il negozio Bici & Bike è costretto a chiudere.

L’aspetto sportivo del ciclismo messinese

I tanti ciclisti che vediamo in giro per la città nel tempo si sono raggruppati in gruppi e formato squadre amatoriali. Una di queste, che è tra le più organizzate del panorama cittadino ciclistico, è la Bici & Bike che Enzo Rizzo presiede. Il presidente, con un po’ di fierezza nella voce, ha raccontato come la sua squadra conti una novantina di tesserati: “la più numerosa di Messina”.

Una realtà ben organizzata che si finanzia grazie alle piccole cifre che i tesserati stessi versano. Grazie a questi contributi la squadra può permettersi di avere sempre una macchina al seguito con le ruote di ricambio e la cassetta medica, come i professionisti. Guai però a considerarli solamente una squadra, non esiste solo la bici e la pedalata in sé, in gruppo si fa conoscenza, si crea un ambiente sociale e ci si ritrova anche in occasioni non formali la sera al di là di allenamenti e competizione.

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