Una candidatura territoriale ed identitaria, così la definisce Cateno De Luca che invita anche il centro sinistra a votarla...

“Quella di Dafne Musolino è la candidatura di Messina in Europa. E’ la candidatura che esprime l’identità messinese e che dovrebbe essere sposata da tutti, centro destra, centro sinistra, anche perché non mi pare che all’orizzonte ci siano altri candidati messinesi che vogliano riportare la città all’attenzione che merita in Europa”.

Ha scelto l’8 marzo Cateno De Luca per la conferenza stampa d’inizio della campagna elettorale di Dafne Musolino alle Europee nella lista di Forza Italia.

Al tavolo, per l’incontro con i giornalisti, solo il sindaco metropolitano e l’assessore Musolino, per sottolineare due messaggi: 1-è De Luca in prima persona a spendersi per la candidatura 2– la scelta di un componente della giunta è un modo per rimarcare la “territorialità” delle ambizioni.

Il fatto che sia una donna è l’unica arma in più che può dare la possibilità di sparigliare le carte in una lista con gli uscenti (uomini e per di più in lite tra di loro) grazie alla doppia e tripla preferenza. De Luca vuole un’interlocuzione diretta in Europa in considerazione anche della programmazione 2021/2028 e vuol riequilibrare anche quell’asse siciliano da troppi anni sbilanciato su Catania e Palermo.

“E’ una scelta non politica- azzarda il sindaco ben sapendo che nessuno la vedrà così- Nessuno ci ha cercato finora. Lo ha fatto solo Miccichè che ha compreso come finora non ci sia stata alcuna attenzione alla città. Invece Messina rivendica la sua posizione. Dafne Musolino è credibile, competente, una scelta tecnica. Non aderiamo a Forza Italia anche se interloquirò con tutti. La candidata è Dafne Musolino e voteremo secco, senza se e senza ma”.

Nessun accordo ufficiale per abbinamenti di genere, De Luca conta molto sulla possibilità, per una donna “d’intrufolarsi” nelle diverse terne o doppie preferenze, su indicazione più che del partito, dei singoli leader. Nelle prossime settimane la conferenza stampa ufficiale con la deputazione regionale e nazionale di Forza Italia.

L’unico azzurro con il quale De Luca non intende interloquire è Genovese: “Sta andando verso altri lidi, non mi appassiona sapere dove andrà, non ho mai interloquito con lui né ho intenzione di farlo. Non abbiamo chiesto il permesso di candidarci a nessuno, abbiamo proposto il nome di Dafne e ci auguriamo che tutti a Messina, indipendentemente dal partito di appartenenza, la votino, perché è l’unica espressione del territorio”.

Il sindaco ammette che dal giorno in cui è stata ufficializzata la candidatura dell’avvocato Musolino non sono mancati gli inviti ad intese in vista del voto. Ammette anche che in gioco c’è molto di più della competizione Europea, ci sono gli equilibri all’Ars e nel governo Regionale, c’è la presidenza dell’Anci che va a scadere.

“Non c’interessano le faide che riguardano gli uomini. Non vogliamo essere tirati dalla giacca da nessuno, ma siamo pronti a convergenze ed a fare rete. Ma vogliamo che Messina sia in Europa. Finora la Sicilia è stata usata come l’urinatoio dell’euromediterraneo, con norme che hanno finito per penalizzare tutti i nostri prodotti. Dobbiamo pensare all’economia della porta accanto”.

La chiama “economia banale” e ci sta scrivendo un libro.

L’obiettivo è quello d’incassare il sì anche degli altri esponenti di centro destra che non hanno candidati messinesi in lista, anche perché è del tutto utopistico pensare che i big del centro sinistra o i 5stelle facciano votare una candidata di Forza Italia.

Il sindaco non ritiene che ci saranno contraccolpi in Aula “Abbiamo sempre avuto relazioni alla luce del sole, non ci sono stati inciuci ma decisioni atto per atto. Spero non ci sia nessun parlamentare che voglia fare cecchinaggio in consiglio comunale”.

A prendere la parola è stata quindi la candidata, l’assessore Dafne Musolino che è andata subito al sodo puntando a quello che sarà il tema della campagna elettorale: riportare Messina in Europa (gli ultimi due europarlamentari sono stati l’indimenticato Pancrazio De Pasquale e Sonia Alfano che lasciò molti delusi del suo operato a Bruxelles).

“Messina deve recuperare quella centralità che ha sempre avuto- ha detto la Musolino- L’Europa è nata qui, ma oggi siamo marginali. Eppure non è cambiata la nostra posizione geografica. Siamo stati relegati in una posizione che non meritiamo. Dobbiamo fare sentire la nostra voce. Se il pastore sardo getta via il latte, che è la sua fonte di vita, vuol dire che se lo fa è un pastore disperato. Non gli si può rispondere facendo finta di niente, temporeggiando. Fuori dai traffici commerciali e dagli assi logistici, con agricoltura e pesca sacrificate, dobbiamo riaffermare il ruolo della Provincia. La macroeconomia non deve penalizzare la microeconomia, rendendo marginali interi settori produttivi del Sud”.

La candidata ha poi spiegato alcuni dei passaggi che riguardano la visione economica e i correttivi che intende prendere a sostegno ad esempio delle Zes: “Non sono molto favorevole agli sgravi fiscali, che non considero misure a favore dello sviluppo perché si trasformano in forme di risparmio. Preferisco l direttive self executing che innescano meccanismi di sviluppo”. Pochi cenni ma che lasciano comunque comprendere che non è una bella statuina, è competente e preparata e il suo ruolo se lo suderà tutto.