Messina istituisce l'Osservatorio Ornitologico Permanente per la Tutela Ambientale

Messina istituisce l’Osservatorio Ornitologico Permanente per la Tutela Ambientale

Marco Ipsale

Messina istituisce l’Osservatorio Ornitologico Permanente per la Tutela Ambientale

sabato 05 Luglio 2025 - 08:30

Accordo tra Comune, Università e Città Metropolitana per il monitoraggio della Rete Natura 2000

MESSINA – Un passo avanti per la tutela del patrimonio naturale di Messina. La Giunta Basile ha approvato la Convenzione per la costituzione dell’Osservatorio Ornitologico Permanente e per il Monitoraggio Ambientale di habitat e specie faunistiche e floristiche.

La delibera numero 488 del 3 luglio 2025 sancisce una collaborazione tra il Comune di Messina, l’Università degli Studi di Messina (in particolare il Dipartimento di Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche ed Ambientali) e la Città Metropolitana di Messina. L’obiettivo è duplice: garantire la corretta applicazione della Direttiva Europea Habitat (92/43/CEE) e rafforzare le attività di monitoraggio sui siti della Rete Natura 2000 presenti nel territorio comunale.

L’istituzione di questo Osservatorio risponde a precise esigenze emerse anche dal Caso EU Pilot 6730/14/ENVI, avviato dalla Commissione Europea nei confronti dello Stato italiano per la non corretta applicazione della direttiva sulla conservazione degli habitat e delle specie. La Risoluzione del Consiglio Comunale numero 155 del 30 marzo 2023 aveva già previsto la creazione di questo ente, individuando il Comune come autorità responsabile della gestione e prevedendo appositi capitoli di spesa nel bilancio.

Compiti dell’Osservatorio

L’Osservatorio avrà il compito fondamentale di:

  • Monitorare le specie ornitologiche, gli habitat e le specie botaniche all’interno del Sito Natura 2000 ZPS ITA030042 (“Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci Antennamare e Area Marina della Stretto di Messina”), con particolare attenzione al periodo primaverile-estivo.
  • Contribuire alla risoluzione delle problematiche legate alla non conformità EU PILOT 6730/2014/ENVI.

La scelta di collaborare con l’Università di Messina e la Città Metropolitana di Messina deriva dalle loro specifiche competenze scientifiche e istituzionali in materia ambientale e di gestione delle Riserve Naturali (come la Riserva Orientata della Laguna di Capo Peloro).

La convenzione è stata inquadrata come un accordo di cooperazione interistituzionale tra enti pubblici, escludendola dall’applicazione del Codice dei Contratti Pubblici, motivato dal perseguimento di un interesse pubblico comune, dall’assenza di un rapporto di scambio lucrativo e da una chiara suddivisione dei compiti e delle responsabilità tra le parti, con trasferimenti finanziari previsti solo a titolo di rimborso delle spese sostenute.

Il ruolo dell’Usp regionale

L’immagine in evidenza è stata redatta dall’Ufficio speciale per la progettazione della presidenza della Regione, allora diretto da Leonardo Santoro. “L’osservatorio – dice Santoro – era una delle misure che misi nero su bianco nello studio commissionatomi dal Comune, che oggi ha permesso di superare la procedura di infrazione. Soltanto quello studio redatto dall’Usp, individuò le più efficaci misure di compensazione”.

Un commento

  1. Giancarlo Gregorio 5 Luglio 2025 10:51

    Un Osservatorio ornitologico è certamente una buona notizia. Ma cosa osserviamo, esattamente, a Capo Peloro?

    Da anni denunciamo – inascoltati – la sistematica violazione della Riserva Naturale Orientata, tutelata da norme precise (D.A. n. 43 del 21/06/2001), che vietano esplicitamente attività impattanti sugli habitat protetti. Eppure, anche quest’estate, Capo Peloro si trasforma ogni sera in un’arena di rumori, fuochi d’artificio e musica assordante, con locali che occupano aree demaniali e operano ben oltre i limiti consentiti.

    L’ignoranza di alcuni operatori è superata solo dall’ignavia delle autorità, che restano inerti di fronte a segnalazioni puntuali e documentate. Così si tradisce lo spirito stesso della riserva: non un’area da “fotografare” con i binocoli, ma un ecosistema fragile da difendere con atti concreti.

    Se vogliamo davvero tutelare l’avifauna e il territorio, serve un cambio di passo immediato: più controlli, applicazione rigorosa delle norme, sanzioni vere. L’osservazione è utile, ma da sola non basta. La tutela è azione, non vetrina.

    Messina merita un modello di sviluppo compatibile con la bellezza e la biodiversità del suo territorio. Chiediamo rispetto per chi lavora nel rispetto delle regole, e chiediamo alle istituzioni di tornare a fare il proprio dovere. Oppure, per favore, non parliamo più di tutela ambientale.

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