In tanti ai funerali del 45enne vittima dell'incidente di moto in autostrada. "Aveva un sorriso per tutti"
Messina – Aveva un sorriso sempre acceso in volto e sempre disponibile per tutti Fabio Frisone ed era un punto di riferimento sia per i colleghi che per gli amici, così come per la sua famiglia. E’ questo il ritratto commosso del 45enne messinese vittima dell’incidente in autostrada dello scorso 23 marzo, tracciato da chi lo ha ricordato ai funerali celebrati oggi pomeriggio alla chiesa del Ringo. Sono stati i genitori a volere che le esequie venissero celebrate nella “sua” chiesa del Ringo. Fabio infatti era uno dei portatori della Vara della Madonna del Ringo, amava moltissimo le tradizioni legate al culto mariano della parrocchia che si affaccia sullo Stretto.
La messa per Fabio

E la “sua” chiesa era affollatissima. In tanti hanno voluto esserci, dentro e fuori, per per dire addio a Fabio, alla messa celebrata da padre Francesco Venuti, parroco del villaggio Pace, insieme ai sacerdoti Lonia e Rinaldi: i colleghi di lavoro, i confratelli della Confraternita di Gesù e Maria del Buon Viaggio, i presidenti delle associazioni dei vespisti (Fabio era un appassionato di due ruote e della Vespa in particolare appunto), rappresentanti delle altre confraternite e il presidente della V Municipalità, Raffaele Verso.
Sia padre Venuti che la sorella e il collega di lavoro, intervenuti dopo l’omelia, hanno ricordato il “faro” che Fabio era per tutti quelli che lo conoscevano e il suo amore per le moto. Quella moto che lo ha tradito, quel tragico 23 marzo, mentre attraversava la Messina-Palermo, all’altezza di Barcellona.
Il ricordo dei colleghi
“Era un amico, un fratello, una presenza luminosa che ha lasciato un segno indelebile nelle nostre vite. Fabio era la lealtà fatta persona, un uomo che sapeva cosa significava stare accanto agli altri, lottare insieme, condividere le difficoltà e le gioie. Ogni battaglia affrontata fianco a fianco ci ha resi più forti, più uniti. Come dimenticare le lotte sindacali? Non si tirava mai indietro, perché credeva nella giustizia, nella solidarietà, nel valore della parola data. Era uno di noi, uno che non lasciava indietro nessuno. E lui era sempre lì, con quel sorriso inconfondibile, con quella leggerezza che lo contraddistingueva, con quella frase che ci regalava ogni mattina: “Innanzitutto buongiorno collega!” Era un saluto, ma era molto di più. Era il suo modo di dire: “Io ci sono, siamo insieme, affrontiamo la giornata con il sorriso.” Ed era proprio così che Fabio affrontava la vita: con il sorriso, con il cuore aperto, con la generosità di chi non si tira mai indietro. Fabio era spensierato e gioviale, capace di portare allegria anche nei momenti più difficili. Ma dietro quella leggerezza si nascondeva un uomo profondo, rispettoso della propria famiglia, devoto a Dio e alla sua Madre. Aveva valori saldi, credeva nell’amore, nella solidarietà, nella fratellanza”, hanno detto i colleghi nel messaggio letto da uno di loro in chiesa. Ora tocca a te volare, ancora più veloce, ancora più in alto. Guardaci da lassù, sii fiero del segno che hai lasciato in tutti noi, che abbiamo avuto la fortuna, l’onore di conoscerti”.

Condoglianze .
Dobbiamo capire che le strade non sono circuiti da corsa ,anche le moto devono rispettare i 130kmh .
Mi dispiace dirlo, specialmente a Falcone ci sono moto portate non da appassionati ma da persone che hanno disprezzo del codice della strada.
Non dite sono appassionati delle moto ?