Messina. "Seggio senz'acqua dopo le 20 e rifiuti accatastati: è tempo di voto elettronico"

Messina. “Seggio senz’acqua dopo le 20 e rifiuti accatastati: è tempo di voto elettronico”

Redazione

Messina. “Seggio senz’acqua dopo le 20 e rifiuti accatastati: è tempo di voto elettronico”

domenica 19 Giugno 2022 - 07:34

La riflessione di un giovane scrutatore e il racconto del lavoro tra mille difficoltà

“Di questo passo non verrà più nessuno a votare. Mi risuona in mente questa frase sentita mentre sistemavo delle schede, detta da alcune signore che si lamentavano della lunga fila”.

La riflessione di un giovane scrutatore, che ha prestato servizio alla scuola Cesareo.

“Sono stati dei giorni stancanti, ma vissuti con grande spirito di servizio, nonostante le diverse difficoltà non solo nella mia sezione e nel mio plesso ma anche in tanti altri. La mia riflessione non vuole assolutamente essere di carattere politico, ma organizzativa. Ci siamo trovati di fronte ad un sistema complesso e per certi aspetti irrazionale, che ha rallentato notevolmente una macchina organizzativa la quale richiede – ad avviso di molti- di essere semplificata e sfoltita”.

Qualche esempio: “non sarebbe più giusto stampare direttamente i tabellari con i nomi e le liste dei candidati, anziché riscriverli direttamente a mano (solo per il Consiglio comunale erano 24 liste da 32 candidati ciascuno da redigere in duplice copia)? Non sarebbe stato più giusto fornire le diverse sezioni di materiale nuovo, anziché riciclare le matite delle elezioni amministrative del 2018 (così come indicato nelle matite stesse) di cui frequentemente di spezzava la punta, o consegnare del nastro carta nuovo piuttosto che già iniziato? Per non parlare del fatto che dopo le 20 nel plesso ove ho prestato il mio servizio – “I.C. Cesareo”- non c’era più acqua nei servizi igienici che diventavano sempre più maleodoranti, e la spazzatura nella varie aule veniva accatastata”.

Voto in un giorno e non in due

Ma la cosa che più di tutte ha complicato questa situazione (non dipendente dall’ufficio elettorale del Comune) è stato svolgere i quesiti referendari nella stessa giornata – non più due giorni come in passato- delle elezioni amministrative, consegnando agli elettori molte schede che hanno alimentato ancora di più una situazione già complicata. Forse potrebbe essere arrivato il momento riflettere sulla possibilità – a livello nazionale – di inserire il voto elettronico almeno per i referendum, e di semplificare il più possibile questo sistema rendendolo più vicino ai cittadini. Forse avevano ragione quelle signore: “di questo passo non verrà più nessuno a votare”.

Un commento

  1. Secondo me la colpa di tutto è della politica. Perché negli anni passati abbiamo detto di fare un corso formativo ai presidenti. E poi non fare presentare le domande come scrutatori a tutti quelli a cui vengono fatte promesse x accaparrarsi un voto. Io sono un ex presidente. Gli scrutatori, una volta finito il voto, credevano fosse finito il loro arduo compito invece si debbono mettere in testa che continua fino alla fine. Quando viene chiuso il verbale è espletato tutto il lavoro.

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