"Messina Servizi oggi meglio dell'era Accorinti". Bufera sul post facebook della società

“Messina Servizi oggi meglio dell’era Accorinti”. Bufera sul post facebook della società

Rosaria Brancato

“Messina Servizi oggi meglio dell’era Accorinti”. Bufera sul post facebook della società

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mercoledì 19 Agosto 2020 - 09:15

Il post apparso sulla pagina ufficiale della società è stato poi rimosso. Ma gli ex amministratori replicano: "Messina servizi l'abbiamo creata noi"

Dopo le polemiche sulla sanificazione della sabbia è la volta di Messinaservizi Bene Comune a finire sotto i riflettori. Nella pagina facebook della società partecipata del Comune infatti è apparso un post squisitamente politico che paragona l’attuale servizio a quello reso dall’amministrazione Accorinti. Due carrellate di foto con tanto di data ed un commento contro #quellicheceranoprima che ha scatenato sia le polemiche dell’ex amministrazione che le reazioni social. Il post, dopo le polemiche, è stato rimosso da facebook.

“Le aziende non sono del sindaco”

I primi a replicare sono stati gli ex amministratori con una nota di MessinAccomuna:C’è una regola ovvia che riguarda le società partecipate: le aziende gestiscono i servizi e si astengono da ogni strumentale politicizzazione dei risultati. Le aziende non appartengono a questo o a quel sindaco, a questa o quella maggioranza: appartengono ai cittadini, a tutti i cittadini al cui servizio lavorano. Per questo non s’è visto mai, in nessun Comune d’Italia, un’azienda pubblica fare campagne politiche faziose con confronti tra amministrazioni diverse della stessa città”.

Il post della discordia rimosso

Nel post in sintesi veniva spiegato che se MSBC dell’era De Luca ha tanta strada da fare ne ha fatta comunque di più rispetto alla società in era accorintiana. Vengono presi ad esempio i 2000 cassonetti tolti e la regolare pulizia, due volte al giorno, di quelli rimasti. A corredo del post vengono aggiunte due gallerie di foto, una del 2014 con l’amministrazione Accorinti ed una del 2020 con l’amministrazione De Luca. Nella prima foto di rifiuti e nella seconda di zone pulite. E’ evidente che nella pagina ufficiale di una società partecipata non si possano fare post e commenti politici con attacchi ad altre forze politiche o amministrazioni ed infatti, come detto, le reazioni non sono mancate anche da parte di chi lamenta disservizi e città sporca. Il post è stato quindi rimosso.

MessinAccomuna: vergogna

Il post dice sciocchezze- prosegue MessinAccomuna– Non dice che Messinaservizi Bene Comune è nata proprio dall’amministrazione Accorinti. Confronta i risultati di un’azienda nuova, senza debiti e dotata di mezzi nuovi di zecca con quelli di un’azienda in liquidazione, gravata di debiti storici. Tace sul fatto che il porta a porta è dovuto a un progetto e a un finanziamento della precedente gestione. Non dice che era stato annunciato il risultato del 65% di differenziata (a pena di dimissioni) per luglio 2019; ad Agosto 2020 siamo fermi al 24-25%, con una società nuova e coi suoi vertici politici e gestionali saldamente ancorati alla propria posizione. Una vergogna, il tradimento di ogni deontologia, una concezione padronale della politica che è l’opposto di quella del servizio ai cittadini”.

Gli ex chiedono le dimissioni

Gli ex amministratori della giunta Accorinti chiedono le dimissioni del presidente Lombardo e del cda di Messina Servizi Bene Comune, sia perché gli obiettivi non sono stati raggiunti che per la subordinazione faziosa all’amministrazione in carica. MSBC, come indica la stessa denominazione è “Bene Comune” e non di una parte sola.

Cub Messina: polemica di parte

Sul post interviene anche l’ Osservatorio Cub Messina che evidenzia le carenze del servizio e rincara. Avrebbero fatto meglio i vertici della partecipata a scrivere dove sono finiti i 10 milioni di euro di premio di risultato promesso ai lavoratori e mai versato. O a pubblicare il bilancio consuntivo 2018 e 2019 di cui non c’è traccia sul sito della Camera di commercio per sapere come siano stati spesi i soldi della tari più salata della storia cittadina. Invece ha usato una pagina fb di servizio pubblico per alimentare una polemica politica di parte. E’ una forma subdola di privatizzazione della cosa pubblica che va denunziata e contrastata nell’interesse dei lavoratori, il cui lavoro viene strumentalizzato per fini politici, e della città che è stanca di questa gestione personalistica della cosa pubblica”.

2 commenti

  1. Continua l’occupazione manu militari della cosa pubblica da parte dello Zampognaro e dei suoi pifferai

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  2. giovanni gravina 19 Agosto 2020 16:23

    tutta la citta è sporca ,ma che cosa dicono

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